Inizio progetto gennaio 2025
SINTESI
Il territorio interessato dal progetto è l’area tra i due Laghi di Como e di Lugano, includendo tutto il sistema montano, riconosciuto, per l’Italia come Area Interna Lario Intelvese e Valli Lario Ceresio e per la Svizzera con l’area delle valli del Mendrisiotto. È un’area omogenea per cultura, tradizioni, economia ed esigenze, prima fra tutte la garanzia dei diritti di cittadinanza, che includono l’accesso ai servizi pubblici essenziali. Condizione perché questo avvenga è disporre di un adeguato servizio di mobilità interno, che superi l’attuale situazione di criticità riconducibile al modello di gestione del trasporto pubblico locale.
In questi areali gran parte dei centri abitati sono insediati lungo i pendii e nelle diramazioni delle vallate con un sistema di mobilità basato su tratte percorse da pullman che percorrono l’asta principale delle valli lasciando scoperti i servizi di collegamento tra i fondivalle e le zone abitate soprattutto quelle nei piccoli centri e borghi laterali. Il trasporto di linea effettua percorsi che riescono a soddisfare le esigenze di mobilità di poche categorie di soggetti e determinano un largo utilizzo del mezzo privato con conseguenze di forte impatto sia in termini di inquinamento atmosferico, sia in termini sociali, portando a quel limite insostenibile per cui se non si hanno mezzi di trasporto individuali in montagna non si può vivere. Nel tempo, poi, la mancata visione di ruolo centrale che deve avere il sistema del trasporto pubblico locale, ha generato la perdita di gran parte dell’offerta (corse eliminate o ridotte solo agli orari di pendolarismo) a seguito della crisi economica e dello spopolamento dei territori.
Riprogettare un sistema di trasporto nelle aree montane che veda i diritti dei cittadini e soprattutto delle fasce più deboli al centro, è la sfida che il progetto intende affrontare, con un’inversione rispetto a modelli radicati nel tempo, ponendo gli enti locali, gli amministratori e soprattutto i cittadini stessi, al centro delle attività di progettazione.
A fronte di una dinamica lavorativa con un importante flusso di transfrontalieri, ma che permette anche di lavorare in remoto, è necessario vedere gli investimenti in nuove infrastrutture e servizi per la mobilità sostenibile come una spinta per attivare nuovi processi economici virtuosi. Un altro punto importante è quello di rendere accessibili i territori rurali come chiave per convincere i residenti a restare e attirare nuove persone a soggiornare o trasferirsi nei propri comuni.
Il progetto rimette al centro del servizio i soggetti che fanno più fatica a spostarsi, quindi i giovani e le persone anziane, gli stranieri, le donne che rischiano di rimanere completamente isolati dai servizi basilari, dalla dimensione partecipativa di territorio e dalle relazioni umane che creano una vera qualità di vita.
Uno degli aspetti chiave del piano sarà la visione d’insieme, che deve includere sia la mobilità classica su gomma che il sistema dei tracciati della viabilità pedonale/escursionistica, mutuando proposte e soluzioni tra i due stati. Centrale sarà la fase di ascolto del territorio tramite incontri-living lab-con i cittadini e gli stakeholder per far emergere ulteriori esigenze, possibili linee, proposte innovative collegate alle opportunità che il territorio transfrontaliero mette in gioco, soprattutto nel comparto del turismo. Questo aspetto, inoltre, può essere pensato per un rilancio in chiave occupazionale.
OBIETTIVO
RSO 3.2 Sviluppare e rafforzare una mobilità locale, regionale e nazionale, intelligente e intermodale, resiliente ai cambiamenti climatici e sostenibile, migliorando l'accesso alla rete TEN-T e la mobilità transfrontaliera
Progettazione e realizzazione di un servizio di mobilità sostenibile congiunto Italia/Svizzera in grado di soddisfare le esigenze delle popolazioni residenti e supportare il turismo silver age.
Definizione di un modello di governance di fruizione delle reti sentieristiche per il turismo outdoor congiunto Italia/Svizzera con soluzioni innovative per la fruizione in sicurezza. I risultati funzionali alla sostenibilità rispondono ai bisogni delle comunità locali e dei target di turismo più fragili.
CAPOFILA
Regione Lombardia - Presidenza - Direzione Centrale Programmazione e Relazioni Esterne - DFS Sport e giovani - UO Impianti Sportivi e Infrastrutture e Professioni Sportive della Montagna
PARTNER
Associazione dei Comuni del Generoso (Cantone Ticino)
Ente Regionale per i Servizi all'Agricoltura e alle Foreste (Lombardia)
Comunità Montana Lario Intelvese (Como)
Comune di Centro Valle Intelvi (Como)
BUDGET
984.060 €
192.855 CHF (contributo svizzero)
RILEVANZA E CONTESTO
L’area di progetto comprende il territorio montano tra Lago di Como e Lago di Lugano, include la Comunità Montana Lario Intelvese e la regione delle valli del Mendrisiotto. La popolazione è andata polarizzandosi verso i centri maggiori, nei quali si sono di conseguenza concentrati anche i servizi, lasciando nei comuni più interni una rilevante presenza di persona anziane. Analoghe problematiche di spopolamento presentano le valli del Mendrisiotto. La caratteristica di marginalità deriva sia da problemi di accessibilità che da una dotazione di servizi di prossimità che, specie nel sub-ambito Val d’Intelvi, è insufficiente a coprire la domanda della popolazione locale.
Emerge un basso investimento pubblico per i giovani: scarsa presenza di spazi di aggregazione culturale in cui prevedere attività extrascolastiche unita a elevati processi di abbandono scolastico causato in parte dall’attrattività di occasioni di impiego non specializzato, ma ben remunerato, in Svizzera.
I servizi essenziali (sanità, mobilità, istruzione) sono concentrati nei Comuni rivieraschi. In alcuni Comuni di montagna è difficile offrire i servizi minimi, come l’ambulatorio medico, il trasporto scolastico, il negozio alimentari, il bar.
Le dinamiche di mobilità residenziale sono penalizzate dall’inadeguatezza dell’offerta di trasporto, con una difficile accessibilità per i Comuni montani, e poco coordinamento tra trasporto su gomma e su acqua, poiché, nella maggior parte dei casi, i precedenti tagli delle linee sono stati effettuati senza un’adeguata programmazione che avrebbe potuto liberare risorse con la razionalizzazione dei servizi.
La difficoltà di spostamento dirada i rapporti personali, soprattutto per le persone anziane e l’accesso non solo ai servizi di base, ma anche alla frequentazione a luoghi di relazione, acquisti, svago che qualificano la vita quotidiana e rendono sostenibile e attrattiva la permanenza nei paesi.
La vicinanza con la Svizzera rappresenta un’opportunità per lo sviluppo di scambi commerciali e una criticità per la forte attrattività che esercita sulla forza lavoro locale.
I frontalieri sono passati dai 12.000 del 2000 agli attuali 22.600, persone che impegnano una rilevante quota di tempo e benessere negli spostamenti, prevalentemente in auto.
Un’ulteriore criticità riguarda i centri abitati, sia di montagna sia rivieraschi, in cui è in atto un processo di desertificazione del commercio di prossimità, privando i residenti, soprattutto gli anziani, di una minima dignitosa autonomia.
La crescente pressione turistica cui segue un innalzamento dei prezzi di acquisto delle abitazioni espelle gli abitanti, generalmente giovani, dai Comuni rivieraschi a favore dei Comuni interni, ma a questa inversione di tendenza, non ha corrisposto un analogo processo di rafforzamento dei servizi, in particolare della mobilità minore.
Il sistema turistico riflette lo squilibrio tra i due sistemi lacuali sovraccaricati a fronte di aree interne che non riescono a intercettare e fermare turisti per mancanza di coordinamento delle attrattività culturali, ambientali e della ricca rete di sentieri, vero e proprio prodotto turistico dolce su tutta l’area transnazionale che attraversa i valichi di frontiera.
A fronte di questi fattori, l’area fra i due laghi, presenta importati possibilità di sviluppo in termini di qualità della vita per i residenti e per quei nuovi abitanti che si rivolgono a quest’area interna per scelta di cambiamento e per necessità. Questi ultimi inoltre costituiscono un’importante opportunità di rilancio e di rinnovo anche per i residenti tradizionali.
Per correggere gli squilibri e migliorare le condizioni concrete di abitabilità, sia per chi già ci vive – e in particolare i più fragili - sia fra chi vorrebbe poterci vivere, è sempre più necessaria una diversa organizzazione territoriale. Significa operare per stabilizzare, se non aumentare, la popolazione dove ve ne siano condizioni e possibilità, ed egualmente progettare, nel tempo medio, un futuro e delle vocazioni diverse dove tali condizioni e possibilità non sono presenti.
Su questo tema si innesta il grande valore dell’ambiente, condizione e opportunità per proporsi come area sicura, dolce, organizzata per il nuovo turismo silver age, persone appassionate di questi paesaggi nel cambiare delle stagioni, che desiderano poter continuare a percorrere anche nell’avanzare dell’età. Affinché la perifericità non si tramuti in marginalità crescente e irreversibile, occorre costruire risposte sostenibili sul piano sociale, ambientale ed economico, per la comunità transfrontaliera, proposte sostenibili grazie alla differenziazione e complementarietà dei servizi offerti agli abitanti e ai turisti.
Il progetto intende affrontare le sfide di questo territorio attraverso una modalità di azione multilivello tesa a:
a) prendere in carico l’intero sistema di mobilità minore e dolce: strade asfaltate, strade bianche, sentieri;
b) rafforzare e ripensare l’offerta di servizi;
c) migliorare la mobilità interna e tra differenti aree, riducendo i tempi effettivi di spostamento per accedere ai servizi disponibili presso i poli esterni, sia nelle valli del Mendrisiotto che nella Valle Intelvi e da qui alle aree metropolitane;
d) integrare servizi e opportunità innovative, di cui il sistema della mobilità si fa portatore, in una dimensione di vera e propria economia territoriale e di coprogettazione aprendo lo spazio a un nuovo protagonismo locale.
GRUPPI TARGET
Cittadini
Altri
PIANO DI LAVORO
Conoscere per innovare: Analisi quadro servizi mobilità in atto area interna italiana e svizzera. Acquisire elementi aggiornati e quantificati di conoscenza delle dinamiche socio-economiche dei territori Lario Intelvese e delle Valli del Mendrisiotto, come base su cui costruire servizi e modelli funzionali al cambiamento atteso.
Coprogettazione di una mobilità transfrontaliera, sostenibile e inclusiva. Dall’ascolto delle esigenze, al confronto su proposte, esempi, percorsi di riesame di opportunità, per arrivare a formulare proposte rivalutando professionalità, aspirazioni, vocazioni personali indirizzate verso risposte condivise e realizzate in cooperazione.
È un percorso dinamico oltre il semplice ascolto, di trasformazione del territorio in un soggetto attivo.
Gli out consentono di mettere a terra un modello di mobilità interna transfrontaliera a forte vocazione sociale, che migliori la fruizione turistica delle aree, sostenibile, e che promuova l’economia, introducendo anche nuove figure e filiere territoriali, con massima attenzione alle ricadute occupazionali indotte.
Implementazione sperimentale servizio mobilità interno. Infrastrutturazione tracciati per escursioni. Mobilità interna: dotare il territorio interno di un servizio sperimentale di mobilità a chiamata per il trasporto nelle due aree in Italia e in Svizzera. Il trasporto sarà gratuito in modo da testare le potenzialità nei confronti dei target e favorire l’accesso la promozione. In tal modo si potrà verificare quanto coprogettato e disporre di elementi utili alla presa in carico post progetto del servizio, analisi dei costi, potenziale utilizzo e quindi quantificazione tariffaria
Tracciati: adeguamento in termini di sicurezza e inclusività di tracciati di collegamenti Italia-Svizzera, che culminano nell’adeguamento del Ponte di Scudellate, legame e connessione strategica sul confine per residenti e turisti.
RISULTATI
Strategia e relativo piano di gestione congiunto del servizio di trasporto a chiamata relativo alla mobilità Italia/Svizzera, interna all’area, su gomma, integrata con i servizi esterni su gomma, rotaia, acqua. Attivare un servizio collegato di trasporto sostenibile.
Strategia di attrattività turistica e relative proposte congiunte, con focus sulla fascia silver age, che collega i due laghi, di Lugano e Como, e valorizza le peculiarità dei territori, facendone emergere il potenziale umano, professionale, progettuale. Creazione posti di lavoro collegati e innovativi.
Piano di azione ed una proposta di gestione congiunta Italia/Svizzera dei tracciati escursionistici che consenta in sicurezza la co-presenza di bike e pedoni. Regolamento applicativo da estendere a tutte le aree montane e no.
Disciplinare congiunto Italia/Svizzera per la fruizione promiscua dei sentieri in area montana.
Lo scaling up sarà documentata dai partner e dalle organizzazioni (ad esempio Autopostale) che in fase conclusiva adotteranno la strategia e il relativo piano di azione, che procederanno a sottoscrive un atto formale che documenti l’adozione e l’implementazione della soluzione adottata.
Allestimento in chiave di percorribilità inclusiva e sicurezza del Ponte di Scudellate tra Italia e Svizzera. Inserimento nel processo di revisione del Regolamento Regionale N° 3 del 28 luglio 2017.
Numero, rilevato con contapersone, di persone a piedi e su bike, che transitano in sicurezza lungo le infrastrutture realizzate con il sostegno ricevuto. Numero utenti che utilizzano il servizio di trasporto a chiamata nel periodo di sperimentazione e successivamente in Italia e Svizzera.