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Inizio progetto gennaio 2025

SINTESI
Il progetto intende promuovere la riduzione delle principali fonti di inquinamento grazie alla valorizzazione e alla gestione sostenibile delle foreste transfrontaliere, la gestione condivisa delle aree protette transfrontaliere, la protezione della natura e la protezione della biodiversità, lotta alle neofite, nonché favorire lo sviluppo di infrastrutture verdi.
Risultati che il progetto intende ottenere 
1. Rafforzare la gestione condivisa delle aree protette e la tutela del patrimonio naturale dell’area di confine tra la Comunità Montana di Tirano e la Valposciavo;
2. Contribuire alla protezione della biodiversità nell’area transfrontaliera tra la Comunità Montana di Tirano e la Valposciavo;
3. Ridurre le principali forme di inquinamento da combustibile fossile grazie alla incentivazione della valorizzazione della biomassa proveniente dagli scarti della filiera bosco legno.
Il progetto vuole quindi dare priorità ad azioni che contribuiscano a favorire il recupero e la gestione del patrimonio boschivo, con scambio di buone pratiche e condivisione di approcci in relazione ai sistemi bosco-legno, a livello transfrontaliero.

OBIETTIVO 
RSO 2.7 Rafforzare la protezione e la preservazione della natura, la biodiversità e le infrastrutture verdi, anche nelle aree urbane, e ridurre tutte le forme di inquinamento
Il progetto intende ottenere nell’area transfrontaliera tra la Comunità Montana di Tirano e la Valposchiavo:
1. Rafforzamento e gestione condivisa delle aree protette e la tutela del patrimonio naturale attraverso una selvicoltura naturalistica moderna;
2. Protezione della biodiversità e lotta alle neofite;
3. Riduzione delle principali forme di inquinamento da combustibile fossile grazie alla incentivazione della valorizzazione della biomassa proveniente dagli scarti della filiera bosco legno.

CAPOFILA
Comunità Montana di Tirano (Sondrio)

PARTNER
Comune di Poschiavo (Cantone dei Grigioni)
Comune di Brusio (Cantone dei Grigioni)
Cantone dei Grigioni - Ufficio foreste e pericoli naturali 
Associazione Ambiente Valtellina (Sondrio)
Istruttori Forestali Lombardi (Sondrio) 

BUDGET
1.499.660,01 €
160.000,00 CHF (contributo svizzero) 

RILEVANZA E CONTESTO
Le sfide territoriali comuni riguardano la messa a terra di metodologie innovative per la gestione forestale sostenibile con particolare riferimento alle emergenze biotiche e abiotiche nei territori confinanti.
Il PROGRAMMA INTERREG  VI – A ITALIA SVIZZERA 2021-2027 rappresenta un’occasione straordinaria per rafforzare la collaborazione tra il territorio afferente la Comunità Montana Valtellina di Tirano e la confinante Val Poschiavo. I due territori sono legati da una storia e da una tradizione comune.  Molte attività legate alla gestione dell’ambiente montano che caratterizza i due territori, in particolare le foreste di conifere ed il castagneto, nonché le attività agricole (zootecnia e soprattutto frutticoltura) sono contraddistinte da un approccio di tipo tendenzialmente conservativo e di salvaguardia e da tecniche colturali specifiche.
Per esempio sul territorio italiano le proprietà boschive pubbliche sono oggetto di una accurata programmazione che trova la sua sintesi nei Piani di Indirizzo Forestale e nei Piani di Assestamento delle proprietà. Ciò al fine di preservare il bosco da un utilizzo eccessivo o improprio, ma contemporaneamente cercando di curarne la manutenzione e la valorizzazione, che si realizzano nelle cure colturali e negli utilizzi forestali.
Analogamente nelle vicina Confederazione Elvetica i boschi sono oggetto della cosiddetta “Descrizione”, operazione analoga per finalità e contenuti, per quanto declinata secondo normative e consuetudini specifiche.
Molte criticità sono comuni ai due territori (forti pendenze e difficile accessibilità dei fondi, parcellizzazione fondiaria, costi elevati di gestione, invecchiamento della popolazione).
Non da ultimo l'avanzamento degli effetti del cambianti climatico e la problematica della diffusone delle specie neofite invasive alloctone.
La realizzazione del progetto consentirebbe di rafforzare questo percorso parallelo e comune, affrontando tematiche legate alla valorizzazione del bosco (sia di conifere che del castagneto), alla lotta ai parassiti (processionaria e bostrico), alla lotta alle specie invasive, e via discorrendo. 
Il lavoro condotto in comune tra i partner consentirà di arricchire il patrimonio comune di conoscenze e di relazioni, di restituire alla comunità in termini di conoscenza e di consapevolezza i risultati generati dalle varie attività, di infondere nelle parti più coinvolte (i privati e le istituzioni pubbliche, comuni e Comunità Montana) la speranza di poter arginare l’abbandono del territorio ormai in corso da due generazioni.
Oggi la sfida più grande è proprio quella di mettere in campo un approccio nuovo alla gestione forestale (bosco e castagneto) che dia ai proprietari la certezza della sua sostenibilità, ecologica ed economica. 
Per il bosco di alto fusto (sia di conifere che di latifoglie) l’esperienza maturata in questi anni dà modo di sperare che la prosecuzione delle attività di taglio possa consolidarsi anche negli anni a venire. 
Il castagneto rappresenta a tutti gli effetti un tipo forestale che occupa una fascia ben determinata del territorio. Un censimento per il catasto austriaco avvenuto nel 1857 mostrava come il 18% dell’intero territorio provinciale Valtellinese posto tra 500 e 100 m di quota era ricoperto da castagneti. Secondo un’approfondita analisi dell’agricoltura a livello provinciale, nel 1964 la superficie a castagneto manutenuta a prato e/o pascolo era di 3229 ha. Gli anni ’60 hanno determinato la fase più acuta di abbandono della coltura nella nostra provincia e la superficie si è progressivamente ridotta, arrivando a contare una superficie totale di 2638 ha. 
Il progetto che si ambisce realizzare è quello di riattivare l’intera filiera, valorizzando il castagneto nella sua dimensione propriamente forestale e produttiva (legname e frutto della castagna), paesaggistica, ecologica, idrogeologica, di tutela della biodiversità, con un approccio olistico che guarda ai servizi ecosistemici forniti da questo particolare ambiente. Questo tipo di approccio è analogo a quello già adottato nella Val Poschiavo dalla sezione di Brusio dell’Associazione dei Castanicoltori della Svizzera italiana.
La presenza di una cultura alpina ancora viva, la ricchezza rappresentata dai flussi turistici, la crescente sensibilità delle istituzioni verso qualsiasi attività seria volta a salvaguardare e valorizzare il territorio montano (concretizzata proprio anche nel programma INTERREG VI) rappresentano una grande opportunità, che va colta senza ritardi e con entusiasmo. 
Entrambe le comunità di cittadini delle due valli montane condividono la convinzione che solo garantendo una sostenibilità economica è possibile ottenere dai proprietari una ripresa di interesse alla coltivazione e salvaguardia del castagneto.
Il progetto propone soluzioni innovative soprattutto per quanto riguarda l’approccio metodologico. In particolare sarà implementata la formazione dei soggetti appartenenti alla filiera del bosco, quelli operanti direttamente come maestranze o tecnici forestali, coinvolgendo anche i proprietari dei boschi fino ad arrivare alle industrie di prima lavorazione e agli impianti di utilizzazione di biomassa.
Le imprese forestali e i tecnici dovranno operare con tecnologie avanzate sia per quanto riguarda la strumentazione che le attrezzature innovative con una attività selvicolturale di precisione che sia in grado di affrontare e in parte prevenire le problematiche collegate ai mutamenti climatici.
Si prevede la realizzazione di un sistema tecnologico di machine learning in grado di monitorare in continuo l’evoluzione forestale dell’area transfrontaliera, al fine di verificare in tempo reale lo stato di salute dei boschi e pianificare e programmare gli interventi.
Si prevede lo scambio di informazioni, attualmente inesistente, tra le aree transfrontaliere, con la messa a punto di metodologie comuni con il fine di ottenere delle buone prassi operative da portare a conoscenza a tutto il settore e diffondere all’opinione pubblica per una maggiore consapevolezza dell’importanza della gestione forestale sostenibile .
Il progetto si propone come strumento necessario ad affrontare tematiche riguardanti la valorizzazione di territori confinanti che presentano le stesse caratteristiche ambientali e paesaggistiche. Si inserisce in una pianificazione globale transfrontaliera che ha lo scopo di valorizzare territori alpini di particolare pregio paesaggistico e storico, caratterizzati da un grado elevato di naturalità e ricchi di biodiversità dove la presenza antropica svolge ancora un adeguato livello di conservazione che però non potrà essere garantito nel futuro se non con strumenti innovativi e nuove tecnologie.
Si prevede infatti lo sviluppo di una piattaforma digitale transfrontaliera B to B e un sistema di monitoraggio territoriale attraverso immagini satellitari Sentinel grazie all’ausilio un algoritmo di machine learning automatico.

GRUPPI TARGET
Autorità pubblica locale
Autorità pubblica regionale
Autorità pubblica nazionale
Cittadini
Organizzazione di sostegno alle imprese
Educazione superiore e organizzazione di ricerca

PIANO DI LAVORO
Attività destinate ad accrescere la conoscenza e la diffusione sulla gestione del patrimonio boschivo, con scambio di buone pratiche e condivisione di approcci in relazione ai sistemi bosco-legno, a livello transfrontaliero nell’area di progetto.
Sviluppo di sistemi di collaborazione e sinergie transfrontaliere rispetto a vari segmenti della filiera bosco-legno. Lo sviluppo di accordi volontari di foresta, anche transfrontalieri (ad esempio sulla castanicoltura e la valorizzazione della castagna capitalizzando il progetto Interreg Castanatum già realizzato tra i partner), nella creazione di accordi di foresta tra proprietari italiani di lotti boschivi oltre confine con la svizzera, modelli di gestione in aree pilota transfrontaliere. Sarà indagata la possibilità di creazione (o allargamento comprensoriale di soggetti già esistenti) in Italia di un Consorzio Forestale pubblico-privato che con adeguata economia di scala, possa gestire proficuamente boschi transfrontalieri in moda tale da avviare una gestione delle aree transfrontaliere in maniera uniforme.
Creazione di uno strumento moderno e altamente tecnologico basato su principi di machine learning e intelligenza artificiale come strumento a disposizione del territorio transfrontaliero per il monitoraggio dello stato ambientale e selvicolturale delle formazioni boscate.
Interventi strutturali atti a favorire il recupero e la gestione del patrimonio boschivo in ottica di sostenibilità ambientale e biodiversità.
Attività che hanno l’intento di far conoscere le tecniche e le metodologie di “Gestione forestale sostenibile innovativa, lotta alle neofite in ambito forestale e cambiamenti climatici tra Lombardia e Grigioni” attraverso una conferenza transfrontaliera, visite guidate in bosco ed impianti, video comunicativo ecc.

RISULTATI
Piattaforma transfrontaliera B to B  fra vari attori di filiera, entità consortili/distretti energetici.
Sviluppo e realizzazione di un sistema tecnologico di machine learning in grado di monitorare in continuo l’evoluzione forestale dell’area transfrontaliera di progetto.
Realizzazione di interventi di gestione forestale in aree di castanicoltura abbandonate.
Interventi di recupero selvicolturale di alcune aree nel bosco della Salarsa.
Interventi selvicolturali di lotta all’Ips Typopgraphus ed altre infestazioni parassitarie in varie aree del territorio della Comunità Montana Valtellina di Tirano.
Attività di formazione transfrontaliera in tema di “Gestione forestale, gestione specie neofite e cambiamenti climatici della Montagna alpina e selvicoltura di precisione”.
Il progetto vuole istaurare delle soluzioni transfrontaliere che continueranno ad operare anche dopo la conclusione del progetto continuando a coinvolgere tutti i partner di progetto.

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