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Api-Alpes

Inizio progetto gennaio 2025

SINTESI
Il Pianeta Terra è alle prese con la sfida impegnativa di salvaguardare la sua biodiversità e il progetto Api-Alpes è concepito per intervenire su uno degli aspetti che, al giorno d’oggi, la compongono: la condizione precaria in cui si trova una specie animale tanto piccola quanto importante per l’intera biodiversità, l’ape. Le azioni di progetto sono volte a proteggere le api in senso lato, dal momento che sono le principali protagoniste dell’ecosistema e il loro operato è alla base di un circolo virtuoso naturale che, se danneggiato, può portare gravi conseguenze in particolare in un’area delicata come lo sono le Alpi. 
In tale contesto, Api-Alpes ha come obiettivo generale quello di ottenere una fotografia esatta delle attuali situazioni e condizioni ambientali in cui vivono le api nel territorio alpino, sperimentare casi pilota innovativi e fornire strumenti operativi agli addetti al settore e materiali per la sensibilizzazione al tema. Ciò avverrà attraverso studi e analisi - basati su approcci scientifici e tecnici, che permetteranno di sviluppare un sistema condiviso di monitoraggio e di scambio di informazioni attraverso la creazione di una banca dati condivisa e transfrontaliera.
Il progetto fornirà strumenti e modalità d’intervento agli esperti del settore, nonché buone pratiche e informazioni alle Pubbliche Amministrazioni e alla popolazione. Alcuni casi pilota innovativi saranno sperimentati sul territorio transfrontaliero con l’intento di analizzare e comprendere il cambiamento della biodiversità e della vita delle api. Gli strumenti e le modalità individuati riguarderanno, tra gli altri, l’utilizzo della geomatica come fotografia della biodiversità, che cambia a causa dei cambiamenti climatici, e come sistema innovativo di comprensione, anche predittiva, dei futuri fenomeni, nonché soluzioni innovative per la lotta contro le specie invasive.
Azione chiave del progetto è l’installazione di arnie connesse, sentinelle del territorio, in grado di restituire in tempo reale le condizioni delle arnie, fornire informazioni sul comportamento delle api e sullo sviluppo delle loro colonie grazie all’uso della tecnologia. 
Vista la tematica d’intervento, nell’ambito dell’obiettivo specifico 2.7 incentrato sulla protezione della natura e della biodiversità, il progetto adotterà un approccio scientifico di ricerca dati che renderà più efficaci le politiche di tutela della biodiversità e consentirà una migliore rappresentazione dei fenomeni che interessano le api nell’area di confine italo-svizzera di riferimento. I risultati del progetto saranno comunicati anche secondo una modalità divulgativa adatta a un pubblico ampio affinché un maggior numero di persone ne venga a conoscenza, evitando così una ricerca di tipo autoreferenziale.
I benefici del progetto ricadranno, oltre che sulle api stesse e sulla biodiversità, indirettamente anche su tutta la popolazione. Il target principale sarà rappresentato da tutti gli operatori del settore che potranno sfruttare gli studi realizzati nel progetto e il suo sistema di monitoraggio; i bambini e i ragazzi, i ricercatori e la popolazione transalpina grazie alla realizzazione di due sedi di rilevazione scientifica dei dati sulla vita delle api che saranno anche un punto di presentazione e divulgazione dei relativi studi e grazie al convegno internazionale sulle api che rappresenterà un’opportunità di scambio e di crescita.

OBIETTIVO 
RSO 2.7 Rafforzare la protezione e la preservazione della natura, la biodiversità e le infrastrutture verdi, anche nelle aree urbane, e ridurre tutte le forme di inquinamento
L’obiettivo è rafforzare la protezione e la preservazione della biodiversità attraverso azioni transfrontaliere di analisi del contesto e di sperimentazione di casi pilota sul territorio valdostano e vallesano. La creazione di una banca dati congiunta transfrontaliera e la diffusione dei risultati permetteranno agli operatori del settore e al grande pubblico di comprendere i cambiamenti in atto e fornire gli strumenti per la tutela delle api e della biodiversità.

CAPOFILA
Comune di Châtillon (Valle D'Aosta)

PARTNER
Centre de Compétences en Apiculture (Cantone Vallese)
Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d'Aosta - Struttura complessa della Valle d'Aosta
Fondation Jean-Marcel Aubert (Cantone Vallese)

BUDGET
1.140.012,40 €
120.000,00 CHF (contributo svizzero) 

RILEVANZA E CONTESTO
Numerosi fenomeni stanno interessando il mondo delle api, dal declino delle popolazioni degli impollinatori, alla loro moria, al cambiamento dello stile di vita di questi insetti, e ciò ha portato alla luce il bisogno vitale di insetti impollinatori per la biodiversità. 
Essi rappresentano un anello fondamentale della catena alimentare. Le api svolgono, infatti, un ruolo essenziale nell’equilibrio tra ecosistemi, garantendo l’impollinazione e, dunque, la proliferazione di un gran numero di specie vegetali (circa il 90% delle piante selvatiche da fiore ha bisogno di impollinatori), che permettono la sopravvivenza degli ecosistemi e la conservazione delle diversità biologica. Queste rappresentano la base dell’esistenza degli uomini, nonché delle nostre economie.
La moria delle api è progressivamente sempre più diffusa a livello planetario e, in Europa, gli apicoltori hanno dichiarato una perdita delle loro colonie che ammonta a circa il 20%. Gli effetti del cambiamento climatico sulle Alpi enfatizza questo fenomeno.
Risulta dunque fondamentale monitorare costantemente questi eventi – drammatici - adottando un approccio scientifico che permetta di produrre risposte e soluzione basandosi su dati oggettivi e secondo una procedura logica di intervento. L’analisi di questi fenomeni, in atto e avvertiti su scala internazionale, è una delle sfide comuni che il territorio di frontiera italo-svizzero intende affrontare.
Le cause, che mettono in pericolo l’esistenza stessa degli impollinatori sulle Alpi, risultano essere principalmente:
- La frammentazione e la riduzione dello spazio vitale degli impollinatori causato dalla sempre maggiore urbanizzazione nelle zone limitrofe alle Alpi;  
- La diffusione di virus, parassiti e specie aliene ai quali questi impollinatori non sono in grado di far fronte;
- L’esposizione a pesticidi e insetticidi di origine chimica utilizzati in certe pratiche agricole intensive;
- I fattori di stress dovuti ai cambiamenti climatici e alla diffusione delle monocolture che compromettono il sistema immunitario dell’ape, facilitando esplosioni virali letali;
- I cambiamenti climatici che alterano la relazione tra gli impollinatori e le loro fonti di cibo, come ad esempio la fioritura anticipata, causata dall’aumento delle temperature.
In linea con le strategie dell’Unione europea, ma anche a livello locale, Api-Alpes risulterà rilevante per il territorio alpino di riferimento in quanto, insieme alle politiche e azioni già in atto e previste a vari livelli di governance, ha come priorità salvaguardare gli impollinatori e affrontare le cause del loro declino per proteggere la biodiversità alpina, apportando al tempo stesso ricadute positive sul territorio.
La condivisione di dati scientifici, risultanti da ricerche e studi tecnici relativi a quest’ambito, permetteranno di affrontare e studiare possibili soluzioni da mettere in atto per far fronte a questo fenomeno, grave e impattante. Una banca dati a livello transfrontaliero e azioni di formazione per gli operatori del settore e di sensibilizzazione della popolazione sono iniziative rilevanti per il territorio transfrontaliero e rappresentano allo stesso tempo una sfida e un’opportunità da cogliere grazie al progetto stesso.
È la prima volta che l’Italia e la Svizzera cooperano per analizzare congiuntamente la situazione, con un focus specifico sulle alpi, creando una banca dati condivisa. Per questa ragione, la Valle d’Aosta e il Vallese rappresenteranno un primo caso di studio che potrà, poi, essere esteso a tutte le Alpi.
Api-Alpes si propone come un progetto innovativo basato su vari approcci scientifici, formativi e divulgativi che rappresentano nuove modalità per affrontare la sfida territoriale comune identificata. 
Diverse sono le soluzioni innovative che il progetto intende sviluppare, nello specifico: 
- La realizzazione di studi scientifici, di analisi e la raccolta di informazioni a livello transfrontaliero attraverso strumenti innovativi, nonché informatizzando i dati del passato, con il mondo delle api al centro della ricerca.
- La creazione di una Banca Dati congiunta transfrontaliera che mira a raccogliere tutti i dati derivanti dagli studi e dalle analisi scientifiche realizzati dagli enti preposti, partner di progetto. Fino ad ora non si era mai provveduto a creare un “centro di raccolta dati” italo-svizzero che permetta di condividere elementi utili da una parte e dall’altra della frontiera per salvaguardare la specie e con l’intento di ampliarsi e diventare una vera e propria banca dati alpina, la quale permetterà di valorizzare i dati storici conservati dagli apicoltori, nonché di perpetuare la raccolta di informazioni per l’utilizzo di nuove tecnologie.
- L’utilizzo della Geomatica quale strumento per implementare le tecniche apicole attuali. Nello specifico si tratta dell’utilizzo di sistemi GIS e di telerilevamento, per la mappatura di aree di vocazionalità apistica in particolare mappe di suitability del potenziale mellifero utili anche a definire il carico ottimale di api su una determinata area al fine di evitare conflitti tra apicoltori e promuovendo una gestione sostenibile del territorio. Tali strumenti verranno messi a disposizione degli apicoltori per migliorare la gestione delle proprie arnie. Ad esempio, sarà possibile identificare le zone in cui vi sono più piante mellifere, applicando ogni azione tecnica legata a condizioni di innovazione e semplificazione nella disamina dei risultati ottenuti.
Il GIS, creato grazie alla geomatica, permetterà, in seguito, di (i) sviluppare strumenti predittivi per produrre eventuali mappe di distribuzione delle specie come l'acaro della varroa e (ii) utilizzare modelli per identificare i fattori ambientali (clima, uso del suolo, disturbi) che spiegano la presenza (o meno) delle api in una determinata area.
- Soluzioni innovative per l’apicoltura: installazione sul territorio transfrontaliero italo-svizzero di una serie di Arnie Connesse che permettono di raccogliere dati da remoto utilizzando l’intelligenza artificiale attraverso il telerilevamento e il controllo biologico, senza l’utilizzo di sostanze chimiche. Queste Arnie Connesse avvertono gli apicoltori di eventuali problemi nelle loro arnie grazie a un sistema di monitoraggio di determinati parametri, quali la temperatura, la luminosità, l’umidità, il peso, ecc.
- Definizione di un Disciplinare di produzione per il Miele Alpino: ad oggi non vi è, sull’intero arco alpino, un label che identifichi il “Miele delle Alpi” con determinate caratteristiche organolettiche e sensoriali. L’intenzione di individuare una serie di caratteristiche indispensabili e proprie del miele prodotto sulle Alpi è un approccio che permette di dare maggior valore al ruolo delle api, degli apicoltori alpini e ai loro prodotti. 
- Un Convegno e Concorso internazionale del miele: a Châtillon, da oltre 25 anni, si svolge il “Concorso dei mieli della Valle d’Aosta” che premia i migliori mieli della Regione. Il progetto propone un Convegno e un Concorso sul tema, che si terrà ad anni alterni in Italia e in Svizzera, a livello non più esclusivamente locale, con l’intento di far partecipare e di presentare mieli provenienti da diverse località dell’arco alpino, diventando, così, internazionale. 
- La condivisione di best practice, di azioni pilota e di nuove pratiche a livello transfrontaliero legate all’apicoltura rappresenta un approccio innovativo che va oltre le prassi esistenti in questo ambito. Allo stesso modo, la formazione congiunta transfrontaliera rappresenta un progresso importante, essendo la base per la crescita e l’evoluzione dell’approccio e della tecnica apicola. GRUPPI TARGET
Autorità pubblica locale
Autorità pubblica regionale
Agenzia settoriale
Gruppi di interesse incluso ONG
Altri

PIANO DI LAVORO
Creare una banca dati transfrontaliera in grado di raccogliere e presentare sia gli studi pregressi, sia le nuove analisi e informazioni sullo stato dell'arte delle api nel territorio alpino transfrontaliero.
La creazione della banca dati prevede a monte l’analisi transfrontaliera e la definizione di dettaglio degli indicatori da raccogliere.
Implementazione, sul territorio transfrontaliero, di casi pilota come sistemi innovativi di comprensione del cambiamento della biodiversità e della vita delle api.
Gli strumenti e le modalità individuati che si andranno a utilizzare riguardano l’utilizzo della geomatica come fotografia della biodiversità modificata per effetto dei cambiamenti climatici e come sistema innovativo di comprensione, anche predittiva, dei futuri fenomeni; di soluzioni innovative per la lotta contro le specie invasive; e l’installazione di apiari connessi, sentinelle del territorio in grado di restituire in tempo reale le condizioni delle api.
Formazione e divulgazione sulle api e creazione del label transfrontaliero “Miele delle Alpi”.

RISULTATI
Il progetto Api-Alpes permetterà di adottare soluzioni utili alla tematica di progetto, nello specifico attraverso:
1. La creazione di una banca dati congiunta transfrontaliera in quanto strumento centrale per la raccolta di dati scientifici e tecnici sulle api e sui cambiamenti della biodiversità, sia come raccoglitore di dati già esistenti relativi al passato, sia come meccanismo di valorizzazione per il futuro.
2. L’analisi degli studi e delle azioni pilota previste, le quali identificheranno delle buone pratiche per la salvaguardia delle api e della biodiversità in senso lato, rappresentando, così, una soluzione operativa per gli addetti del settore.
Tutti i partner cooperano a livello transfrontaliero per il mantenimento e l’implementazione della banca dati congiunta, affinché la stessa possa perdurare nel tempo e possa essere utilizzata a fini scientifici come strumento di raccolta dati, e a fini divulgativi, informando e formando il grande pubblico e gli addetti ai lavori. Ciò potrà avvenire grazie alla disponibilità delle sedi scientifiche alle quali sarà possibile accedere per consultare la banca dati.
Gli apicoltori transfrontalieri valdostani e vallesani saranno informati e formati sull’evoluzione del settore di riferimento, sulle malattie portate dalle specie invasive e sulle modalità per combatterle. Essi avranno la possibilità di accedere alla banca dati condivisa transfrontaliera realizzata nell’ambito del progetto, al fine di trarre profitto dagli studi condotti per migliorare le loro modalità operative di lavoro, anche nell’ottica di ottenere il label “Miele delle Alpi”, migliorando, così, le caratteristiche tecniche e la qualità dei loro mieli.

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