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Inizio progetto gennaio 2025

SINTESI
Il progetto nasce come azione congiunta Lombardia – Cantone Grigioni che condividono la consapevolezza che i cambiamenti climatici in atto hanno conseguenze che richiedono di superare l’attuale governance con nuove azioni che definiscano una nuova forte strategia di governance transfrontaliera resiliente agli eventi naturali di portata locale. Infatti gli eventi estremi che si verificano anche solo ad un lato della frontiera possono avere impatti anche all’altro lato e, come rilevato anche dal “VI rapporto di valutazione IPCC Climate change 2022 - 5° capitolo sulle montagne“ l’area di progetto ha subito nei recenti anni le conseguenze dei cambiamenti climatici legati soprattutto alle nevicate e valanghe che si verificano con caratteristiche (tardo inverno, alta frequenza, quantitativi elevati improvvisi) molto diverse rispetto a quanto accadeva anni fa esponendo le infrastrutture di trasporto (strade, ferrovie) dell’area Lombardia-Grigioni a rischi che richiedono una gestione delle emergenze da affrontare con modalità più efficienti ed efficaci. E’ necessario per questo un forte intervento di rafforzamento della cooperazione transfrontaliera raggiungibile attraverso azioni di coinvolgimento degli Enti preposti alla gestione del territorio e dei partner di progetto, la collaborazione di Stakeholder e di Enti attuatori. 
Nel rispetto delle differenze reciproche esistenti ai 2 lati del confine, per prevenire i rischi di catastrofe e la resilienza del territorio e delle infrastrutture critiche si vuole agire attraverso la costruzione di una rete di monitoraggio/allertamento costituita da stazioni tecnologiche di rilevamento/allertamento, il potenziamento dello scambio reciproco di dati utili per il monitoraggio e la previsione delle valanghe, l’integrazione della strumentazione hardware e software dei partner, la formazione degli operatori tecnici e nivologi e la definizione di procedure condivise per lo scambio di informazioni utili anche per la gestione delle emergenze. 
I risultati del progetto consentiranno di incrementare il quadro conoscitivo sul tema valanghe derivanti dai cambiamenti climatici  costruendo una nuova strategia condivisa per affrontare il rischio valanghe e di migliorare il sistema regionale e cantonale di previsione dei rischi (con la rete di monitoraggio) e di gestione delle emergenze che possono impattare le infrastrutture critiche di trasporto transfrontaliere (con la strumentazione di allertamento e la strumentazione informatica per la gestione condivisa delle informazioni a supporto delle decisioni), capitalizzando risultati ottenuti nell’ambito della precedente Programmazione Interreg Italia-Svizzera.

OBIETTIVO 
RSO 2.4 Promuovere l'adattamento ai cambiamenti climatici, la prevenzione dei rischi di catastrofe e la resilienza
Il progetto migliorerà la capacità di governance transfrontaliera di eventi naturali di portata locale (nevicate e valanghe) che possono impattare le infrastrutture di trasporto (strade, ferrovie) con effetti sull’area transfrontaliera Lombardia-Cantone Grigioni, attraverso il potenziamento dei rapporti tra Enti, lo scambio di dati tra i due lati della frontiera e l’integrazione della necessaria strumentazione informatica per supportare le decisioni per il monitoraggio e la gestione degli eventi.

CAPOFILA
Regione Lombardia - Direzione Generale Sicurezza e Protezione Civile - Unità Organizzativa Protezione Civile - Struttura Gestione delle emergenze

PARTNER
Eidg. Forschungsanstalt für Wald, Schnee und Landschaft (Cantone dei Grigioni)
Anas SpA (Sondrio)
Fondazione Politecnico di Milano (Sede operativa di Lecco)
ALPSOLUT srl (Livigno)
Comune di Livigno
Politecnico di Milano (Polo territoriale di Lecco)
Ufficio foreste e pericoli naturali Grigione
Ufficio tecnico stradale Grigione

BUDGET
1.499.992,11 €
101.125,00 CHF (contributo svizzero) 

RILEVANZA E CONTESTO
Il territorio Alpino, orograficamente complesso, sta subendo in maniera rilevante gli effetti indotti dalla variabilità climatica in atto quali: variazioni nella frequenza, intensità e distribuzione spaziale delle precipitazioni solide e liquide e degli episodi di vento forte. Queste variazioni stanno iniziando ad influenzare gli scenari di pericolosità e rischio valanghe/neve nonché le regole di monitoraggio e gestione di queste problematiche. 
In particolare, le valanghe di neve di piccola e media dimensione, caratterizzate da tempi di ritorno ridotti, e quelle di dimensioni molto grandi ed estreme, caratterizzate da tempi di ritorno più elevati, costituiscono una notevole problematica per tecnici e amministratori che devono gestirne gli effetti sul territorio antropizzato, in particolare lungo la rete stradale e ferroviaria che assicura una elevata interconnessione tra le realtà socioeconomiche dell’area alpina per il trasporto di persone e merci su area macroregionale e transfrontaliera. 
Pur in presenza di collaudati protocolli di monitoraggio, previsione e gestione a scala locale del rischio valanghe, le valutazioni del rischio e le relative decisioni sono spesso rese difficoltose dalla limitata comunicazione e coordinamento tra tecnici ed amministratori dei territori contigui a causa di un assetto istituzionale ed un quadro politico e programmatico variabile e scarsamente omogeneo tra le realtà territoriali partecipanti al progetto. Ciò si ripercuote sull’effettiva possibilità di attuare un modello di gestione omogeneo ed efficace (processo decisionale) su tutta l’area transfrontaliera con evidenti ripercussioni sulla libera circolazione di persone e merci nell’Area Alpina. 
La crescente interconnessione transfrontaliera delle attività antropiche sul territorio (trasporti di merci e persone, flusso quotidiano di lavoratori transfrontalieri, attività turistico-ricreative), richiede un migliore scambio d’informazioni sugli scenari in atto e previsti ed un affinamento delle capacità previsionali, di tali fenomeni, a scala locale. 
Inoltre, è auspicabile un più efficace coordinamento degli interventi di gestione e di comunicazione tra i soggetti istituzionali e i gestori delle infrastrutture deputati al monitoraggio e al governo delle emergenze che possono causare interruzioni o limitazioni temporanee di esercizio delle varie tratte stradali e ferroviarie nonché la diffusione di alcune informazioni sulla mobilità al pubblico mediante opportuni strumenti. La chiusura parziale o totale di una tratta stradale o ferroviaria può infatti richiedere anche misure di gestione della mobilità che possono essere intraprese a distanza dal luogo dell'evento coinvolgendo un maggior numero di Soggetti indirettamente interessati e un territorio più ampio.
Pur nel rispetto dei diversi impianti normativi e amministrativi (assai diversi e non omogenei) si ritiene necessaria una nuova governance transfrontaliera che preveda maggiore collaborazione tra i 2 territori di confine per affrontare i cambiamenti climatici in atto e i relativi impatti attraverso: i) il potenziamento della comunicazione/condivisione delle informazioni sul monitoraggio/allertamento, ii) la condivisione dei provvedimenti di gestione e mitigazione del rischio (con particolare riferimento alle valanghe) e iii) il miglioramento della gestione dei flussi di traffico e più in generale della mobilità a seguito dell’interruzione/limitazione al transito su infrastrutture di trasporto stradali e ferroviarie. 

GRUPPI TARGET
Autorità pubblica locale
Agenzia settoriale
Fornitore di infrastrutture e servizi pubblici
Educazione superiore e organizzazione di ricerca
Centro di istruzione/formazione e scuola
Cittadini
PMI

PIANO DI LAVORO
Inquadramento del contesto territoriale, infrastrutturale e istituzionale. Le attività confronteranno i criteri di perimetrazione delle aree di pericolo e rischio, i sistemi di monitoraggio e gestione delle emergenze, i processi decisionali, la rete di trasporto stradale e ferroviaria, la resilienza della rete di trasporto potenzialmente interessata da eventi rilevanti, i criteri di individuazione e classificazione dei tratti esposti, anche in ottica di adattamento alle potenziali variazioni climatiche.
Rete di monitoraggio: il contributo per migliorare e armonizzare il monitoraggio delle aree valanghive deve passare prima attraverso l’individuazione delle informazioni che si vogliono rilevare, valutare e acquisire e, poi, con l’acquisizione della strumentazione (attrezzature, software e modellistica) necessaria per la rete di monitoraggio salvaguardando gli obiettivi di progetto di scambio dati.
Strumenti di governance, formazione, diffusione e disseminazione: si capitalizzeranno le esperienze dei precedenti progetti Interreg IT-CH (SICT e GESTISCO) integrando gli strumenti informatici (PIC) e sviluppandone di nuovi per i nivologi e per facilitare lo scambio dati e informazioni (anche in tempo reale) tra i 2 lati della frontiera. Per la gestione delle emergenze ci si doterà di un sistema per la gestione del traffico lungo le infrastrutture che sia flessibile ed utilizzabile alla bisogna dove necessario. Si otterrà inoltre quale valore aggiunto per gli stakeholder la possibilità di fruire informazioni accurate e tempestive sui provvedimenti di chiusura della viabilità in tempi più rapidi e maggiore efficacia nel garantirli contro tali rischi aumentandone anche la resilienza.

RISULTATI
Il risultato a fine progetto  è che sarà disponibile la rete di monitoraggio implementata (compresa di stazioni/sensori e relativo applicativo), il modello a supporto dell'attività decisionale e il sistema di governance (PIC) che saranno mantenuti (con finanziamenti propri dei partner) ed utilizzati anche dopo la chiusura del progetto.
Tra gli Enti e le società che parteciperanno (come partner) alle attività del progetto continueranno cooperare a livello transfrontaliero Alpsolut, AINEVA, l'Ufficio Foreste e Pericoli naturali del Cantone Grigioni, WSL Istituto per lo studio della neve e delle valanghe SLF, the highway office of the lower Engadine, Regione Lombardia, ANAS e il Comune di Livigno. La cooperazione avverrà sulla previsione del verificarsi delle valanghe e sulle misure da adottare di conseguenza. Inoltre gli stakeholders ai due lati della frontiera rafforzeranno i loro rapporti che potranno favorire la gestione delle emergenze.
Ultimo risultato il completamento di programmi di formazione comuni.
 

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