Inizio progetto gennaio 2025
SINTESI
Le regioni montane si trovano oggi ad affrontare sfide complesse derivanti da sviluppi globali come i cambiamenti climatici, l´impoverimento demografico e la competitivitá economica su mercati nazionali e internazionali. Queste sfide coinvolgono anche le comunità transfrontaliere delle regioni alpine tra l'Alto Adige e il Vallese.
Per garantire la vitalitá sociale ed economica di questi contesti, è necessario proporre e sostenere nuovi modelli di sviluppo economico. In ció, anche la trasformazione dei sistemi agricoli locali puó giocare un ruolo importante, specie se orientati a importanti servizi ecosistemici e a valorizzare in modo responsabile le scarse risorse disponibili.
Attualmente, l'agricoltura di montagna è prevalentemente orientata su sistemi zootecnici (soprattutto ad indirizzo lattiero-caseario) con relativa gestione foraggera di prati e pascoli. Tale modello, tuttavia, presenta varie criticitá principalmente connesse sia ai notevoli carichi di lavoro (continui lungo tutto l´anno), sia ad aspetti ambientali per la gestione dei sottoprodotti produttivi (deiezioni e siero). Il tutto con ripercussioni sull’autosufficienza economica delle imprese montane.
Da qualche tempo, il ripristino della coltivazione di cereali, un tempo diffusa in montagna con pratiche prevalentemente manuali, viene vista come alternativa promettente, specie se abbinata alla trasformazione aziendale in beni alimentari (pane e vari prodotti da forno). La filiera cereale-farina-pane, infatti, comporta: a) carichi di lavoro piu´ contenuti con picchi concentrati in ristretti periodi dell´anno; b) minori impatti ambientali; c) minori investimenti in attrezzature (il cui uso, peraltro, potrebbe essere condiviso anche su basi consortili).
La principale barriera che ostacola la riattivazione della cerealicoltura montana riguarda problemi di meccanizzazione di campo, specie in relazione alle lavorazioni del terreno (con necessitá di evitare le arature per non favorire i fenomeni erosivi) e alla raccolta (pendenze elevate, viabilitá e accessibilitá ai campi precludono l´uso di mietitrebbie convenzionali, comunque con alti rischi di perdite di prodotto). Da qui la necessitá di trovare soluzioni alternative alla meccanizzazione convenzionale.
In merito si possono prevedere due diverse strategie di approccio: 1) proporre nuovi prototipi, specifici per gli ambienti montani; 2) ricorrere a degli interventi di integrazione meccanica (retrofitting) in modo da rendere modelli giá commercialmente disponibili compatibili con il loro utilizzo in ambienti estremi di montagna. Il primo approccio richiede, ovviamente, la compartecipazione di costruttori del settore. Il secondo è decisamente piu´ flessibile ed economico, potendosi concentrare su aspetti di sicurezza, funzionalitá e qualitá della produttivitá, compatibilmente con le caratterstiche dei modelli giá disponibili, adattabili con interventi di officina. Comunque sia, entrambi gli approcci richiedono la possibilitá di: a) eseguire un´attivitá di progettazione meccanica sulla funzionalitá delle macchine; b) certificare le condizioni di sicurezza delle macchine in ambienti controllati; c) verificare le reali rese produttive in campo, con attenta valutazione delle perdite di prodotto.
Da qui, l’obbiettivo principale del Progetto CereAlp, che ha lo scopo di creare un centro servizi transfrontaliero di sostegno alla cerealicoltura alpina, con funzioni di: a) progettazione di soluzioni meccanizzate (come prototipi o con adeguanti in retrofitting) con successiva assistenza alla realizzazione dei lavori da parte di officine specializzate; b) esecuzione di test di certificazione delle nuove macchine (o di quelle modificate) presso laboratori di competenza del centro servizi, per verificarne le condizioni di sicurezza col loro uso in ambienti estremi; c) gestione di un sistema di monitoraggio remoto delle macchine, con raccolta automatica dei dati; d) esecuzione di test di campo per determinare le perdite di granella durante la raccolta secondo metodologie standard ripetibili; e) valutazione preventiva di efficacia e efficienza della catena di valore cerealicola in specifici contesti montani; f) disseminazione e formazione, per favorire la conoscenza e la gestione professionale di tecnologie per la cerealicoltura di alta montagna.
OBIETTIVO
RSO 1.1 Sviluppare e rafforzare le capacità di ricerca e di innovazione e introduzione di tecnologie avanzate
Promuovere la catena di valore della cerealicoltura alpina predisponendo un centro servizi transfrontaliero IT-CH per offrire agli agricoltori di montagna: sia soluzioni per la meccanizzazione in campo, sia indicazioni sulle prestazioni di tutta la filiera cereale-farina-pane (con valutazioni integrate di tipo economico, operativo ed ambientale). Per la meccanizzazione, il focus sará innanzitutto su interventi di retrofitting a macchine esistenti, onde garantirne il loro uso in sicurezza.
CAPOFILA
Libera Universitá di Bozen-Bolzano
PARTNER
Verein Erlebniswelt Roggen Erschmatt (Cantone Vallese)
Verein 'Roggenkleinproduzenten im Oberwallis' (Cantone Vallese)
Bürger*Genossenschaft Obervinschgau (Bolzano)
BUDGET
638.833,57 €
97.000,00 CHF (contributo svizzero)
RILEVANZA E CONTESTO
Tutta l´agricoltura dell´arco alpino è caratterizzata da vari problemi comuni: a) condizioni estreme per la coltivazione dei terreni (per condizioni di pendenza, frammentazione, accessibilità) che influiscono contestualmente sia su rese produttive (già penalizzate dalle condizioni climatiche), sia sulla sicurezza per gli operatori; b) margini di reddittività più a rischio rispetto ad altri contesti agricoli, spesso purtroppo non congruenti con gli elevati investimenti richiesti per talune macchine specializzate; c) distanza dai mercati, con conseguenti problemi di approvvigionamento e logistica.
Ciò rende poco attrattivo – specie per le nuove generazioni – il lavoro agricolo in montagna, aggravando le già critiche condizioni di calo demografico che connota molti territori.
In varie regioni alpine, grazie a particolari misure di sostegno al reddito e alle produzioni, si è potuta garantire la continuità delle produzioni agrarie – soprattutto in combinazione ad attività zootecniche con trasformazioni casearie – mantenendo adeguate forme di presidio territoriale. Ciò ha contribuito a mitigare forme di dissesto idrogeologico ed erosione, anche a beneficio dei territori a valle. In altre regioni, i cambiamenti climatici con innalzamenti delle temperature hanno portato alcuni a tentare la coltivazione di frutteti e vigneti anche a quote elevate, con trend in crescita progressiva. In questi casi, tuttavia, ci si trova ancora a dover fronteggiare svariati problemi (investimenti elevati, aleatorietà climatica, conservazione dei prodotti primari “freschi”, logistica e accessibilità ai mercati).
Con le recenti tendenze internazionali è lecito attendersi una sensibile riduzione delle politiche a sostegno di diverse produzioni agrarie, e, ciò nonostante le funzioni di presidio territoriale ed ambientale svolte da molte attività agricole in aree montane. Diventa, quindi, essenziale individuare nuovi modelli di produzione agricola in grado di: a) garantire adeguati livelli di redditività alle imprese; b) contenere sia i fabbisogni di manodopera e picchi di lavoro, sia gli impatti ambientali connessi alla gestione dei sottoprodotti produttivi; c) richiedere investimenti sostenibili, eventualmente gestibili anche attraverso forme di cooperazione tra imprese; d) limitare i problemi connessi alla gestione delle fasi di post-raccolta delle produzioni primarie.
La meccanizzazione della cerealicoltura montana deve tener conto di molti problemi: 1) pendenze elevate, che in molti casi richiedono l´equipaggiamento di organi di propulsione combinati con trazione a cavo ancorata a monte; 2) lavorazione eseguibili solo in direzione discendente, con aumento dei tempi ausiliari; 3) macchine di taglia contenuta, per agevolare operazioni di spostamento, accessibilità e manovre in spazi impervi e irregolari; 4) necessità di ricorrere a macchine specifiche (per lavorazioni del terreno combinate con semina e concimazione, raccolta con limitata asportazione di sostanza organica per limitare perdite e favorire la manipolabilitá dei prodotti in condizioni critiche, nonché per facilitare il successivo trasporto nel centro aziendale; 5) frequente necessità di completare le fasi di raccolta con lavorazioni successive (trebbiatura a punto fisso, trinciatura e distribuzione residui).
Il progetto intende offrire una serie di servizi atti a coadiuvare gli agricoltori nel superamento o nella mitigazione di tali problemi, rafforzando la fattibilità di nuovi modelli agricoli a filiera estesa.
Il progetto risponde alle esigenze degli agricoltori delle zone montane interessati a strategie alternative ai sistemi foraggeri-zootecnici attualmente predominanti. CereAlp consentirá una flessibile individuazione di soluzioni praticabili e finanziariamente sostenibili nella catena del valore dei cereali. Ciò includendo e mettendo in rete strutture da adibire a:
1) progettazione condivisa delle soluzioni di retrofit, secondo approcci personalizzato sulla base di macchine esistenti localmente disponibili;
2) progettazione di dispositivi comuni a tutte le macchine (es. verricello da predisporre su attacco a tre punti per accoppiamenti su varie motrici e in grado di realizzare forme di trazione a cavo con ancoraggi a monte);
3) test di prestazione delle macchine sottoposte a retrofit, attraverso verifica sia in campo sia in laboratorio in ambiente controllato; nel caso della raccolta, i test riguarderanno anche una oggettiva quantificazione delle perdite di granella riscontrabili con le diverse soluzioni;
4) monitoraggio operativo delle operazioni in campo (con registrazione di tempi e modalitá di lavoro, includendo la logistica di pre- e post-lavorazione);
5) valutazione integrata di tutta la filiera cerealicola, sino alla commercializzazione dei prodotti trasformati.
GRUPPI TARGET
Gruppi di interesse incluso ONG
Cittadini
PMI
Altri
PIANO DI LAVORO
Analisi dei requisiti e approcci progettuali per soluzioni di retrofitting: la meccanizzazione della cerealicoltura montana presenta notevoli barriere per la mancanza sul mercato di specifiche soluzioni tecnologiche idonee per usi in contesti estremi, specie su pendenze critiche (>25%). Molte soluzioni, tuttavia possono essere individuate adattando macchine già disponibili presso le imprese attraverso interventi di retrofitting volti a garantire sia l´uso dei mezzi su pendenze elevate in condizioni di sicurezza, sia una ragionevole efficienza nella qualità e quantità dei prodotti raccolti.
Concettualizzazione del Servizi di HUB e servizi erogabili: creazione di un centro servizi transfrontaliero a sostegno della cerealicoltura alpina (CereHUB).
Realizzazione di prototipi, test sul campo e aggiornamento dei prototipi: sviluppo, produzione, collaudo e miglioramento dei prototipi per la raccolta. Eventuali modifiche alle macchine saranno apportate in seguito alle prove. I test dei prototipi finalizzati saranno completati nel laboratorio AFI di unibz con la possibilità della certificazione.
Analisi dei dati raccolti, diffusione dei risultati e formazione sulle soluzioni di retrofit. Queste indagini aiutano gli partner locali a prendere decisioni in merito al potenziale economico, ai costi di manodopera o all'impronta ecologica.
Inoltre, il tema della coltivazione dei cereali nelle regioni montane sarà preparato per moduli e corsi di formazione nel campo del lifelong learning (LLL).
Le attività del progetto saranno documentate e rese accessibili (sito web). In particolare, unibz renderà open source le pubblicazioni scientifiche.
RISULTATI
Messa a disposizione delle prime soluzioni di retrofitting.
Soluzioni retrofit da adattare a macchine esistenti messe a disposizione dei partner produttori o da ulteriori produttori validati da questi ultimi.
Servizi di consulenza su aspetti della coltivazione dei cereali nelle aree montane, finalizzati anche alla diffusione delle soluzioni tecnologiche definite in altre linee di progetto. La consulenza potrá includere anche test nei laboratori di LP1 o misure di prestazioni in campo, col supporto degli altri partner.
Realizzazione di prototipi atti a garantire sicurezza agli operatori e mitigazione di perdite di prodotto su terreni in pendio nelle varie fasi del ciclo colturale dei cereali.
Pacchetto applicativo per l´analisi integrata delle prestazioni adottate.
Consegna delle valutazioni integrate di filiera alle realtà di produzione coinvolte nelle attivitá di progetto.
Realizzazione e offerta di prime iniziative formative relative alla trasferibilità delle acquisizioni del progetto.
Allargamento della partecipazione al centro di ulteriori associazioni o imprese coinvolte in attivitá di cerealicoltura montana.