SINTESI
Conservare E Valorizzare Nello Spazio Comune Retico: I Beni Culturali Ed Il Paesaggio Culturale Di Valtellina E Valposchiavo Nel Contesto UNESCO.
Il progetto “ConValoRe” mira a valorizzare gli stretti legami storici, sociali e culturali fra i territori della Media Valtellina e della Valposchiavo.
I tre secoli di percorso comune di Valtellina e Valposchiavo hanno modellato il contesto ambientale e il grande patrimonio legato al paesaggio culturale, quali i sentieri ed i terrazzamenti del versante retico e i molteplici edifici religiosi e nobiliari che recano evidenti tracce di un sapere costruttivo comune e di una cultura condivisa.
Il progetto prevede una serie di azioni per migliorare la conservazione del patrimonio architettonico e paesaggistico condiviso, mettendo in comune attività, conoscenze e metodologie con una visione strategica della conservazione programmata finalizzata ad una valorizzazione turistica che garantisca una migliore sostenibilità economica ed ambientale di questo territorio italo-svizzero.
L’importanza del progetto risiede non solo nelle azioni di conservazione del patrimonio culturale, ma anche nel voler rafforzare il senso di appartenenza delle comunità valtellinesi e valposchiavine ad una comune radice culturale.
ConValoRe sviluppa 4 macro-tematiche: conoscenza, conservazione, valorizzazione e formazione.
La conoscenza riguarda la storia, i materiali, le tecniche costruttive, ma anche e soprattutto il contesto in cui i beni sono inseriti e la correlazione tra gli stessi.
La conservazione prevede interventi di tutela di lungo termine e una positiva interazione con il sito UNESCO “La Ferrovia Retica nel paesaggio dell’Albula e del Bernina”.
La valorizzazione contribuirà a rendere fruibili i beni ed il paesaggio culturale e sarà da stimolo allo sviluppo turistico e culturale del territorio comune fra Media Valtellina e Valposchiavo.
La formazione mirerà a sviluppare competenze nella conservazione a diversi livelli, per professionisti del paesaggio e operatori manutentivi con attenzione alle tecniche di conservazione dei muri a secco.
Le azioni di ConValoRe interverranno nei rapporti tra Italia e Svizzera, con attività intangibili di valorizzazione e promozione turistica e tangibili di restauro e conservazione, su beni di valore simbolico quali:
• Palazzo Pievani (IT) ex Biblioteca con destinazione futura Pinacoteca e Palazzo del Penitenziere (Museo Etnografico di Tirano) a Tirano
• la Chiesa di S. Romerio (CH), elemento iconico dei progetti Interreg Italia - Svizzera in quanto proprietà italiana in territorio svizzero in Valposchiavo
• Palazzo Besta di Teglio (IT) proprietà demaniale
• un Palazzo della Via dei Palazzi di Poschiavo e la Chiesa di San Vittore a Poschiavo (CH)
• il Paesaggio del Sito UNESCO Ferrovia Retica nel quale verranno valorizzati i percorsi fra Tirano e Miralago per farne un elemento di attrazione e promozione turistica.
DURATA PROGETTO
42 mesi
DATA INIZIO
1/7/2020
DATA FINE
31/12/2023
ASSE
ASSE 2 - VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO NATURALE E CULTURALE
OBIETTIVI
Obiettivo specifico 2.2 - Maggiore attrattività dei territori caratterizzati da risorse ambientali e culturali con specificità comuni
AZIONE
A) Sviluppo di iniziative per la conoscenza, conservazione, gestione e valorizzazione sostenibile del patrimonio naturale e culturale (materiale e immateriale).
GRUPPI TARGET
Destinatari del progetto saranno:
1. i residenti del territorio transfrontaliero (Valtellina - Tirano - Valposchiavo), per i quali si intende sviluppare la percezione del valore del territorio e dei beni culturali e della necessità di attuare un'opera costante di cura e manutenzione per conservarli e valorizzarli;
2. i turisti, di cui si favorirà una migliore conoscenza della realtà locale ed un incremento della percezione del valore del territorio e della sua reputazione allo scopo di rendere più completa, articolata ed attrattiva l'offerta turistica;
3. i proprietari e gestori dei beni culturali ubicati sul territorio, per i quali si intende sviluppare la chiara percezione della necessità di sviluppare corrette pratiche di conservazione e valorizzazione dei beni stessi, dimostrando che esse possono anche comportare un ritorno economico che ne implichi/favorisca la sostenibilità nel tempo;
4. i professionisti operanti nel settore del paesaggio e dei beni culturali, per i quali si intende migliorare il livello di conoscenza tecnico-scientifica, ma anche culturale del contesto ottimizzando l'approccio ai futuri interventi pianificatori e progettuali;
5. gli operatori (imprese, artigiani ma anche operatori turistici) a cui verranno fornite conoscenze, anche relative a tecniche tradizionali e metodologie innovative (scientifiche ed avanzate), con positive ricadute sia in termini di conservazione che in termini di sostenibilità economica delle loro attività.
6. i media per diffondere la conoscenza ed i risultati del progetto, ma anche per sostenere la valorizzazione in chiave turistica del patrimonio culturale oggetto degli interventi progettuali.
STAKEHOLDER
Il progetto è finalizzato a fornire apprezzabili ricadute economiche sul territorio. Le attività tecniche, oltre alle attività di comunicazione e di formazione effettuate congiuntamente sul versante italiano e sul versante svizzero, intendono favorire un positivo scambio di esperienze con l'obiettivo da una parte di stimolare la corretta conoscenza dell'importanza della conservazione programmata nell'ambito dei processi di gestione, manutenzione e valorizzazione dei beni e del paesaggio culturale (e quindi di creare sul territorio una specifica richiesta di prestazioni legate alla specifica tematica) e dall'altro di generare competenze nelle imprese, nei tecnici e nelle amministrazioni e di strutturare processi organizzativi aziendali finalizzati alla gestione della manutenzione ed alla promozione turistica dei beni culturali che coinvolgano le imprese, allo scopo di fornire risposta a tale domanda.
Lo scambio di esperienze e la formazione congiunta hanno l'obiettivo inoltre di diffondere tra le aziende ed i professionisti Valtellinesi e Grigionesi le competenze necessarie per intervenire a livello diagnostico, ispettivo e di conservazione preventiva sui beni culturali, fornendo un linguaggio comune e le competenze (anche normative) necessarie per operare nei reciproci territori.
Portatori d'interesse sono inoltre anche gli operatori turistici e le comunità italo-svizzere residenti nell'area d'intervento progettuale che avranno ricadute positive dagli interventi progettuali condotti sia in termini economici che di migliore coesione sociale e culturale.
PARTNER DI PROGETTO
Valposchiavo Turismo/ Società Patrimonio mondiale FR - Verein UNESCO Welterbe RhB / CONSORZIO TURISTICO MEDIA VALTELLINA / Politecnico di Milano / Direzione Regionale Musei Lombardia / Università degli Studi di Milano / Comune di Tirano / Regione Bernina / Comune di Sernio / ASSOCIAZIONE SAN ROMERIO TIRANO / INTRECCI SOCIETA' COOPERATIVA SOCIALE
SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
Gli interventi tangibili del progetto su alcune antiche chiese e palazzi nobiliari valtellinesi e valposchiavini oltre che sulla tratta di competenza della “Ferrovia Retica nel paesaggio culturale Albula-Bernina” ed nell'area del "Pergul" a Sernio sono tutti finalizzati al recupero, conservazione e messa a frutto di tale patrimonio culturale con l'intento di creare le basi affinchè le attività condotte in tali luoghi creino una sostenibilità economica che garantisca anche la sostenibilità ambientale dell'area italo svizzera d'intervento.
Anche le attività intangibili di ConValoRe di sviluppo della conoscenza, della formazione e della valorizzazione sono sviluppate così da stimolare sia nei professionisti del settore, che negli operatori del comparto turistico che più estensivamente nelle comunità locali la motivazione a perpetuare meccanismi di tutela del paesaggio costruito e del patrimonio culturale che ne garantiscano la sostenibilità economica ed ambientale nel tempo.
CAPOFILA ITALIA
Comune di Tirano
CAPOFILA SVIZZERA
Regione Bernina
VALORE TOTALE DEL PROGETTO
€ 1.308.832,07
CHF 228.000,00
CONTRIBUTO PUBBLICO FESR
€ 1.112.507,26
CONTRIBUTO PUBBLICO NAZIONALE ITALIANO
€ 170.824,81
WORKPACKAGES
1) PREPARAZIONE DEL PROGETTO
2) COORDINAMENTO E GESTIONE
Una struttura ramificata come quella messa in campo per il presente progetto, che unisce partner con capacità, ambiti di competenza e articolazioni organizzative differenziate richiede uno sforzo di organizzazione per definire le funzioni ed i soggetti coinvolti. Ognuno dei partner del progetto concorre nell’apporto di specifiche competenze e capacità: in particolare il soggetto capofila svolge il compito di coordinare i vari soggetti e supervisiona le attività come garante dell’integrazione del presente progetto con il territorio; i partner concorrono nell’attivazione delle risorse per interventi e attività. La gestione del progetto verrà articolata sulla base delle strategie così individuate: 1) Governance 2) Organizzazione e controllo 3) Coordinamento Il WP di coordinamento e gestione comprenderà anche un'attività di valutazione dell'efficacia del progetto, che sarà affidata alle due università partner del progetto. La valutazione dell'incremento della percezione del paesaggio verrà attuata secondo metodi e criteri differenti a seconda delle fasi e nel rispetto della seguente scansione temporale: (1) valutazione pre-attuativa, (2) valutazione dei risultati. Le attività che verranno sviluppate in questi due momenti saranno fondate su metodologie di indagine analoghe, atte a misurare la percezione dei valori del paesaggio (pre-attuativa) presso le popolazioni locali, e dunque il gradimento soggettivo rispetto a interventi di ripristino-conservazione del paesaggio, e il grado di accoglienza degli esiti (valutazione dei risultati) conseguiti attraverso il progetto. La valutazione dell'incremento di conoscenza e di fruizione dei beni culturali verrà invece effettuata attraverso il monitoraggio dei fruitori del progetto (visitatori dei palazzi/musei interessati dal progetto e frequentatori dei corsi previsti) oltre che attraverso la verifica del gradimento e dell'incremento delle conoscenze dei partecipanti ai corsi/ai seminari.
3) COMUNICAZIONE
Il WP2 comunicazione comprende la valorizzazione turistica e risponde a quattro finalità generali: - realizzare una comunicazione di progetto coordinata fra tutti i partner - creare un flusso di comunicazione fra le comunità del territorio transfrontaliero - realizzare la più ampia disseminazione del progetto - dare evidenza al Programma Interreg e al ruolo dell’Unione europea L’attività di comunicazione e il suo coordinamento saranno riassunti nel PIANO DI COMUNICAZIONE DETTAGLIATO che definirà - ruoli dei partner e modalità di comunicazione interna - dettaglio delle attività e cronoprogramma - target coinvolti. E terrà conto dei macro-obiettivi: - comunicare i risultati degli studi, delle ricerche storiche a un pubblico vasto - valorizzare in chiave turistica i contenuti culturali elaborati nelle diverse azioni Il coordinamento sarà affidato al GRUPPO DI LAVORO AREA COMUNICAZIONE che si riunirà – anche in videoconferenza – con cadenza semestrale e eseguirà il MONITORAGGIO di: - livello di implementazione del piano - impatto sui target individuati. La valorizzazione sarà affidata a strumenti di marketing digitale, con applicazione del modello innovativo condiviso dalle guideline europee dell’Ecosistema Digitale Turistico (EDT). Coerentemente con un progetto culturalmente “sussidiario” - orientato a formare e accrescere il capitale umano - si procederà alla progettazione e popolazione di un portale basato su un EDT già operativo sul territorio, che raccolga e distribuisca informazioni e servizi utili agli stakeholder, per essere integrate in proprie azioni di maggiore efficienza/efficacia. L’accesso al portale sarà garantito attraverso API. L’azione complessiva di documentazione e formazione comprenderà inoltre le indicazioni di marketing ed immagine coordinata del progetto. I target sono eterogenei e identificati in 4 categorie: a) partners b) grande pubblico c) moltiplicatori di informazione c) destinatari finali. Le azioni verranno quindi progettate tenendo conto dei seguenti target specifici: - partner di progetto - professionisti e studiosi dell’ambito paesaggio, conservazione beni culturali, storico-culturale - formatori in ambito culturale e paesaggistico - cittadinanza - giovani generazioni (studenti scuole locali e università partner) - visitatori, turisti, italiani e stranieri - operatori del settore turistico (guide turistiche e ambientali, ristoratori, albergatori, commercianti) - operatori del settore culturale (musei, associazioni culturali). - blogger, stampa Si opererà attraverso canali diversificati con una prevalenza riguardo alla comunicazione digitale: - comunicazione internet (piattaforma Programma, siti internet dei partners) - comunicazione social (canali social, blog, APP) - formazione e comunicazione specialistica: seminari e convegni per professionisti, redazione dispense e report - comunicazione tradizionale (stampa, materiali promozionali) - eventi di comunicazione per un ampio coinvolgimento della cittadinanza Alcune azioni previste sono finalizzate a facilitare il coinvolgimento attivo dei cittadini con un approccio alla comunicazione basato su: - “storytelling” di progetto con relativa “traduzione” dei contenuti in forma divulgativa - “partecipazione” del grande pubblico anche con strumenti di “gamification” (passport ConValoRe) e specifici progetti di comunicazione social Aspetto centrale della comunicazione saranno i molteplici contenuti prodotti dalle azioni di progetto (ricerche multidisciplinari, storiche, archivistiche, bibliografiche, iconografiche, indagini sul campo, interviste alla popolazione, ricostruzioni storico-geografiche del paesaggio terrazzato, approfondimenti) che verranno rielaborati per garantirne una più ampia fruizione. Risultato indiretto della comunicazione sarà quello generare nella cittadinanza maggiore consapevolezza del valore culturale e turistico dei beni culturali coinvolti e un più profondo senso di appartenenza al territorio transfrontaliero.
4) CONOSCENZA
La conoscenza è il momento essenziale e preliminare da qualsiasi attività di pianificazione e di programmazione in quanto consente di acquisire tutte le informazioni che ai vari livelli portano a comporre un quadro unitario della situazione fattuale. Tanto più l'attività di conoscenza è fondamentale quando si opera in un contesto quale quello paesaggistico e quello relativo ai beni culturali che sono specifici del presente progetto. Per questo il presente WP intende delineare una corretta procedura volta alla conoscenza che possa essere declinata in parallelo sia per l'analisi dei beni culturali che per l'analisi del paesaggio, appoggiandosi alle specifiche competenze del Politecnico di Milano e dell'Università degli Studi di Milano, partner del progetto e votati specificatamente alle attività di analisi e di ricerca. Verrà sviluppato un approfondimento, ricerca storica, archivistica e di terreno (sopralluoghi e interventi di monitoraggio) relativo alla formazione, evoluzione e stato di conservazione del paesaggio culturale del versante Retico valtellinese, ed in particolare del terrazzamento, con analisi delle condizioni di abbandono, dei valori intrinsechi e dei possibili interventi di valorizzazione e recupero di specifici brani del paesaggio storico. Questionari e interviste, somministrati a campioni rappresentativi della cittadinanza, sono considerati strumento conoscitivo fondamentale di raccordo tra percezione locale diffusa e sapere scientifico e, quindi, indispensabile fattore integrativo di quest’ultimo. Per quanto riguarda la conoscenza dei beni culturali il WP prevede di impostare un percorso esemplificativo e virtuoso inclusivo delle attività specifiche della conoscenza dei manufatti costruiti storici che riguardano la collazione della documentazione storica archivistica, bibliografica, iconografica già raccolta dagli enti territoriali locali (in comune di Tirano e di Teglio, sul versante italiano e di Brusio e Poschiavo sul versante svizzero) e dagli enti preposti alla tutela (polo Museale e Soprintendenza oltre che al Servizio Monumenti Grigioni). Si procederà inoltre al rilievo delle geometrie, dei materiali, dello stato di conservazione dei manufatti. Sulla base dei rilievi tecnici e della documentazione raccolta sarà quindi possibile sviluppata una fase di accertamenti conoscitivi strumentali atti a definire le priorità di intervento e le più appropriate modalità di conservazione, nonché a individuare le vulnerabilità in atto e le azioni necessarie per mitigare, se possibile, gli effetti dell’ambiente naturale e antropico sugli edifici. Al fine di determinare il microclima e gli effetti che l’ambiente causa sul comportamento termoigrometrico degli edifici sono inoltre previste attività diagnostiche e di monitoraggio che consentiranno di definire le cause del degrado.
5) CONSERVARE E VALORIZZARE A TIRANO E A BRUSIO
Azione strategica finalizzata alla conoscenza, conservazione, gestione e valorizzazione dei beni culturali che passa attraverso le metodologie e le tecnologie della Conservazione Programmata e punta ad avere valenza transfrontaliera. Sono coinvolti edifici di proprietà del Comune di Tirano: alcuni (palazzo Pievani - con la chiesa di S. Giacomo - a Tirano e chiesa di S.Romerio) per i quali sono previsti anche interventi di conservazione ed altri (palazzo del Penitenziere a Madonna di Tirano) sui quali verranno applicate avanzate metodologie diagnostiche per valutarne la ripetibilità. Gli edifici in città hanno destinazione e fruibilità pubblica: uno già destinato a Museo Etnografico e l'altro attualmente archivio della biblioteca civica, ma in prospettiva (nell'ambito del presente progetto) destinato ad integrare tale funzione con una espositiva di maggiore attrattività tramite l'istituzione di una Pinacoteca Retica Le attività svolte su S. Romerio, edificio molto caro e riconosciuto dalle due comunità italiana e svizzera, saranno svolte anche in collaborazione con l'Associazione culturale S. Romerio, partner di progetto, che gestisce l’accoglienza nella foresteria vicina alla chiesa e svolgerà attività di disseminazione e valorizzazione. La Chiesa di S.Romerio, ubicata in territorio svizzero nel comune di Brusio, è di proprietà del Comune di Tirano (caso unico su tutto il territorio alpino); ciò la rende un bene collettivo esemplare giustificando un intervento di elevato valore prototipale che assorbe risorse limitate. Nella chiesa sono state intraprese già dal 2013, nell'ambito del progetto CPRE attività di rilievo ed indagine al fine di pervenire ad una corretta analisi dello stato di conservazione. La chiesa è stata integralmente rilevata con tecnica laser-scanner e vi sono operativi sistemi di monitoraggio strutturale ed ambientale. Si intendono sviluppare pratiche di analisi e monitoraggio e mettere a punto tecniche per l'osservazione, l'ispezione e l'individuazione delle problematiche evidenti o latenti in campo strutturale (sismico) e conservativo puntando l'attenzione su: conservazione delle strutture in legno della copertura, controllo delle infiltrazioni meteoriche dalla copertura, analisi del microclima e controllo dell'umidità di risalita dalle murature. A questo scopo verranno sviluppati alcuni interventi per la conservazione, in particolare sulle coperture e sugli intonaci che risulteranno esemplari e prototipali per l'applicazione su beni culturali nel contesto circostante. L'intervento di conservazione della chiesa di S. Romerio mira a riattivare la fruizione di un bene che rappresenta pienamente le peculiarità e le sinergie del territorio di confine. Palazzo Pievani costituisce un lascito della famiglia tiranese Arcari che lo donò assieme al fondo librario di Paolo Arcari, studioso e prof. di letteratura italiana, a inizio del XX Sec., in diverse Università Svizzere (Friburgo, Losanna e Neuchâtel). Il lascito vincolato ad una funzione culturale e alla preservazione del fondo librario - ancora oggi studiato dai ricercatori europei - definisce la destinazione di questo prezioso bene culturale. L'intervento di conservazione di palazzo Pievani è finalizzato alla sua valorizzazione sia per dare migliore sistemazione agli archivi, che per collocarvi la Pinacoteca Retica come verrà descritto in dettaglio. Il Palazzo del Penitenziere dal punto di vista conservativo sarà unicamente interessato da attività di ispezione e monitoraggio, ma verrà valorizzato con il nuovo previsto allestimento del MET. Il WP comprende inoltre la collazione di tutta la documentazione storica e tecnica relativa a Palazzo Pievani e al Palazzo del Penitenziere che sia resa disponibile dai partner, inclusi i rilievi e gli esiti della diagnostica e monitoraggi che saranno ottenuti nell'ambito del WP3. Dalla raccolta e sistematizzazione della documentazione sarà poi possibile procedere alla redazione del piano di conservazione sul Palazzo.
6) CONSERVARE E VALORIZZARE A TEGLIO
Obiettivo del WP 5 è contribuire alla conoscenza dei materiali, delle tecniche costruttive e decorative, e in generale alla storia del contesto culturale tra Valtellina e Valposchiavo; attuando un programma di conservazione sulla base di un approccio sistemico e una visione di tutela a lungo termine e contribuendo alla valorizzazione del patrimonio culturale come risorsa per lo sviluppo sociale ed economico. Risulta particolarmente significativo il fatto che tale attività sia attuata principalmente dal Polo Museale, che la svilupperà operando sulle superfici affrescate di Palazzo Besta, una delle residenze cinquecentesche meglio conservate della Lombardia, che attualmente risulta destinata a museo. Sul palazzo sono già in corso da anni approfondite attività di analisi e di monitoraggio che sono state anche oggetto di pubblicazione nell'ambito di convegni scientifici a livello nazionale quali: Moioli R., Realini M., Foppoli D., Le facciate dipinte di palazzo Besta (Teglio). valutazione e gestione del rischio atti del convegno La conservazione del patrimonio architettonico all'aperto - superfici, strutture, finiture e contesti, Bressanone 2012, pp. 821-831 ISBN 978-88-95409-16-0 Foppoli D., Rosina E., Realini M., Un approccio diagnostico non distruttivo funzionale alla conservazione programmata – il caso del palazzo Besta di Teglio (SO), Atti del 14° congresso nazionale sulle prove non distruttive monitoraggio diagnostica, Firenze 2011 The e-Journal of Nondestructive Testing - ISSN 1435-4934. Il WP prevede di completare e mettere a frutto le ricerche finora svolte attuando il restauro di parte del ciclo di pitture murali cinquecentesche con le Storie dell’Eneide che decora il cortile del Palazzo. Tale vasto ciclo a monocromo, molto deteriorato a causa dell’esposizione agli agenti atmosferici costituisce, insieme ad altri cicli dello stesso Palazzo Besta, raro esempio di soggetto mitologico classico nella decorazione murale in Valtellina, a testimonianza dell’ampiezza e della profondità della cultura locale nel Cinquecento e della radicata adesione agli ideali rinascimentali. L’intervento, che prevede il restauro di una parte del ciclo, si configura come un cantiere pilota per la definizione della metodologia di intervento da adottare per il restauro complessivo. Il progetto si svilupperà a partire da una fase di indagini diagnostiche finalizzate a completare la conoscenza dello stato di conservazione e l'individuazione dei materiali costitutivi e delle patologie di degrado e consentirà di definire il ciclo di interventi più idoneo per l'esecuzione delle opere di restauro previste. Sarà anche l'occasione per l'integrazione del piano di conservazione già predisposto sul palazzo che verrà implementato con le informazioni raccolte e con le attività svolte. In conclusione dell’intervento sarà proposta un seminario per la presentazione dei restauri e la disseminazione dei risultati scientifici.
7) CONSERVARE E VALORIZZARE A POSCHIAVO
La conservazione e la valorizzazione del contesto di Poschiavo riguarderà i due ambiti del paesaggio culturale e dei beni culturali, condividendo gli obbiettivi generali del progetto "ConValoRe" finalizzati a dimostrare come solamente attraverso un approccio omogeneo ed omnicomprensivo possa essere perseguita una valorizzazione del territorio veramente efficace e operativa nel lungo termine. Si intende in particolare sviluppare il presente WP in parallelo con l'esperienza che verrà portata avanti sul versante italiano nell'ambito del presente progetto, utilizzando le competenze che verranno acquisite ed interagendo in termini di esperienze; tale processo virtuoso consentirà di applicare metodologie e tecnologie simili confrontando i risultati sul versante italiano e quelli acquisiti in ambito poschiavino in termini di conoscenza, ma anche di efficacia delle azioni. Per questo a Poschiavo sono state individuate due specifici ambiti che devono essere sviscerati ed analizzati: • i terrazzamenti immediatamente a ridosso del paese, detti "runchet", con le costruzioni a secco che li caratterizzano, tra cui i "scelee"; tali tematica risuta in completo parallelismo con quanto sviluppato e studiato nel presente progetto sul versante valtellinese nell'ambito del WP7; • gli edifici storici del centro di Poschiavo, in particolare i palazzi nobiliari, anch'essi con molteplici analogie (ma anche alcune significative differenze) con i palazzi di Tirano e del resto della Valtellina (il palazzo Besta, ogegtto del WP5, è sicuramente il prototipo più rappresentativo del palazzo rinascimentale in ambito Alpino), anche in questo caso si intende sviluppare analisi e ricerche parallele e complementari con quanto verrà effettuato nell'ambito del WP4.
8) CONSERVAZIONE E VALORIZZAZIONE A SERNIO
L’intervento si attua nell'area del "Pergul" di Sernio, che costituisce la parte del territorio comunale sul versante retico ed è caratterizzata dalla presenza di significativi manufatti in pietra a secco. I muretti di sostegno dei terrazzamenti in questa zona costituiscono una trama particolare e caratteristica in quanto, sviluppandosi come usuale in senso trasversale al versante, si intersecano formando un graticcio con le "muracche", cumuli di pietre di grande lunghezza che si sviluppano longitudinalmente al versante e che sono caratteristiche delle aree terrazzate intorno a Tirano e del primo tratto della Valposchiavo. Questa caratteristica è fortemente legata alla peculiarità del territorio in quanto costituisce la risposta all'eccesso di pietre che non potevano essere collocate in altro modo, nel contempo essa ha prodotto significative plus-valenze agricole consentendo di realizzare terrazzamenti che generano condizioni microclimatiche particolari (accumulo di caldo per la presenza di sassi in zone che di per se non sono ottimali dal punto di vista microclimatico). Inoltre sono molto caratteristiche dell'area (di Sernio ed in genere attorno a Tirano) costruzioni in pietra a secco a falsa cupola, prevalentemente utilizzate a scopo di deposito agricolo, localmente dette "baitelli" che sono presenti anche in Svizzera, in particolare in molte aree poste lungo la via Albula-Bernina, in prossimità del viadotto di Brusio della ferrovia retica, e sono localmente denominati "crotti" nella zona di Brusio e "scelee" nella zona di Poschiavo. Tali costruzioni sono già state ampliamente studiate in territorio svizzero, ma non sono ancora state analizzate né valorizzate in territorio italiano: ciò costituisce quindi uno degli obiettivi specifici della presente azione. La valorizzazione materiale dei manufatti verrà inoltre affiancata da un percorso di ricerca multidisciplinare finalizzato alla ricostruzione storico-geografica dell’evoluzione del paesaggio terrazzato di Sernio, della sua componente vitata e dei valori ambientali ed architettonici in esso impressi. Esso dovrà sicuramente tenere conto dell’evento di snodo rappresentato dalla frana che ha sconvolto la morfologia di una parte considerevole del territorio comunale sul versante retico nel 1807 su cui si concentreranno specifiche attenzioni conoscitive. Le attività tangibili previste riguardano per la maggior parte la riqualificazione di aree di proprietà privata (generalmente terrazzate) che attualmente versano in stato di abbandono. Poiché il progetto vuole essere esemplare, riproducibile ed inoltre assicurare la gestione e la manutenzione nel lungo termine dei terreni recuperati viene ritenuta essenziale la circostanza che venga comunque garantita la proprietà privata degli stessi, ovviamente ponendo una serie di condizioni che ne garantiscano anche l'utilità e l'uso pubblico. Questo verrà attuato attraverso un documento di convenzione che assicuri la realizzazione dell' intervento di manutenzione e bonifica che può consistere nel taglio della vegetazione arborea ed arbustiva cresciuta in seguito all’abbandono, l’estirpazione delle ceppaie, la sistemazione dei muretti a secco in situazione di crollo incipiente, l’eventuale riporto e spianamento di terra di coltivo e la piantumazione o semina per ottenere un terreno idoneo ad una successiva gestione e manutenzione. Tale operazione sarà soggetta alle seguenti condizioni, che risultano anche più restrittive rispetto a quanto richiesto dalle "linee guida": - nei successivi 15 anni non variare la destinazione d'uso del fondo e di consentirne la pubblica fruizione; - provvedere alla coltivazione ed alla manutenzione del fondo, direttamente oppure acconsentendo alla gestione da parte di un soggetto terzo designato dal comune; - garantire la disponibilità degli immobili per l'esecuzione delle operazioni di manutenzione e di gestione; garantire la non alienabilità del bene.
9) CONSERVAZIONE E VALORIZZAZIONE VIA ALBULA BERNINA
La via Albula Bernina, è il percorso turistico-pedonale che costeggia il tratto della Ferrovia Retica sviluppandosi da Tirano a Thusis, e che consente di apprezzare le soluzioni costruttive che sono state utilizzate per la realizzazione di quella notevole opera di ingegneria che è la Ferrovia stessa e contemporaneamente di apprezzare il contesto ambientale in cui l'opera sorge, ed in particolare le modalità di inserimento della linea ferroviaria nel suddetto contesto ambientale, che ne hanno giustificato l'inserimento tra le bellezze UNESCO con l'appropriata denominazione "La Ferrovia Retica nel paesaggio culturale Albula Bernina". Il sentiero si snoda complessivamente in 10 tappe; il presente progetto riguarda la prima tappa (percorrendo il sentiero dall'Italia), da Tirano a Le Prese di lunghezza 14 km, che è quella che attraversa il confine Italia-Svizzera, per la quale risulta quindi possibile declinare in modo più appropriato le specifiche prerogative che caratterizzano questo territorio di frontiera. Lungo questa prima tappa è possibile trovare alcune delle peculiarità più significative che rendono celebre la ferrovia Retica: l'arrivo in Italia, con il significativo cambiamento di paesaggio dal contesto montano/alpino del Bernina e dell'Albula a quello vallivo/coltivato della Valtellina; la presenza in fregio alla linea del santuario della madonna di Tirano, gioiello del rinascimento lombardo e tanto significativo nei rapporti tra le due nazioni, la presenza del viadotto elicoidale di Brusio, COSI' CELEBRE E CARATTERIZZANTE DA AVERE ISPIRATO IL LOGO DELL'INTERO PROGRAMMA DI COOPERAZIONE INTERREG V, ed il lago di Poschiavo. Il presente WP intende valorizzare il già citato sentiero n. 33 che costeggia la Ferrovia Retica con lo sviluppo i un progetto che verrà denominato "Punti di Vista - StandPunkte " in quanto da un lato intende sottolineare la bellezza panoramica, ma dall'altro vuole puntare l'attenzione al fatto che il territorio acquisisce valore solamente guardandolo con appropriate modalità che si intende stimolare. Tale progetto si integrerà in modo appropriato, anche graficamente, con le attività di valorizzazione che sono già state sviluppate lungo la linea in altri tratti del sentiero e le completerà con articolare riferimento in questo caso ad evidenziare il paesaggio trasformato dall'uomo (culturale) piuttosto che il paesaggio di alta quota (naturale). Il progetto prevede le seguenti fasi: 1. analisi approfondita delle valenze che possono essere ammirate ed apprezzate lungo il percorso, mettendo in particolare in luce come anche le interessanti tecniche ingegneristiche applicate per la ferrovia (muri controterra e di sostegno delle scarpate) costituiscano in molti casi l'affinamento e l'adattamento di tecniche di lavoro tradizionali (i muri a secco) già presenti e sviluppate nell'area e che tanta parte hanno avuto nei secoli alla costruzione fisica del paesaggio culturale di Valtellina e Valposchiavo; 2. realizzazione di un'apposita segnaletica e cartellonistica che consenta di restituire lungo il percorso appropriate informazioni sulle caratteristiche dell'area fornendo ai visitatori una visione completa ed integrata del paesaggio e dei beni culturali presenti e soprattutto della loro interrelazione; 3. creazione di alcune aeree di sosta che costituiscano punti panoramici su contesti di particolare interesse (Santa Perpetua - Viadotto di Brusio - Miralago), da cui appunto la denominazione "Punti di Vista".
10) FORMAZIONE
Il programma di formazione, viene considerato strategico anche rispetto alla divulgazione e sarà articolato su tre tematiche specifiche: 1) paesaggio costruito, ricomprendendo tra l'altro i risultati scientifici delle analisi conoscitive condotte nell’ambito di questo progetto ed i risultati dell'attivazione del WP7 e del WP8. Questa tematica consentirà di rivolgersi ad una molteplicità di stakeholders, sia tra la comunità locale, e in particolare professionisti a vario titolo impegnati in azioni, dirette e indirette, sul paesaggio, che tra i fruitori stagionali. 2) conservazione programmata degli edifici storici, entro cui vengono tra gli altri ricompresi i risultati scientifici delle analisi conoscitive condotte nell’ambito di questo progetto ed i risultati dell'attivazione del WP4, WP5 e del WP6. Questa tematica sarà in grado di rivolgersi ad una molteplicità di stakeholders, tra la comunità locale ed il bacino di utenza territoriale della Valtellina ed alto Lago di Como, e in particolare professionisti a vario titolo impegnati in azioni, dirette e indirette, sui beni architettonici storici. La formazione 1) e 2) sarà inoltre valorizzata condividendola con gli ordini professionali provinciali, degli architetti, degli ingegneri, dei geologi e degli agronomi, che sono i primi attori del processo di gestione e di trasformazione del territorio e dei beni culturali che la proporranno nell'ambito dei rispettivi programmi di istruzione e di aggiornamento permanente. Convegni, conferenze e corsi di formazione teorici e sul campo creeranno una nuova centralità legata al paesaggio culturale ed al patrimonio storico costruito, sia monumentale sia diffuso, e al valore aggiunto che tali valenze possono generare per il territorio su cui ricade il progetto.