Inizio progetto gennaio 2025
SINTESI
Il progetto IN3ViE si propone di sviluppare una rete transfrontaliera di destinazioni turistiche universalmente accessibili tra Vallese, Valle d’Aosta e Piemonte. Attraverso la promozione dell'inclusione sociale e lo sviluppo economico, mira a rispondere alle esigenze delle persone con disabilità o bisogni speciali, garantendo esperienze di soggiorno autentiche e di qualità. L'approccio innovativo del progetto include la formazione congiunta di operatori turistici e la creazione di materiali informativi sulle destinazioni turistiche inclusivi, come guide in comunicazione aumentativa, mappe tattili e video in lingua dei segni, per abbattere barriere fisiche e culturali e promuovere esperienze turistiche piacevoli per tutti.
Affrontando la sfida dell'innovazione nell'offerta turistica, inclusa quella accessibile, IN3ViE si basa sulla Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, per superare gli ostacoli che le persone con disabilità incontrano nel turismo. Questo progetto non solo mira a migliorare l'accessibilità fisica ma anche a promuovere un cambio di prospettiva culturale verso un'ospitalità più inclusiva, considerando l’importanza dell’ambiente e dei servizi offerti.
Il coinvolgimento di diversi partner: regioni, università, comuni, fondazione, luoghi di interesse turistico ed enti di promozione turistica, assicura un approccio olistico e multidisciplinare al turismo accessibile. Attraverso la collaborazione e la condivisione di conoscenze, esperienze e buone pratiche, il progetto si pone come modello replicabile per altre destinazioni interessate a sviluppare offerte turistiche inclusive. La formazione degli operatori turistici gioca un ruolo chiave nel successo di IN3ViE, così come lo sviluppo di infrastrutture e servizi turistici che rispondano alle esigenze delle persone con disabilità fisica, motoria e intellettiva.
La durabilità e la sostenibilità del progetto sono garantite dall’integrazione delle sue realizzazioni nei sistemi di gestione dei partner. Gli output del progetto, come i moduli di formazione e le linee guida per eventi inclusivi, saranno disponibili per essere riutilizzati e adattati da altre amministrazioni o enti turistici, promuovendo così la diffusione di pratiche turistiche inclusive oltre i confini dei territori coinvolti inizialmente.
IN3ViE si inserisce in un contesto di iniziative europee e internazionali per un turismo più accessibile, contribuendo agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 e alla Strategia dell'UE per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030. La sinergia tra i partner transfrontalieri e l'adozione di strategie comuni per la promozione del turismo inclusivo sono fondamentali per il successo del progetto. L’obiettivo è creare un ambiente turistico che valorizzi la diversità e l'inclusione come risorse chiave, migliorando la qualità dell'offerta turistica e garantendo che le esperienze di viaggio siano accessibili e gratificanti per tutti.
Questo progetto non si limita solo a rendere le destinazioni fisicamente accessibili ma cerca anche di sensibilizzare la popolazione e gli operatori turistici sui bisogni speciali delle persone con disabilità, contribuendo a combattere gli stereotipi e i pregiudizi. Attraverso la realizzazione di campagne di sensibilizzazione e materiali di comunicazione inclusivi, IN3ViE mira a promuovere un'immagine positiva del turista con disabilità, non come soggetto da assistere ma come cliente da accogliere con la stessa qualità di servizi offerti agli altri turisti.
In conclusione, IN3ViE rappresenta un passo importante verso un turismo più inclusivo e accessibile nell’area del Programma Italia - Svizzera, mirando a dimostrare che l'innovazione nel settore può portare a significativi benefici sociali ed economici. L'attenzione ai bisogni speciali delle persone con disabilità non solo migliora la loro esperienza di viaggio ma arricchisce anche l'offerta turistica complessiva, rendendola più varia, autentica e appagante per tutti i visitatori. Con la sua visione inclusiva, il progetto IN3ViE si propone come esempio di come il turismo possa evolversi per diventare una forza motrice per l'inclusione sociale e lo sviluppo sostenibile.
OBIETTIVO
RSO 4.6 Rafforzare il ruolo della cultura e del turismo sostenibile nello sviluppo economico, nell'inclusione sociale e nell'innovazione sociale
L’obiettivo generale di IN3ViE è di sviluppare e promuovere una rete transfrontaliera di destinazioni turistiche universalmente accessibili e accoglienti per persone con disabilità e bisogni speciali che possa offrire esperienze di soggiorno autentiche e di qualità in più stagioni incoraggiando l’inclusione sociale come un valore fondamentale per una società più giusta e coesa e la diversificazione dei prodotti turistici stimolando lo sviluppo economico e sociale delle aree coinvolte.
CAPOFILA
Regione Autonoma Valle d'Aosta - Dipartimento turismo, sport e commercio
PARTNER
Scuola Universitaria Specializzata in Scienze Applicate della Svizzera occidentale (Cantone Vallese)
Regione Piemonte - Direzione Coordinamento politiche e fondi europei - Turismo e sport settore valorizzazione turistica del territorio
Comune di Alagna Valsesia (Vercelli)
Comune di Formazza (Verbano-Cusio-Ossola)
Comune di Verrayes (Valle d'Aosta)
Comune di Issogne (Valle d'Aosta)
Lac Souterrain de St-Léona (Cantone Vallese)
Anniviers Tourisme (Cantone Vallese)
Crans-Montana Tourisme & Congrès (Cantone Vallese)
Fondation Emera (Cantone Vallese)
Sierre Tourisme (Cantone Vallese)
Fondation du musée valaisan de la vigne et du vin (Cantone Vallese)
BUDGET
1.522.945,60 €
85.000,00 CHF (contributo svizzero)
RILEVANZA E CONTESTO
Negli ultimi anni nel settore del turismo emerge una forte domanda di innovazione dell’offerta turistica, inclusa quella del turismo accessibile che non può essere considerata “una nicchia” in quanto è trasversale a tutti i prodotti turistici: dalla cultura, passando per l’enogastronomia, agli eventi e arrivando anche allo sport. È la conseguenza diretta dell’adozione nel 2001 da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dell’ICF - (International Classification of Functioning, Disability and Health) – Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute – il quale viene descritto come lo “strumento condiviso internazionalmente da utilizzare per descrivere il funzionamento umano legato a condizioni di salute”. L'ICF rappresenta una rivoluzione nella definizione e nella percezione della salute e della disabilità. Grazie ad un approccio integrato, per la prima volta nella storia, vengono presi in considerazione i fattori ambientali, classificandoli in maniera sistematica. L'ambiente in cui la persona è presente condiziona inevitabilmente il suo benessere, ponendosi, a seconda dei casi, come una “barriera” o come un elemento “facilitatore”. Dal 2001 l’approccio sta cambiando mettendo al centro la persona, i suoi bisogni, i suoi desideri, ma anche l’ambiente che la circonda che a seconda del contesto può ostacolare o facilitare la sua vita.
Dalle diverse ricerche già citate in altre sezioni della scheda progettuale risulta che cresce sempre di più la propensione delle persone con disabilità a spostarsi e viaggiare, proprio perché il modello ICF riflette i cambiamenti di prospettiva nella disabilità: non una persona da curare, ma una vita da vivere. Quindi la sfida principale è quella di far acquisire una consapevolezza ai territori e know how dell’accoglienza nel turismo rispondente ai bisogni delle persone.
Su questo influiscono anche costanti cambiamenti sociodemografici nel mondo odierno: il numero delle persone con disabilità è in aumento e questo avviene grazie alla ricerca e al progresso tecnologico che aumentano le possibilità di sopravvivere a seguito di malattie o incidenti, ma impongono che l’ambiente circostante diventi per loro più accessibile ed accogliente senza pensare solo alle barriere fisiche.
È necessario ricordarsi anche dell’innalzamento dell’età media dei cittadini Europei che porterà al 34% la popolazione Over65 entro il 2030. Avere più di 65 anni non significa avere una disabilità, ma è sicuramente necessaria una maggiore attenzione alla qualità degli ambienti, degli spazi, dei servizi che vengono forniti all’interno delle strutture, che siano ricettive, culturali, sportive o naturalistiche.
Il turismo inclusivo e più in generale l’accoglienza accessibile rappresentano un contributo fondamentale per la destagionalizzazione dei flussi turistici a condizione che i territori siano in grado di dare le risposte adeguate ai bisogni speciali. E’ necessario sottolineare che le stime nell'Unione Europea indicano che le persone con disabilità viaggiano solitamente con due e più compagni, rendendo questo gruppo target attraente per l’industria del turismo e con un impatto positivo sulle economie locali come evidenziato nella ricerca della Commissione Europea, DG Imprese e Industria, Impatto economico e viaggi modelli di turismo accessibile in Europa – rapporto finale (2014) e quindi una sfida da affrontare e un’opportunità da cogliere.
Per quanto riguarda le opportunità si sottolinea che Il mercato del turismo accessibile è costituito da 127 milioni di potenziali clienti residenti solo in Europa (Fonte ENAT – European Network For Accesibile Tourism); sono clienti con diverse disabilità: motorie, sensoriali, intellettive che si muovono con una frequenza alta, per periodi più lunghi, soprattutto nella bassa stagione, spendendo più della media dei turisti (Fonte: Atti della conferenza “Mind the Accessibility Gap, 2014, Brussels”). I partner del progetto, quindi, vogliono cogliere questa opportunità e dare adeguata attenzione a questo target di turisti che ad oggi ancora faticano a trovare le risposte per i loro bisogni speciali. Il progetto, quindi, va oltre l’aspetto sociale come siamo abituati a vedere “la disabilità”, ma qualifica l’offerta turistica per farla diventare attraente ai turisti con disabilità diverse. Tutte le attività del progetto IN3ViE sono state ideate in modo da promuovere diversi “facilitatori” per creare nei territori un’accoglienza inclusiva e nelle zone pilota gli esempi virtuosi del turismo accogliente e accessibile che possano diventare gli esempi per altri territori.
L’aspetto innovativo riguarda anche la campagna di promo-commercializzazione che verrà effettuata, una volta conclusi gli investimenti nelle zone pilota sia in Italia sia in Svizzera, la formazione e la sensibilizzazione, come per qualsiasi altro prodotto turistico, ma con un’attenzione particolare al linguaggio positivo e rispettoso delle persone con disabilità promuovendo l’immagine del turista con disabilità come un qualunque cliente da accogliere offrendo un’alta qualità di servizi. Quindi andare oltre l’approccio sociale che riguarda il turismo inclusivo e fare un passo verso l’approccio economico trasformando l’obbligo dell’accessibilità derivante dalle leggi, in un centro di profitto tradotto in ospitalità inclusiva e accessibile.
GRUPPI TARGET
Cittadini
PMI
Gruppi di interesse incluso ONG
Centro di istruzione/formazione e scuola
PIANO DI LAVORO
Educare e sensibilizzare al fine di aumentare le competenze e le conoscenze sui bisogni speciali: creare operatori del settore turistico consapevoli, capaci di offrire esperienze turistiche inclusive e di contribuire al benessere delle persone con disabilità. Sviluppare nuove competenze nell’accoglienza e ampliare le conoscenze circa i bisogni speciali imparando a progettare, sviluppare e gestire offerte turistiche che siano adatte a tutte le esigenze, garantendo un’esperienza inclusiva.
Creare condizioni di soggiorno e di esperienze inclusive per diversi bisogni speciali. Creare nuovi servizi inclusivi e accessibili per diverse disabilità: motoria, sensoriale e intellettiva, al fine di migliorare l’esperienza turistica, consentendo ai viaggiatori con bisogni speciali di godere di maggiori attività e attrazioni (culturali, naturalistiche, ricreative e sportive) presenti sul territorio e che normalmente sono precluse per via della presenza delle diverse barriere. Aumentare opportunità per gli operatori economici del turismo con l’aumento del numero di clienti, migliorare reputazione e aumentare la redditività grazie ai servizi forniti alle persone con disabilità.
Valorizzare l’offerta turistica inclusiva creata nei territori. Aumentare flussi turistici e la durata del soggiorno delle persone con disabilità e delle loro famiglie e/o accompagnatori con un impatto positivo sia sull’abbattimento dei pregiudizi sulla disabilità sia sul valore aggiunto per le economie locali anche in ottica di destagionalizzazione dei flussi turistici.
RISULTATI
Il valore obiettivo è definito sulla base di una stima dell'incremento di visitatori desunta dai dati storici relativi ai visitatori, ai fruitori delle piste da sci e agli arrivi presso le zone pilota. L'incremento di visitatori riguarderà le persone con disabilità e i loro accompagnatori e più in generale, tutti i visitatori, in quanto i luoghi resi accoglienti acquisiranno la reputazione di località responsabili.
Si stima che circa 160 persone completeranno il percorso di formazione, distribuite tra Valle d'Aosta, Piemonte e Vallese. I destinatari del corso includono: guide turistiche, operatori museali, personale degli uffici turistici, commercianti, maestri di sci, personale di soccorso sulle piste, amministratori delle comunità locali e volontari delle diverse associazioni che organizzano eventi sul territorio.
Il personale verrà formato sui bisogni speciali delle persone con disabilità motoria, sensoriale e intellettiva. L'obiettivo è quello di far acquisire ai partecipanti nuove conoscenze e competenze specifiche per il loro ambito di competenza. Al termine del percorso formativo, i partecipanti saranno in grado di: comprendere meglio i bisogni speciali delle persone con disabilità, offrire esperienze di qualità in un contesto di accoglienza inclusiva, sviluppare nuovi prodotti turistici accessibili, diventare dei punti di riferimento per la creazione di pacchetti turistici inclusivi.
Dopo la conclusione del progetto IN3ViE, si prevede che la collaborazione tra la Regione Autonoma Valle d’Aosta, la Regione Piemonte e l’Université HES SO Valais-Wallis continui, mantenendo e sviluppando il turismo inclusivo. L’obiettivo della collaborazione, che andrà al di là delle attività realizzate, è garantire esperienze positive e di qualità per i turisti con disabilità e creare nuove opportunità per le comunità accoglienti. I tre enti proseguiranno la loro collaborazione attraverso lo scambio di buone prassi sviluppate nei rispettivi territori e sensibilizzando le comunità locali su quanto realizzato nel contesto del progetto. Il dialogo costante e lo scambio di conoscenze saranno strumenti efficaci per continuare a migliorare, mantenendo alta l’attenzione sull’accoglienza inclusiva e accessibile.