Inizio progetto gennaio 2025
SINTESI
Quella dei giovani NEET - Not in Employment, Education or Training - è una condizione complessa, sfaccettata; una criticità che accomuna paesi e regioni dalle caratteristiche molto diverse tra loro. La condizione di fragilità può essere causata da molteplici fattori: disagio psico-sociale, disagio socio-economico, disabilità fisica o intellettiva, background migratorio. Sui due lati della frontiera l'incidenza delle diverse tipologie varia, ciò che non varia è l'impatto di questo fenomeno sulla coesione sociale e sulla competitività. La presenza di vaste fasce di persone giovani (tra i 15 e i 30 anni) che per una serie variabile di motivi sono esclusi dalla partecipazione attiva alla vita sociale, politica ed economica della propria comunità ha effetti devastanti sulle prospettive di sviluppo delle comunità stesse. Queste dinamiche infatti si vanno ad intersecare con altri fenomeni quali il calo demografico e l'invecchiamento attivo in una spirale che conduce inevitabilmente all'impoverimento del capitale umano e rende difficile il ricambio intergenerazionale. Il Progetto si pone come obiettivo generale la definizione, attraverso il confronto transfrontaliero, di un modello comune e innovativo di prevenzione e recupero di situazioni di marginalizzazione e disagio tra giovani resi fragili da molteplici condizioni di vulnerabilità.
Gli output principali di progetto saranno quattro:
- un modello innovativo di presa in carico e strutturazione del percorso di recupero: a partire dalla logica di intervento (comune e non più a silos) , fino all'accompagnamento nell'inserimento lavorativo, passando dalla definizione di un Progetto di Vita che comprenda sia gli aspetti personali (cittadinanza attiva) che quelli professionali. A beneficiarne sono i giovani fragili e le loro famiglie, che sono una vittima collaterale delle fragilità spesso ignorata;
- un modello innovativo di accompagnamento all'inserimento lavorativo, basato sull'approccio Individual Placement e Support. I beneficiari in questo caso sono sempre i ragazzi, ma anche le aziende, fino ad ora lasciate sole nella gestione di situazioni complesse;
- una serie di percorsi di Capacity Building e capitalizzazione, rivolti agli operatori, centrate su figure professionali già definite o ancora da definire compiutamente , ma che in ogni caso devono essere costantemente aggiornate e rese permeabili all'evoluzione, costante e veloce, dei bisogni;
- la progettazione di un Osservatorio permanente su bisogni, policy e impatti dell'azione sociale nell'area transfrontaliera che darà continuità al partenariato attivato con il progetto.
OBIETTIVO
RSO 4.5 Garantire parità di accesso all'assistenza sanitaria e promuovere la resilienza dei sistemi sanitari, compresa l'assistenza sanitaria di base, come anche promuovere il passaggio dall'assistenza istituzionale a quella su base familiare e sul territorio
Il progetto si pone l’obiettivo di definire, attraverso il confronto transfrontaliero tra pratiche innovative, soluzioni comuni per il recupero e la prevenzione di situazioni di marginalizzazione e disagio di giovani fragili a causa di vulnerabilità psico-sociali e altri fattori penalizzanti (Disabilità/Background migratorio). Si rivolge a stakeholder, operatori, decisori dei due paesi, e mira a ridurre i fenomeni di esclusione e a incrementare i tassi di reinserimento socio-professionale.
CAPOFILA
Filos Società Cooperativa (Novara)
PARTNER
Associazione L'ORA (Cantone Ticino)
Impresa sociale Sostare Sagl (Cantone Ticino)
OrientaMente ETS A.P.S (Novara)
Agenzia Piemonte Lavoro (Torino)
Confartigianato Piemonte Orientale (Novara)
Secondo Welfare (Milano)
BUDGET
786.393,83 €
55.000,00 CHF (contributo svizzero)
RILEVANZA E CONTESTO
L’inclusione e la prevenzione delle conseguenze delle fragilità rappresentano un fattore fondamentale di coesione sociale e di competitività della regione transfrontaliera, caratterizzata da grossi potenziali di sviluppo, una buona presenza di settori economici ad alto valore aggiunto e centri di innovazione, ma anche da fenomeni preoccupanti, quali l’invecchiamento della popolazione e il declino demografico, che impoverisce il capitale umano e il ricambio generazionale. L’area é stata fortemente colpita dalla pandemia COVID 19, che ha prodotto conseguenze economiche ma si é anche tradotta, soprattutto tra i giovani, nell’aumento delle fragilità, già acuite dalle trasformazioni socio-economiche e culturali in atto. Tali fragilità toccano particolarmente i giovani e i giovani adulti: gruppi eterogenei di persone (dai giovani che soffrono di forme, spesso precocemente invalidanti, di disagio psico-sociale, all’esplosione dei casi di sindromi acute “borderline” prese in carico dalle strutture psichiatriche sino ai giovani migranti e minori non accompagnati traumatizzati giunti sul territorio in cerca di asilo). Esse producono costi materiali e immateriali crescenti, e deprimono ulteriormente le risorse umane su cui può contare la regione, acuendo anche la concorrenza transfrontaliera nell’accesso all’offerta di lavoro. Appare pertanto evidente l’importanza di sviluppare azioni capaci di riassorbire l’esclusione, intervenendo su vecchie e nuove disabilità, ai fini di raggiungere un equilibrato sviluppo della regione transfrontaliera e in particolare del Ticino che soffre in modo significativo le conseguenze del declino demografico.
Sul versante piemontese la prima preoccupazione, nel contesto delle misure di inclusione, concerne gli assetti istituzionali e il tema della loro governance nel quadro di una gestione territoriale dei servizi sociali. In tale quadro pare strategico continuare a sostenere la realizzazione di un modello di welfare inclusivo con percorsi di riterritorializzazione connessi anche a tavoli di governance come pratica declinabile in relazione agli interventi per le diverse fragilità presenti. I Tavoli di coprogettazione di Novara e Domodossola, nati in precedenti esperienze Interreg, sono una pratica consolidabile ed esportabile.
Sul versante ticinese si tratta in particolare di sviluppare l'approccio strategico promosso dal Cantone attraverso la strategia di inserimento socio-professionale (https://www4.ti.ch/dss/dasf/temi/sostegno-sociale/inserimento-e-integrazione-socio-professionali/rete-del-sostegno-sociale), che valorizza la rete degli attori in un'ottica di partnership pubblico-privato. Tale approccio punta superare l'azione per "silos", frammentata a seconda dello statuto dei giovani fragili (beneficiari di assistenza, invalidi, migranti...) e delle relative basi legali che autorizzano l'intervento, per arrivare ad una logica di intervento basata su piani individuali costruiti partendo dall'analisi delle risorse e dei bisogni dei soggetti. Si cerca di fare delle politiche di inserimento socio-professionale una componente strategica della coesione e della competitività del territorio.
Il progetto propone elementi di innovazione su diversi aspetti:
- metodi e strumenti di pianificazione strategica
- modalità di aggancio dei giovani fragili e accesso alle misure
- percorsi di recupero delle motivazioni e della capacità progettuale
- un nuovo approccio all’inserimento dei soggetti fragili nei contesti lavorativi
- percorsi di Capacity building
- osservazione delle fragilità e valutazione di efficacia delle misure
GRUPPI TARGET
Cittadini
PMI
Autorità pubblica locale
Autorità pubblica regionale
Gruppo di interesse incluso ONG
Organizzazione di sostegno alle imprese
Fornitore di infrastrutture e servizi pubblici
Centro di istruzione/formazione e scuola
PIANO DI LAVORO
Strategie: messa in comune e modellizzazione di un concetto di intervento integrato e personalizzato, capace di cogliere la complessità e multidimensionalità dei fenomeni di fragilizzazione, lavorando sul superamento della frammentazione degli interventi per target (logica dei silos), sulla co-progettazione, sulla costruzione di reti partenariali multi-attore.
Pratiche: progettare e sperimentare soluzioni comuni per l’implementazione delle politiche in riferimento ai passaggi chiave dei percorsi di inclusione . L'attività di modellizzazione coinvolgerà stakeholders, operatori e decisori su entrambi i lati della frontiera. L'attività di erogazione sperimentale di Laboratori di Cittadinanza e di attività di Preparazione e supporto all'inserimento lavorativo, sarà condotta sul versante italiano e avrà come beneficiari giovani e giovani adulti in condizione di fragilità e le loro famiglie nonchè le aziende che ospiteranno percorsi di inserimento lavorativo. Il riosultato atteso è la creazione di una rete personalizzata e co-progettante, attiva nel progetto di inclusione attraverso percorsi di FIS e percorsi di accompagnamento del progetto individualizzato di inclusione socio lavorativa.
Capacity building e capitalizzazione: rafforzare l'attività di coprogettazione delle reti, definire le competenze necessarie a realizzare percorsi di inserimento lavorativo per persone caratterizzate da forme diverse di fragilità, realizzare percorsi specifici di capacity building per operatori. L'attività di modellizzazione coinvolgerà stakeholders, operatori, decisori politici su entrambi i lati della frontiera. La sperimentazione di percorsi sarà realizzata solo sul versante italiano e avrà come destinatari stakeholders e operatori. Il risultato atteso è la creazione di una rete capace di "imparare ad imparare", adattando le proprie competenze alle mutevoli condizioni di contesto.
Monitoraggio e valutazione: rafforzare la capacità del sistema di comprendere i fenomeni, progettare soluzioni, valutarne l’impatto, attraverso la creazione di un Osservatorio Transfrontaliero permanente volto a monitorare la condizione dei giovani nei territori che avrà cura di integrare i dati raccolti ed elaborati nei tavoli di lavoro con le informazioni rese disponibili a livello nazionale/regionale/locale da enti e/o istituti di ricerca, mappate e aggiornate. Dal confronto tra dati aggregati disponibili ed evidenze progettuali si procederà verso la valutazione in itinere dell’aderenza delle iniziative progettuali al contesto e ai bisogni che esso esprime.
RISULTATI
Modellizzazione di Strategie. La metodologia della Ricerca Azione tramite Atelier del Futuro, produce un'innovazione del processo decisionale e di action planning attraverso la logica del backcasting: partendo dalla definizione di un risultato futuro specifico, misurabile, raggiungibile, rilevante e temporalmente definito (SMART) l'approccio prevede che ci si chieda quali azioni devono essere intraprese per raggiungere quello Scenario Futuro Desiderato. Si individua una direzione e uno scopo alla pianificazione e alle azioni intraprese. Questo risultato diventa una bussola che guida la selezione delle strategie, delle azioni e delle decisioni necessarie per raggiungerlo.
Modellizzazione di Pratiche.
Modellizzazione e realizzazione di percorsi di Capacity Building e capitalizzazione. Dal confronto e scambio transfrontaliero, scaturisce la definizione di una proposta innovativa di percorsi di Capacity Building riferite ad una figura professionale che abbia una specializzazione formativa nel lavoro socio educativo con i giovani, anche in condizioni di fragilità, alla quale agganciare competenze specifiche che lo mettano in condizione di lavorare efficacemente anche con giovani con un background migratorio. Sul versante lavorativo invece la Figura che si vuol definire è quella di un Tutor Individual Placement and Support.
L'Osservatorio Permanente si pone l'obiettivo di essere un Hub di riferimento sia per la raccolta e il monitoraggio di dati provenienti dalle realtà territoriali di riferimento (Analisi del Bisogno) sia per quanto riguarda le progettualità future che le organizzazioni e gli stakeholder coinvolte vorranno definire e realizzare.