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Autismo al Lavoro

Inizio progetto gennaio 2025

SINTESI
La sfida transfrontaliera affrontata riguarda il complesso tema della vita indipendente dei giovani con autismo e in particolare del loro inserimento lavorativo che al momento è, sia in Italia che in Cantone Ticino, un processo pionieristico che richiede molti sforzi e la continua esplorazione di strade nuove. Infatti, questi giovani hanno, a vari livelli, capacità e talenti straordinari che con il progetto vogliamo abilitare offrendo loro per quanto possibile percorsi di vita indipendente tramite il lavoro e che possano anche portarli anche oltre il lavoro ad un abitare indipendente ed autonomo. 
I disturbi dello spettro autistico (dall’inglese Autism Spectrum Disorders, ASD) sono un insieme eterogeneo di disturbi del neurosviluppo caratterizzati da deficit persistente nella comunicazione sociale e nell’interazione sociale in molteplici contesti e pattern di comportamenti, interessi o attività ristretti, ripetitivi. Gli studi epidemiologici internazionali hanno riportato un incremento generalizzato della prevalenza di ASD. Attualmente, in area transfrontaliera (Lombardia e Cantone Ticino) si stima che circa 1 bambino su 77 presenti un disturbo dello spettro autistico con una prevalenza maggiore nei maschi: i maschi sono 4,4 volte in più rispetto alle femmine. 
Obiettivo generale del progetto è pertanto quello di sperimentare nei due contesti transfrontalieri una nuova metodologia sperimentale di successo in grado di favorire l’inclusione lavorativa dei ragazzi autistici e la loro vita indipendente. Il cambiamento atteso riguarda la percentuale di giovani inseriti con successo nel modo del lavoro che al momento è pari ad 1 persona su 10. 
Si intende raggiugere questo obiettivo mettendo in campo un approccio abilitante innovativo volto al potenziamento delle abilità basato sull’unico principio con cui si trasmettono le abilità: il training, l’allenamento, cioè l’apprendimento visto dal lato dell’insegnamento. Infatti, le ricerche mostrano come spesso le persone con diagnosi di Disturbo dello Spettro dell’Autismo incontrino maggiori difficoltà ad ottenere e mantenere un impiego lavorativo. Inoltre mostrano che il successo lavorativo dipende in parte dall’abilità di portare a termine tutte le mansioni, ma risulta ancora più influenzato dagli aspetti sociali che riguardano la vita lavorativa della persona. In particolare, svolgono un ruolo chiave le competenze sociali, comunicative, interpersonali, la capacità di gestione del proprio comportamento e le abilità di autonomia. 
Scopo del progetto promuovere l’apprendimento delle abilità coinvolte nelle specifiche mansioni lavorative, ma anche di tutte quelle competenze sopra citate che risultano determinanti ai fini del successo lavorativo. Per promuovere il raggiungimento di questi obiettivi si ritiene di fondamentale importanza sviluppare un curriculum di insegnamento individualizzato che tenga in considerazione il profilo di competenze del soggetto. È quindi necessario effettuare una prima valutazione del profilo di competenze dei bisogni, delle preferenze e del livello di supporto necessario nel contesto di vita quotidiana della persona sulla cui base identificare gli obiettivi dell’intervento.
L’innovazione dell’approccio è data dalla metodologia sperimentale applicata a livello transfrontaliero innovando sulle procedure correntemente applicate sia in Italia che in Svizzera. Tale metodologia è fondata sui più recenti sviluppi della scienza contestualista del comportamento (ABA). L’efficacia delle procedure fondate sull’ABA per persone con Disturbo dello Spettro Autistico è documentata da solide evidenze scientifiche, raccolte nel corso degli ultimi decenni. La scienza contestualista del comportamento propongono sistematicamente interventi tesi a migliorare comportamenti socialmente significativi (Baer, Wolf & Risley 1968, Sulzer – Azaroff e Mayer 1991), che si traducono in obiettivi per promuovere l’acquisizione di abilità di comunicazione, sociali, di autonomia e adattive. Procedure specifiche di prompting, fading, chaining, shaping, modeling e videomodeling, saranno alla base dei training riabilitativi.
Output: collezione e revisione delle migliori pratiche nel campo della vita indipendente delle persone con autismo da applicare alle specifiche necessità del contesto transfrontaliero, in Cantone Ticino di particolare rilievo indagine su impresa a impatto sociale quale strumento innovativo; costruzione di una alleanza tra attori chiave per garantire il funzionamento del nuovo percorso sperimentale; nuovo percorso formativo innovativo e sperimentale per educatori, insegnanti, responsabili inserimenti lavorativi in azienda per l’accompagnamento al lavoro delle persone con autismo; un nuovo percorso di inserimento lavorativo innovativo che nella fase sperimentale di progetto coinvolgerà una trentina di aziende e ragazzi con autismo; riduzione dei costi di assistenza ed un incremento della qualità della vita delle persone con autismo.

OBIETTIVO 
RSO 4.5 Garantire parità di accesso all'assistenza sanitaria e promuovere la resilienza dei sistemi sanitari, compresa l'assistenza sanitaria di base, come anche promuovere il passaggio dall'assistenza istituzionale a quella su base familiare e sul territorio
Sperimentare nei due contesti transfrontalieri una nuova metodologia innovativa di successo in grado di favorire l’inclusione lavorativa dei ragazzi autistici e la loro vita indipendente. Il cambiamento atteso riguarda la percentuale di giovani inseriti con successo nel modo del lavoro e in grado di abitare in modo indipendente che al momento è pari ad 1 persona su 10 puntando ad incrementare questo dato arrivando a 4 inserimenti su 10 giovani inseriti nel percorso sperimentale.

CAPOFILA
Fondazione Bellora O.N.L.U.S (Varese)

PARTNER
Azienda Socio Sanitaria Territoriale della Valle Olona (Varese)
Associazione per l'autismo Enrico Micheli (Novara)
IESCUM srl (Milano)
Fondazione Autismo Risorse e Sviluppo (Cantone Ticino)

BUDGET
1.068.420,16 €
18.988,50 CHF (contributo svizzero) 

RILEVANZA E CONTESTO
I disturbi dello spettro autistico (dall’inglese Autism Spectrum Disorders, ASD) sono un insieme eterogeneo di disturbi del neurosviluppo caratterizzati da deficit persistente nella comunicazione sociale e nell’interazione sociale in molteplici contesti e pattern di comportamenti, interessi o attività ristretti, ripetitivi. Gli studi epidemiologici internazionali hanno riportato un incremento generalizzato della prevalenza di ASD. Attualmente, in area transfrontaliera (Lombardia e Cantone Ticino) si stima che circa 1 bambino su 77 presenti un disturbo dello spettro autistico con una prevalenza maggiore nei maschi: i maschi sono 4,4 volte in più rispetto alle femmine. 
La sfida transfrontaliera affrontata riguarda il complesso tema della vita indipendente dei giovani con autismo e in particolare del loro inserimento lavorativo che al momento è, sia in Italia che in Cantone Ticino, un processo pionieristico e costoso che richiede molti sforzi e la continua esplorazione di strade nuove. Infatti, questi giovani hanno, a vari livelli, capacità e talenti straordinari che con il progetto vogliamo abilitare offrendo loro per quanto possibile percorsi di vita indipendente tramite il lavoro e che possano anche portarli anche oltre il lavoro ad un abitare indipendente ed autonomo. Oggi la percentuale di giovani inseriti con successo nel modo del lavoro è incredibilmente bassa, pari ad 1 persona su 10, con il nuovo approccio sperimentale che si intende costruire con il progetto puntiamo ad incrementare questo dato arrivando a 4 inserimenti ogni 10 giovani che saranno inseriti nel percorso educativo individualizzato.
Il progetto vuole individuare e sperimentare nuovi approcci che consentono l’uscita del giovane con autismo da ambienti di cura verso ambienti sicuramente costruiti o adattati a loro misura, ma che sono ambienti reali pienamente integrati con la società e con il mondo del lavoro e che accompagnano ad un’effettiva autonomia della persona. 
L’inserimento lavorativo del giovane con autismo è un processo faticoso che va costruito giorno per giorno da staff altamente qualificati, infatti non c’è nulla di standardizzato ma una serie di strumenti autorevoli da cui trarre spunto che vanno conosciuti e utilizzati in modo competente in modo flessibile e compatibile con i bisogni di ogni singola persona con autismo.
E’ un processo che richiede tempo, impegno, studio, determinazione e una alleanza con i diversi attori coinvolti: il modo della scuola e degli insegnanti che deve essere in grado di programmare la transizione verso il lavoro, il modo dei centri di competenze e di riabilitazione e delle strutture sanitarie che devono aspirare a condurre fuori, nei contesti sociali reali.
Si intende mettere in campo un approccio abilitante innovativo volto al potenziamento delle abilità basato sull’unico principio con cui si trasmettono le abilità: il training, l’allenamento, cioè l’apprendimento visto dal lato dell’insegnamento. Infatti, le ricerche mostrano come spesso le persone con diagnosi di Disturbo dello Spettro dell’Autismo incontrino maggiori difficoltà ad ottenere e mantenere un impiego lavorativo. Inoltre mostrano che il successo lavorativo dipende in parte dall’abilità di portare a termine tutte le mansioni, ma risulta ancora più influenzato dagli aspetti sociali che riguardano la vita lavorativa della persona. In particolare, svolgono un ruolo chiave le competenze sociali, comunicative, interpersonali, la capacità di gestione del proprio comportamento e le abilità di autonomia. 
Scopo del progetto sarà, quindi, quello di promuovere l’apprendimento delle abilità coinvolte nelle specifiche mansioni lavorative, ma anche di tutte quelle competenze sopra citate che risultano determinanti ai fini del successo lavorativo e della capacità di vivere in autonomia. Per promuovere il raggiungimento di questi obiettivi si ritiene di fondamentale importanza sviluppare un curriculum di insegnamento individualizzato che tenga in considerazione il profilo di competenze del soggetto e che valuti in modo approfondito il livello di sostegni necessario per facilitare la piena partecipazione alle diverse attività proposte e una migliore qualità di vita per la persona. È, quindi, necessario effettuare una prima valutazione del profilo di competenze, dei bisogni, delle preferenze e del livello di supporto necessario nel contesto di vita quotidiana della persona sulla cui base identificare gli obiettivi dell’intervento. Il progetto prevede quindi diverse attività tra loro correlate a partire dallo studio e dalla condivisione delle migliori pratiche transfrontaliere e internazionali ad oggi adottate così come descritte nei vari wp di progetto.
Le procedure di intervento che si applicheranno nel progetto sono fondate sui più recenti sviluppi della scienza contestualista del comportamento (analisi comportamentale applicata – ABA).

GRUPPI TARGET
Cittadini
Ospedale e centro medico
Autorità pubblica regionale
Organizzazione di sostegno alle imprese
PMI
Centro di istruzione/formazione e scuola
Impresa eccetto PMI

PIANO DI LAVORO
Autismo le buone pratiche per il lavoro e l'abitare indipendente. Ricerca, raccolta, analisi e trasferimento delle buone pratiche nel territorio transfrontaliero tra Italia e Cantone Ticino (con visite di studio) e messa a punto di indicazioni metodologiche e relativi strumenti per la costruzione di progetti di vita indipendente con particolare riferimento:
1. all’abitare indipendente e inclusivo;
2. all’inserimento lavorativo in azienda;
3. all’impresa a impatto sociale quale strumento volto a creare occasioni solide e concrete di impiego per persone nello spettro autistico.
Codificare percorsi formativi laboratoriali e formare gli insegnanti/educatori/psicologi. Predisposizione di percorsi formativi specifici per il personale che accompagnerà i progetti individualizzati di inserimento lavorativo e inserimento sociale. I percorsi saranno tre.
1. Predisposizione di percorsi formativi specifici ABA per il personale che accompagnerà i progetti individualizzati di inserimento lavorativo e sociale.
2. Predisposizione di percorsi formativi specifici  su teatro per le abilità sociali per il personale che accompagnerà i progetti individualizzati di inserimento lavorativo e sociale.
3. Predisposizione di percorsi formativi specifici  su abitare inclusivo per il personale che accompagnerà i progetti individualizzati di abitare inclusivo.
Percorso sperimentale educativo per favorire l'inserimento lavorativo e per l'abitare indipendente. Promuovere l’apprendimento delle abilità coinvolte nelle specifiche mansioni lavorative, ma anche di tutte quelle competenze che risultano determinanti ai fini del successo lavorativo e della vita indipendente che include la capacità di vivere in autonomia. Per promuovere il raggiungimento di questi obiettivi si ritiene di fondamentale importanza sviluppare un curriculum di insegnamento individualizzato ABA integrato che tenga in considerazione il profilo di competenze del soggetto e che valuti in modo approfondito il livello di sostegni necessario per facilitare la piena partecipazione alle diverse attività proposte e una migliore qualità di vita per la persona.
Gli spazi abitativi saranno messi a disposizione di Fondazione Bellora e l'abitare sarà accompagnato da un percorso educativo specifico.
La relazione con le imprese e l'abitare indipendente. La ricerca del matching “perfetto” allievo/azienda richiede un impegno specifico per i partner di progetto, nel senso che non si potrà scegliere a priori un’attività per gli allievi, ma piuttosto nella logica dell'approccio individualizzato, di contattare solo le aziende più affini alle aspettative/competenze/caratteristiche di ogni singolo allievo. Inoltre è mai facile trovare aziende disposte ad accogliere tirocinanti, ancor più difficile se il tirocinante è autistico. 

RISULTATI
Una nuova metodologia integrata, innovativa e di successo in grado di favorire l’inclusione lavorativa dei ragazzi autistici e la loro vita indipendente. Il cambiamento atteso riguarda la percentuale di giovani inseriti con successo nel modo del lavoro e in grado di abitare in modo indipendente che al momento è pari ad 1 persona su 10 puntando ad incrementare questo dato arrivando a 8 inserimenti su 10 giovani inseriti in corso di progetto.
La metodologia si compone di diversi output prodotti:
1. una collezione ragionata di buone pratiche a livello internazionale sul tema autismo e lavoro per la vita indipendente.
2. una metodologia formativa per educatori nel campo dell'autismo e la vita indipendente.
3. una metodologia ABA integrata per l'educazione alla vita indipendente delle persone con diagnosi di Disturbo dello Spettro dell’Autismo.
4. un percorso di inserimenti lavorativi ed abitativi per un target di circa 50 ragazzi.
Creazione di una alleanza stabile tra 5 organizzazioni a livello transfrontaliero.

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