SINTESI
Modello Di Governance Territoriale Per L’ Accoglienza E L’integrazione Dei Richiedenti Protezione Internazionale.
La presenza sui due lati della frontiera di stranieri richiedenti protezione internazionale, tra cui minori non accompagnati è una sfida per le Istituzioni che, da emergenziale si sta trasformando in strutturale e come tale va gestita. MinPlus intende accrescere la capacità di programmazione e controllo sull’uso efficace ed efficiente delle risorse economiche e sociali indirizzate alla governance del fenomeno, attraverso iniziative innovative rivolte all’inserimento socio economico e all'accompagnamento all’età adulta dei MSNA. Il progetto ha due obiettivi specifici. Primo, l’elaborazione di un modello transfrontaliero di governance che accresca la capacità del sistema di intercettare i bisogni e fornire servizi adeguati. Secondo, l’elaborazione di un modello transfrontaliero di governance della comunicazione pubblica che promuova relazioni positive,la partecipazione e la responsabilizzazione di tutti i soggetti. Gli obiettivi sono perseguiti attraverso la progettazione partecipata che vede il coinvolgimento di Istituzioni, stakeholder e comunità locale. La definizione di politiche di governance innovative e condivise a livello transfrontaliero sui temi dell’integrazione mira ad implementare la capacità della Pubblica Amministrazione di promuovere un modello positivo che permetta di affrontare con metodologia e strumenti nuovi un fenomeno destinato a durare nel tempo.
https://www.minplusproject.eu/
DURATA PROGETTO
47 mesi
DATA INIZIO
6/11/2018
DATA FINE
7/10/2022
ASSE
ASSE 5 - RAFFORZAMENTO DELLA GOVERNANCE TRANSFRONTALIERA
OBIETTIVI
Obiettivo specifico 5.1 - Accresciuta collaborazione, coordinamento e integrazione tra Amministrazioni e portatori di interessi per rafforzare la governance transfrontaliera dell’area
AZIONE
A) Iniziative di rafforzamento della capacity building della PA e dell’integrazione tra le comunità.
GRUPPI TARGET
Funzionari delle Pubbliche Amministrazioni coinvolte sui due territori: CISS Ossola, Regione Piemonte Direzione Coesione Sociale, Cantone Ticino - DSS e DFP; Stakeholder individuati nell'attività di mappatura sui due territori. Indiretti: Comunità locali presenti sui due territori; MRPI e MSNA.
STAKEHOLDER
Amministrazioni locali, Prefettura Comunità per minori
Cooperative CAS, Comuni SPRAR, Comunità in senso lato, Agenzie per il Lavoro, Centri Per L'impiego
Sistema dell’Istruzione e della Formazione Professionale, Associazioni di volontariato, Associazioni datoriali, Aziende di produzione/di servizi/Commerciali, Organizzazioni sindacali, Ufficio scolastico regionale , Centro Per L'Educazione Adulti, ASL, ATC Tribunale dei minori, Garante per per l'infanzia, ASGI, Agenzia Piemonte Lavoro, ANPAL Servizi; CRSS, Delegato all'integrazione degli stranieri del Dipartimento delle Istituzioni, Segreteria di Stato della migrazione (SEM), settore integrazione, Soccorso Operaio Svizzero, organizzazioni del mondo del lavoro, imprese formatrici, il sistema delle scuole professionali, Istituto delle transizioni e del sostegno, Ordini dei giornalisti; media locali; Scuole di ogni ordine e grado.
PARTNER DI PROGETTO
CONSORZIO INTERCOMUNALE SERVIZI SOCIALI OSSOLA / Cantone Ticino / FORMAZIONE INSERIMENTO LAVORATIVO ORIENTAMENTO SERVIZI SOCIETA'COOPERATIVA / Cantone Ticino / Regione Piemonte / CENTRO DI RICERCA E DOCUMENTAZIONE LUIGI EINAUDI / INTEGRA SOCIETA' COOPERATIVA SOCIALE
SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
Il Progetto non ha nessun impatto sul contesto ambientale.
CAPOFILA ITALIA
CONSORZIO INTERCOMUNALE SERVIZI SOCIALI OSSOLA
CAPOFILA SVIZZERA
Cantone Ticino
VALORE TOTALE DEL PROGETTO
€ 946.411,61
CHF 230.038,00
CONTRIBUTO PUBBLICO FESR
€ 816.212,80
CONTRIBUTO PUBBLICO NAZIONALE ITALIANO
€ 77.194,80
WORKPACKAGES
1) PREPARAZIONE DEL PROGETTO
A partire dalla primavera 2016 alcuni partner, uniti da esperienze di collaborazione a vari livelli, in particolare riferite alla realizzazione del progetto Interreg "Casa Comune", hanno attivato una serie di contatti preliminari a fronte dell'emergenza, su entrambi i lati della frontiera, di una questione rilevante riferita all'accoglienza e all'integrazione di persone richiedenti protezione internazionale. In quei mesi, infatti, la questione MRPI, con tutte le sue implicazioni, si è imposta su entrambi i territori come "tema caldo" e bisognoso dell'attivazione di politiche di governance efficaci. Nei mesi successivi, man mano che il tema acquisiva rilevanza mediatica e politica, sono state coinvolte le istanze politiche e tecniche, ed è stato individuato a livello della Governance, l'ambito di azione della partnership creata.
2) COORDINAMENTO E GESTIONE
L’azione, trasversale allo svolgimento di tutto il Progetto, ha lo scopo di garantire la gestione congiunta e sinergica della rete di attori che lo realizzeranno. Trattandosi di un’azione di management congiunto, tutti i partner saranno pienamente coinvolti, attraverso propri rappresentanti, nel lavoro degli organi di governo dell’attività progettuale.
3) COMUNICAZIONE
Obiettivo dell’azione è la creazione di un "sentire comune" attorno ad un modello di “Accoglienza diffusa” , attraverso una strategia, condotta su entrambi i lati della frontiera, in grado di stimolare un duplice mutamento: nella società, nel senso di un superamento delle letture allarmistiche veicolate, spesso inconsapevolmente, dal sistema dei media; e nel contesto istituzionale, rispetto ad una migliorata capacità di comunicare in senso positivo le iniziative e i processi virtuosi che già esistono ma che passano spesso inosservate. Tale strategia si dipanerà essenzialmente su due piani: verticale ed orizzontale. Obiettivo strategico del livello d’azione verticale è il rafforzamento dell’organizzazione interna alla partnership, attraverso la messa in rete dei partner e la creazione di un “clima di fiducia” nel processo intrapreso.MINPLUS è un progetto transfrontaliero complesso, la cui attuazione richiede la costruzione di “infrastrutture” di concertazione, comunicazione e scambio interno attraverso cui far transitare un set articolato di dati di diversa natura (metodologici, economici, finanziari) e provenienti da due contesti nazionali diversi, che devono essere raccolti, elaborati e resi disponibili a tutti i partner in maniera tale da renderli utili nei processi decisionali e gestionali. D’altra parte uno degli obiettivi di fondo del programma è la promozione di uno sviluppo in senso culturale (definire e promuovere la “cultura dell'accoglienza diffusa e dell'integrazione” e la “cura della diversità”) ed istituzionale (far cooperare e lavorare insieme soggetti che abitualmente, pur occupandosi dei medesimi utenti, lo fanno in maniera isolata). E’ questo il motivo per cui i partner hanno l’obbligo di favorire quanto più possibile un clima interno di forte fiducia nell’impresa, attraverso azioni comunicative che creino e rafforzino l’idea del progetto come strumento innovativo nell’ottica di un nuovo modello di governance. L’obiettivo strategico del percorso di comunicazione orizzontale è l’appropriazione del progetto da parte dei territori di riferimento. Le azioni di comunicazione sono dunque orientate a: coinvolgere il territorio, dunque stakeholders, potenziali beneficiari finali, opinione pubblica, i media; mobilitare le risorse materiali e immateriali presenti nelle aree di riferimento; rafforzare l’identità attorno all’ “Idea-Forza” del progetto: la “cultura dell'accoglienza e dell'integrazione"”; accompagnare i potenziali destinatari all’acquisizione dei benefici in termini economici e sociali.
4) MAPPATURA DEI SISTEMI E CONFRONTO TRA SOGGETTI A LIVELLO TRANSNAZIONALE
L’ attività di mappatura dei sistemi di integrazione sociale, integrazione formativa/lavorativa dei MSNA/MRPI e di supporto agli operatori, e delle esperienze pregresse, nonchè quella di confronto transnazionale tra i meccanismi di funzionamento degli stessi, rappresentano la fase conoscitiva preliminare indispensabile alla realizzazione dell’obiettivo specifico: co-progettazione, da parte degli stakeholder, di dispositivi attuativi di politiche negoziate, condivise e integrate, al fine di, da un lato, migliorare la capacità del sistema stesso di intercettare questa tipologia di utenza, di erogare servizi tra di loro coordinati e orientati alle caratteristiche specifiche della stessa e dall'altro lato di sostenere l'azione dei propri operatori, attraverso una definizione condivisa tra gli stakeholders di modalità operative standardizzate e investimenti nella formazione specifica (il cui scopo deve essere quella di renderli "antropologicamente competenti"). Sia nell'attività di analisi che in quella di confronto, un focus specifico è dedicato ai MSNA, data la specificità dei bisogni relativi, in un primo momento, alla particolare condizione legata alla minore età, e dopo al processo di transizione verso l'età adulta. Questa attenzione mirata fornisce la fase conoscitiva preliminare indispensabile alla realizzazione dell’obiettivo specifico rappresentato dalla definizione di un modello di presa in carico innovativo. I prodotti in esito alla WP sono finalizzati alla definizione di un quadro concettuale che costituisca la base di riferimento per la successiva azione di progettazione partecipata. Date le specificità dei due territori, la ricerca sarà condotta con modalità distinte: più sul campo per parte italiana, on desk per parte svizzera. In un'ottica di Progettazione Circolare, e in riferimento al cambiamento atteso, fin dalla fase preliminare di progettazione, attraverso la costruzione di un albero dei problemi e uno degli obiettivi, sono stati individuati gli ambiti tematici e i relativi campi di ricerca attorno ai quali si sviluppa tutta la fase preliminare di mappatura dell'esistente. In particolare, i tre ambiti tematici sono: Politiche di Integrazione Sociale (declinato in: - analisi delle politiche abitative; - livello di integrazione tra i sistemi di Istruzione-formazione e accoglienza; - livello di integrazione sociosanitaria; - focus specifico sui MSNA); Politiche attive del Lavoro (declinate in - funzionamento del sistema di accertamento e certificazione delle competenze pregresse; - analisi del livello di coordinamento tra le fasi formazione-tirocinio-inserimento lavorativo; - presenza di dispositivi formativi specifici per i MSNA/MRPI; - - focus specifico sui MSNA)), Politiche di Supporto agli operatori (declinato in - analisi delle modalità organizzative e delle prassi di intervento ; -analisi dei meccanismi di coordinamento tra gli interventi dei diversi soggetti; - presenza di formazione specifica per gli operatori del sistema; - focus specifico sui MSNA).
5) DEFINIZIONE DI UN "DOCUMENTO DI RACCOMANDAZIONI" COMUNE A LIVELLO TRANSNAZIONALE E SPERIMENTAZIONE DI UN MODELLO INNOVATIVO
La costituzione di tavoli tematici multiprofessionali e la realizzazione di Percorsi transfrontalieri di Progettazione Partecipata, e la parallela fase di sperimentazione sul campo di un Modello Innovativo di Accoglienza , presa in Carico e integrazione dei MSNA hanno lo scopo di pervenire alla stesura di un "Documento di Raccomandazioni" che, per il versante italiano, contenga proposte di soluzione per le criticità emerse durante la fase di analisi dei sistemi e spunti per la definizione di politiche di integrazione sociale, politiche attive del lavoro e politiche di supporto agli operatori; per il versante svizzero, ispirandosi alle Linee guida federali esistenti, consenta di fornire un quadro concettuale di riferimento a iniziative già in corso, permettendone inoltre il monitoraggio rispetto all'effettiva aderenza ai principi sanciti dal Documento stesso. Ciò per dare la possibilità agli stakeholder di portare il proprio contributo alla Governance del sistema attraverso la formulazione congiunta delle Raccomandazioni. Dall’altro lato, consente alle Autorità deputate alla definizione delle Politiche, di avere a disposizione una serie di indicazioni che, partendo dalle criticità esistenti, coniughino diversi punti di vista e che provengano, oltre che dalle Istituzioni, anche da chi è impegnato direttamente sul campo e ha maturato una expertise specifica. Poter integrare questo patrimonio in maniera organica all’interno delle Politiche pubbliche è un passaggio fondamentale per il raggiungimento dell’ob. gen. del Progetto, cioè consentire alle Istituzioni di acquisire una maggiore capacità di governo non solo sull’uso delle risorse, ma anche sui processi di mutamento sociale innescati dal fenomeno migratorio. Con i Perc.di Progettazione partecipata si intende dunque perseguire i cambiamenti attesi rispetto agli ambiti individuati vale a dire, rispetto alle Pol. di Integrazione: definizione di politiche abitative specifiche; maggiore integrazione tra Istruzione-formazione e accoglienza; maggiore integrazione sociosanitaria. Rispetto a Formazione/Lavoro: consolidamento di un sist di accertamento e cert. delle competenze pregresse; def. di dispositivi di coordinamento tra le fasi formazione-tirocinio-inserimento lavorativo; consolidamento di dispositivi formativi specifici. Rispetto alle misure a supporto per operatori: def. condivisa tra stakeholder di modalità operative standardizzate; def. condivisa di meccanismi di coordinamento tra gli interventi dei diversi soggetti; investimenti nella formazione specifica per gli operatori. Rispetto ai MSNA i cambiamenti attesi che si intendono perseguire sono: una presa in carico "integrata" che veda un coordinamento tra le diverse istituzioni e figure prof.; la co-progettazione, tra le figure professionali, di un Progetto personalizzato che vada al di là della mera maggiore età anagrafica e che possa accompagnare il neo maggiorenne nel percorso di transizione nell'ottica di una reale acquisizione di autonomia; Rispetto agli operatori: l'acquisizione di competenze specifiche, non legate ad una visione etnocentrica della loro pratica professionale. Il risultato atteso relativo alla definizione di un Modello di governance è perseguito altresì attraverso le attività di sperimentazione, che avranno modalità distinte che tengano conto delle specificità dei contesti. Sul lato italiano, la conduzione di attività sperimentali, parallela e contemporanea al percorso di Progettazione del modello ha come ragion d'essere la possibilità di fornire ai protagonisti del processo progettuale, feed back continui e puntuali circa l'effettiva necessità ed efficacia di correttivi rispetto al modello attualmente in uso oltrechè un test immediato di realizzabilità delle soluzioni proposte in deroga all'ordinario. Sul lato svizzero, il monitoraggio di attività in corso riferite a Linee guida federali esistenti, permette di verificare l'effettiva aderenza ai principi sanciti dal "Documento di raccomandazioni”.
6) PROGETTAZIONE DEI DISPOSITIVI ATTUATIVI MODELLO INNOVATIVO DI GOVERNANCE
La WP, concorre al raggiungimento dell'obiettivo generale del progetto (accresciuta capacità del sistema di intercettare i MRPI/MSNA , fornendo loro servizi adeguati alle necessità specifiche) attraverso il miglioramento dei dispositivi attuativi dei principi condivisi con gli stakeholder a livello transnazionale e sanciti dal Documento di raccomandazioni.
7) FORMAZIONE AL MODELLO INNOVATIVO DI GOVERNANCE
L'azione di Formazione al Modello Innovativo di governance persegue l'obiettivo di socializzare le metodologie e le pratiche operative, messe a punto sulla base del Documento di Raccomandazioni, in un'ottica di disseminazione degli esiti realizzati dal Progetto. La definizione di Kit formativi consente ad altri Soggetti di replicare le Buone Prassi avviate, anche dopo il termine delle attività progettuali. La scelta dei moduli da sottoporre a sperimentazione, nonchè quella dei territori coinvolti, sarà a cura del Team di Progetto, che deciderà sulla base della dotazione finanziaria della WP e dei costi di realizzazione delle singole proposte.
8) MAPPATURA E BENCHMARKING SUI MODELLI DI COMUNICAZIONE
L'attività di analisi dei modelli comunicativi sui temi dell'accoglienza e dell'integrazione utilizzati sia dai media che dalla pubblica amministrazione, ha l'obiettivo di fornire alle istituzioni e agli stakeholder gli elementi conoscitivi ed informativi necessari ad accrescere la capacità di governare i processi comunicativi, sia dal lato dei mezzi di comunicazione di massa che da quello della comunicazione pubblica. Tale analisi verte dunque da un lato sui modelli comunicativi utilizzati dai media nazionali ed internazionali per trattare il tema dell'immigrazione, con un particolare focus sulle ricadute che tali modelli hanno sulle comunità locali. Dall'altro lato si intende mettere in evidenza come il più delle volte, il modello di comunicazione pubblica utilizzato, tenda a presentare il fenomeno in termini di "problema" e raramente riesca a valorizzare le esperienze positive che pure esistono.
9) DEFINIZIONE DI UN PROTOCOLLO DI INTESA , DI LINEE GUIDA PER LA COMUNICAZIONE INTERCULTURALE E SPERIMENTAZIONE DI INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE
La costituzione di un tavolo transfrontaliero di progettazione, che vede la partecipazione su piano paritario di istituzioni pubbliche e stakeholder con competenze in ambito comunicativo, oltre che i rappresentanti dei cittadini di origine straniera, e la comunità in senso lato, ha come obiettivo la definizione di un Protocollo di intesa nel quale siano definite una serie di principi e aree di intervento entro le quali progettare iniziative di informazione e sensibilizzazione che favoriscano la nascita di un "sentire comune" sui temi dell'accoglienza e dell'integrazione. Ciò nella consapevolezza che la comunicazione mediatica e quella pubblica rappresentano due leve strategiche per la governance del fenomeno migratorio, laddove siano in grado di promuovere una coesione sociale effettiva. La co-progettazione, su iniziativa dell'Istituzione, di un Protocollo di Intesa rispetto al quale le parti firmatarie si assumono una responsabiltà chiara, rappresenta un esercizio di governance in un settore, quello della comunicazione mediatica e pubblica, strategico ma al contempo delicato da regolamentare. Nel 2008 il Consiglio nazionale del'Ordine dei Giornalisti e la Federazione nazionale della Stampa Italiana hanno siglato la "Carta di Roma", protocollo deontologico relativo a migranti, richiedenti asilo, rifugiati e vittime della tratta. Obiettivo della Carta è quello di promuovere un'informazione aderente alla verità sostanziale dei fatti e responsabile nella trattazione di un tema sensibile. Ispirandosi ai principi contenuti nella Carta, il Gruppo di Lavoro sulla Comunicazione Interculturale procede a tradurre gli impegni sottoscritti con il Protocollo di Intesa in Linee Guida per la Comunicazione Interculturale e nel relativo Repertorio di Iniziative di Informazione e sensibilizzazione. La sperimentazione di alcune di queste Iniziative consente la disseminazione dei principi rispetto ai quali le parti firmatarie del Protocollo si sono impegnate. Tale disseminazione, nell'ottica del mainstreaming, intende andare nella direzione della creazione del "sentire comune" rispetto all'accoglienza e all'integrazione, che rappresenta uno dei risultati attesi del progetto.
10) FORMAZIONE ALLA "CULTURA DELL'ACCOGLIENZA"
La disseminazione dei principi stabiliti dal Protocollo di Intesa viene perseguita in questa WP in un'ottica "bottom up", vale a dire con azioni comunicative che partono dal basso e si sviluppano attraverso la formazione di una figura sperimentale, (per esempio un “ Mediatore di comunità”), che esplica la propria azione di facilitazione e sensibilizzazione intervenendo nelle relazioni di prossimità sulle tematiche relative alla comunicazione interculturale. La sperimentazione di attività formative finalizzate da un lato a formare tali figure sperimentali e dall'altro a introdurre nelle scuole di ogni ordine e grado interventi di sensibilizzazione all'intercultura, mirano a disseminare un modello di "accoglienza diffusa" all'interno della società ospitante.
MODULO AGGIUNTIVO COVID (MAC)
Partendo dal Documento di raccomandazioni Minplus, si procederà ad un’analisi delle stesse e ad una loro rielaborazione e adattamento alla nuova situazione che si è venuta a creare. Da questa nuova fase scaturirà un’integrazione del documento originale (Nuove linee guida COVID) che potrà servire da raccomandazione per lo sviluppo di politiche di governance adeguate alle esigenze imposte dall’emergenza.
Parallelamente, si realizzerà un’azione di rafforzamento delle competenze richieste agli operatori sia pubblici che privati, attraverso una Didattica Digitale Integrata che sarà focalizzata sia sulle metodologie specifiche di intervento a distanza, sia sulle competenze digitali specifiche indispensabili alla loro implementazione.
Partner coinvolti nel MAC:
CISS Ossola
Filos Formazione
Integra Soc. Coop. Sociale
FINANZIAMENTO IV AVVISO
I territori dell’Ossola e del Novarese, a seguito della guerra in Ucraina, si sono trovati a fronteggiare un afflusso di profughi con caratteristiche senza precedenti. Secondo i dati forniti da R.P. al 6/6 la presenza di profughi nel Novarese e VCO rappresentava oltre il 30% del totale regionale. Nel VCO erano accolte 1.171 persone, nel Novarese 2.650 persone. Una situazione simile si è verificata in Ticino, la regione svizzera più interessata dagli arrivi di rifugiati con circa 2.500 presenze, anche in questo caso arrivate attraverso canali informali e accolte in famiglia. I partner italiani del progetto Minplus hanno aderito al IV avviso del programma con l’intenzione di capitalizzare le competenze e i saperi acquisiti. Dal progetto originario si mutua dunque la metodologia di co-progettazione partecipata delle attività che si è dimostrata vincente. Ciò avverrà attraverso il coinvolgimento delle organizzazioni che in questa prima fase emergenziale hanno messo a disposizione competenze e risorse, perché attraverso uno scambio di opinioni e un percorso progettuale comune si arrivi a una chiara definizione dei problemi e dei bisogni dei beneficiari. Ciò verrà realizzato anche mediante l’allargamento, per quanto riguarda il territorio dell’Ossola, del Tavolo che raccoglie le organizzazioni che si sono trovate a dover gestire l’emergenza dei profughi dall’Ucraina.
Sono previste le seguenti attività:
- Analisi dei fabbisogni, attraverso l’insediamento di un Tavolo di consultazione partecipato dai soggetti che a vario titolo si occupano di accoglienza (Agenzie Formative, CPI, CPIA etc)
- Tavoli di coprogettazione ai quali parteciperanno gli stakeholder, e se possibile i rappresentanti della comunità ucraina.
- Erogazione di una serie di proposte modulari che potranno essere ulteriormente composte in “pacchetti” flessibili e personalizzati sulla base dei singoli Progetti Individuali di intervento. A titolo esemplificativo si riportano qui le macro aree:
-Presa in carico dei nuclei o dei singoli da parte del Servizio Sociale Professionale
-Interventi educativi di sostegno all’adulto ed al minore
-Interventi di sostegno alla genitorialità
-Servizio di aiuto personale nelle scuole dedicato a minori
-Formazione linguistica per adulti (anche in sinergia con CPIA)/per minori
-Mediazione e inserimento nelle scuole di ogni ordine e grado
-Supporto psicologico
- Case Management: il manager, in costante collaborazione con il Mediatore Intercuturale, prende in carico il/la singolo/a utente e in accordo con lui/lei ne definisce il Progetto Individualizzato di Intervento. Il suo compito è quello di favorire la partecipazione dei profughi alle attività di formazione linguistica, di sostegno psicologico e alla genitorialità, di orientamento ai servizi e al mercato del lavoro nonché a tutte le iniziative che possano favorire la loro integrazione nel tessuto sociale delle comunità ospitanti.
Il valore aggiunto transfrontaliero delle attività progettuali è costituito, in analogia con le attività pregresse del progetto Minplus, dalla possibilità di confronto e scambio di esperienze con il Partner svizzero di progetto, l’Unità Interdipartimentale per l’Integrazione del Canton Ticino, capofila ticinese del progetto MINPLUS, che ha in capo la gestione operativa dell’accoglienza.
Durata: 9 mesi
Partners: partecipazione del Capofila CISS Ossola e dei partners Filos Formazione e Integra soc. coop. sociale.
FESR
145.332,05 €
Stato
11.808,00 €
Contributo
157.140,05 €
Autofinanziamento
13.838,83 €
Budget Totale
170.978,88 €