Inizio progetto gennaio 2025
SINTESI
Il progetto “MAP-Rezia” si pone l’obiettivo di rafforzare la gestione transfrontaliera della biodiversità nelle aree protette delle zone di confine fra Lombardia, Provincia di Bolzano e Canton Grigioni. I risultati del progetto contribuiranno allo sviluppo di pratiche condivise per la salvaguardia degli ecosistemi e saranno cruciali per gli enti gestori dei parchi, i ricercatori e policymakers coinvolti, contribuendo alla conservazione della biodiversità nel territorio e divulgando informazioni cruciali per la sensibilizzazione dell'opinione pubblica e la valorizzazione del territorio. Il progetto si sviluppa attraverso l’acquisizione e armonizzazione di dati spaziali transfrontalieri, l’analisi delle dinamiche di biodiversità dei rapporti fra grandi erbivori-foresta-praterie, integrando la modellistica forestale in relazione a scenari futuri di cambiamenti climatici, formazione comune e divulgazione e promozione del lavoro.
Esso prevede l’acquisizione ed elaborazione avanzata di dati iperspettrali e LiDAR da aereo e drone per la caratterizzazione e il monitoraggio dei Parchi Nazionali dello Stelvio e Svizzero, nonché della Biosfera della Val Monastero. I dati ottenuti saranno combinati con dati in situ per creare indicatori avanzati e metriche per delineare le caratteristiche degli ecosistemi vegetali e valutare la biodiversità. L'analisi iperspettrale permetterà di esaminare la composizione e la distribuzione delle specie vegetali in foreste e praterie, definire i loro tratti distintivi, utilizzando la specificità delle firme spettrali per una mappatura accurata della diversità biologica. I dati LiDAR saranno invece utilizzati per analizzare la componente strutturale degli habitat forestali (es. struttura, legno morto), legata alla biodiversità.
Segue l’analisi delle dinamiche di biodiversità grandi erbivori-foresta-praterie, la valutazione degli ecosistemi forestali, in relazione a scenari e quantificazione dei servizi ecosistemici futuri. Infine lo scambio buone pratiche fra enti, divulgazione e promozione delle attività di comunicazione, divulgazione e formazione, con lo scopo di diffondere e promuovere i contenuti che sono stati sviluppati nel corso dell’intero progetto. In particolare, i due Parchi si pongono l’obiettivo di organizzare congiuntamente attività rivolte sia a un pubblico specializzato (tecnici che operano nell’ambito di enti di gestione territoriale), sia a un pubblico generalista. I parchi promuoveranno anche la realizzazione di un sentiero della biodiversità.
OBIETTIVO
RSO 2.7 Rafforzare la protezione e la preservazione della natura, la biodiversità e le infrastrutture verdi, anche nelle aree urbane, e ridurre tutte le forme di inquinamento
Il progetto intende rafforzare la gestione transfrontaliera delle aree protette di confine, attraverso l’acquisizione e armonizzazione comune di dati spaziali sulla biodiversità, la digitalizzazione del monitoraggio ambientale, lo sviluppo di pratiche condivise per la salvaguardia degli ecosistemi e la divulgazione e promozione del territorio. I risultati saranno cruciali per enti gestori, ricercatori e policy-makers, per migliorare la conservazione della biodiversità nelle aree di confine.
CAPOFILA
ERSAF-Direzione Parco Stelvio (Sondrio)
PARTNER
Libera Università di Bolzano-Bozen
Eurac Research - Istituto per l'Ambiente Alpino (Bolzano)
Parc Naziunal Svizzer (Cantone dei Grigioni)
AVT Airborne Sensing Italia srl (Trento)
BUDGET
961.895,00 €
93.550,00 CHF (contributo svizzero)
RILEVANZA E CONTESTO
Le aree protette rappresentano una visione moderna della gestione dell’ambiente alpino, visto sia come scrigno di biodiversità - patrimonio ambientale e naturale da tramandare alle generazioni future, sia come punto d'incontro tra popoli e culture diverse. È in questo contesto che sempre più appare fondamentale rafforzare l'idea di uno spazio alpino al di sopra dei confini nazionali e locali. In tal senso, i parchi possono e devono giocare un ruolo chiave, a livello di cooperazione transfrontaliera: sulla base della loro profonda cultura scientifica e dell’esperienza nel management ambientale, devono porsi quali punti di riferimento per una gestione sostenibile delle risorse, che garantisca nel contempo sviluppo e benessere alle popolazioni. Nelle Alpi Centrali esiste un mosaico di aree protette tale da poter favorire lo sviluppo di una rete locale di cooperazione estremamente importante nel panorama alpino; questo sistema territoriale è caratterizzato da enormi ricchezze ambientali, importanti relazioni storico-culturali, da una collocazione privilegiata e da un importante rilievo economico delle regioni interessate. Di questo panorama fanno parte il Parco Nazionale dello Stelvio e il Parco Nazionale Svizzero. Il Parco Nazionale dello Stelvio, fondato nel 1935, è uno dei 4 Parchi Nazionali italiani “storici”, nonché il più grande Parco della regione alpina italiana. Il Parco Nazionale dello Stelvio ha finalità di tutela e promozione della protezione della natura, dell’integrità degli ecosistemi, della conservazione delle specie animali, vegetali e degli habitat, del paesaggio come testimonianza dell’interazione tra le attività tradizionali dell’uomo e gli ecosistemi, degli interessi culturali, archeologici, storici, socio-economici delle popolazioni residenti, dell’informazione ed educazione ambientale, della ricerca scientifica e dell’utilizzo turistico-sociale, compatibilmente con le finalità prioritarie del Parco stesso. La fondazione del Parco Nazionale Svizzero, nel 1914, fu una pietra miliare nella storia della protezione della natura: fu infatti il primo Parco Nazionale delle Alpi e dell’Europa Centrale. Il Parco Nazionale Svizzero è la più estesa area protetta svizzera, resta l’unico Parco Nazionale in Svizzera e costituisce una delle maggiori aree selvagge dell'Europa centrale. Gli obiettivi del Parco Nazionale Svizzero formano una triade: un’evoluzione della natura non influenzata dall’uomo, lo studio dei processi naturali che si svolgono nel parco e l’informazione dei visitatori. In questo modo il Parco Nazionale Svizzero contribuisce anche allo sviluppo sostenibile della regione.
La stretta collaborazione tra i due parchi nazionali sarà il fulcro attorno al quale verranno realizzate soluzioni innovative di monitoraggio. Questa sinergia permetterà di rivoluzionare l'approccio al monitoraggio della biodiversità all'interno delle aree protette, introducendo nuove tecnologie e pratiche all'avanguardia. Questo modello collaborativo non solo migliorerà le metodologie esistenti nel campo ma stabilirà anche nuovi standard per la conservazione ambientale e la ricerca ecologica.
Soluzioni Innovative Sviluppate:
1) Piattaforma Integrata di dati da telerilevamento
2) Stima della Biodiversità animale e vegetale
Soluzioni Esistenti Adottate:
1) Intelligenza Artificiale e Machine Learning
2) Modelli di Dinamica Forestale e Quantificazione dei Servizi Ecosistemici
GRUPPI TARGET
Autorità pubblica locale
Autorità pubblica nazionale
Educazione superiore e organizzazione di ricerca
Cittadini
PIANO DI LAVORO
Acquisizione ed elaborazione di dati telerilevati per la caratterizzazione delle aree protette. Acquisire dati iperspettrali e LiDAR da aereo e drone e dati in situ sulle aree dei Parchi Nazionali dello Stelvio e Svizzero e della Val Monastero per creare metriche standardizzate tra i due parchi e per delineare le caratteristiche di diversità degli ecosistemi vegetali. Con l'analisi iperspettrale, esamineremo la distribuzione delle specie vegetali in foreste e praterie per definire i loro tratti distintivi per una mappatura della diversità biologica. I dati LiDAR saranno utilizzati per analizzare la componente strutturale degli habitat forestali (es. struttura, legno morto), legata alla biodiversità. Creeremo inoltre aree di monitoraggio permanenti per voli da drone in habitat prioritari, al fine di garantire un monitoraggio ancora più dettagliato di alcune aree. Questo approccio sarà fondamentale per la conservazione, la gestione delle risorse e l'elaborazione di strategie comuni tra i due parchi e per contrastare i cambiamenti climatici nelle aree di studio coinvolte.
Analisi delle dinamiche di biodiversità grandi erbivori-foresta-praterie. I grandi erbivori sono veri e propri “ingegneri degli ecosistemi”, per la loro capacità di modificare la struttura della vegetazione, nonché del loro potenziale di competizione inter-specifica. Le aree dei due Parchi ospitano popolazioni di grandi erbivori con densità fra le più elevate in Europa, fornendo uno scenario eccellente per studiarne l’impatto sulla biodiversità.
Valutazione degli ecosistemi forestali, scenari e quantificazione dei servizi ecosistemici. Un’ampia porzione di superficie di entrambi i parchi nazionali è coperta da foreste che forniscono una serie di beni e servizi essenziali. Tuttavia, esse non sono esenti dagli impatti globali dei cambiamenti climatici e disturbi naturali che ne affliggono la naturale dinamica e sviluppo. Tali impatti possono provocare riduzioni o perdite nella fornitura di servizi ecosistemici. Questa azione verrà realizzata grazie ai dati telerilevati di copertura, struttura e composizione forestale, nonché di pressione degli ungulati. Essi serviranno da input per modelli dinamici della vegetazione per simulare scenari futuri, dai quali outputs verrá quantificata la provvigione di servizi ecosistemici tramite indicatori.
Valorizzazione della sinergia fra parchi. Le attività di valorizzazione della sinergia fra parchi intende incentivare lo scambio transfrontaliero. In particolare, i due Parchi si pongono l’obiettivo di organizzare congiuntamente attività rivolte sia a un pubblico specializzato (tecnici che operano nell’ambito di enti di gestione territoriale), sia a un pubblico generalista, per valorizzare, diffondere e promuovere i contenuti che sono stati sviluppati nel corso dell’intero progetto. Inoltre, i parchi promuoveranno un sentiero della biodiversità, "Il sentiero dei 2 parchi" che attraverserà il confine nazionale passando da un parco all'altro, con aggiunta di punti d'interesse lungo il percorso e segnaletica transfrontaliera, incluso un evento dedicato.
RISULTATI
Valorizzazione della sinergia fra parchi, digitalizzazioni del lavoro nei parchi, armonizzazione di dati tra i due parchi e l'implementazione di sistemi di monitoraggio all’avanguardia e transfrontalieri, creando una base comune di dati spaziali per una collaborazione che vada oltre il singolo progetto ed include i parchi nazionali, la Biosfera Val Müstair, gli enti di ricerca e le autorità forestali.
Monitoraggio congiunto della biodiveristà e degli habitat combinando dati in campo con il telerilevamento, incremento di eventi cungunti tra i parchi transfrontalieri, incremento dell’attenzione scientifica e mediatica, consapevolezza delle comunità locali e sensibilizzazione dei turisti sulla biodiversità facendo leva su una grande area protetta transfrontaliera.
Realizzazione di una rete di scambio tra personale tecnico addetto alle attività di cattura e di monitoraggio dei grandi erbivori all’interno delle due aree protette, finalizzata alla definizione di protocolli di valorizzazione delle attività di campo come strumenti fondamentali per la valorizzazione della conservazione della diversità ambientale.