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PREMONHYTION

Inizio progetto gennaio 2025

SINTESI
PREMONHYTION punta a sperimentare soluzioni condivise in risposta alle problematiche connesse al dissesto idrogeologico nelle aree alpine e prealpine del Comune di Lecco e della Regione Moesa. In particolare, si condivideranno soluzioni tecnologiche frutto di ricerca e innovazione già svolte da partner di progetto (reti sensorizzate/argini intelligenti) lungo gli argini dei fiumi Moesa e Caldone  che offrano nuovi sistemi di monitoraggio e allerta connessi alla gestione delle emergenze. In particolare si sperimenteranno anche soluzioni che integrano la tecnologia della fibra ottica nelle opere di rivestimento e tenuta arginale, applicando i principi della sensor integration.
Inoltre, per aumentare la consapevolezza delle cause e delle conseguenze dei cambiamenti climatici, nonché dei rischi legati al dissesto idrogeologico, si avvieranno iniziative congiunte di sensibilizzazione, divulgazione scientifica, formazione e momenti di animazione territoriale in collaborazione con il Politecnico di Milano, Fondazione Politecnico di Milano e Legambiente Lecco. Le esperienze pilota condotte nei due siti miglioreranno il sistema di prevenzione dei rischi e di gestione delle emergenze sui fiumi sviluppando delle competenze del personale dedicato, la cooperazione tra autorità locali, la protezione civile e le associazioni territoriali. 
La necessità di un approccio transfrontaliero nasce innanzitutto dalla natura stessa del problema affrontato, che è comune alle aree alpine e prealpine che caratterizzano l’area. I territori interessati dal progetto sul lato italiano (torrente Caldone di Lecco) e Svizzero (Regione Moesa) saranno in maniera sinergica e conveniente protagonisti di azioni locali complementari che riguarderanno la prevenzione del rischio idraulico. È importante sottolineare che il progetto prevede una unitarietà di approccio, costituito dalla realizzazione di opere di difesa strumentate, la cui valenza non si arresta quindi a quella di mitigazione del rischio, grazie all’integrazione con i sistemi di monitoraggio già esistenti, ma si estende al miglioramento di comprensione, modellazione e previsione dei fenomeni.

OBIETTIVO 
RSO 2.4 Promuovere l'adattamento ai cambiamenti climatici, la prevenzione dei rischi di catastrofe e la resilienza
Proporre e applicare soluzioni di mitigazione dei fenomeni di dissesto idrogeologico puntando sulla messa in opera di sistemi di protezione e monitoraggio smart, in particolare nei bacini idrografici caratterizzati da corsi d’acqua con regime torrentizio e versanti particolarmente acclivi e soggetti a instabilità; realizzare spazi informativi e divulgativi in corrispondenza dei bacini coinvolti nel progetto; condividere pratiche di protezione e prevenzione transfrontaliere.

CAPOFILA
Comune di Lecco - Unità del Piano Strategico, del bilancio socio-ambientale e delle progettazioni complesse e Area Ambiente 

PARTNER
Politecnico di Milano - Polo Territoriale di Lecco 
Fondazione Politecnico di Milano - Sede Operativa di Lecco 
Regione Moesa (Cantone dei Grigioni)
Legambiente Lecco

BUDGET
1.499.943,67 €
155.632,50 CHF (contributo svizzero) 

RILEVANZA E CONTESTO
La protezione del territorio montano e pedemontano dal rischio idrogeologico, alla luce dell’aggravarsi delle condizioni di pericolosità generato dal cambiamento climatico e al contempo la valorizzazione del territorio che incrementi le potenzialità fruitive, didattiche e di sviluppo dei contesti nei quali trovano attuazione interessi diversi (sport, cultura storica e scientifica) accomuna le due aree di interesse italiana ed elvetica. Il Comune di Lecco ha già a disposizione uno studio idraulico di bacino sul torrente Caldone e un Masterplan paesistico – ambientale con le potenzialità di sviluppo. Il sito individuato, a monte del nucleo abitato di Bonacina, è il Torrente Caldone - caratterizzato da regime perenne torrentizio ed elevato trasporto solido – nel tratto compreso tra la confluenza col Torrente Grigna a monte e la vasca di sedimentazione di Bonacina a valle. Il sito individuato si configura quale scelta localizzativa migliore per l’attuazione di un sistema di prevenzione del rischio specifico, puntando sulla rifunzionalizzazione delle sponde del torrente e della vasca di sedimentazione in un’ottica di protezione del suolo e delle opere esistenti e di monitoraggio innovativo. Il tema della sorveglianza è fondamentale per il territorio lecchese fortemente caratterizzato da problematiche legate al dissesto idrogeologico e le soluzioni innovative introdotte vengono in supporto al presidio dei contesti più sensibili. Saranno per questo effettuati interventi mirati di consolidamento per favorire il ristabilimento della vegetazione sulla scarpata, con strategie di protezione che prevedono una fase di rivegetazione dei suoli, al fine di formare una sorta di barriera naturale contro l’erosione. Gli stessi saranno integrati con strumenti sperimentali per il monitoraggio delle dinamiche idrauliche interessate . Sarà realizzato un sistema strumentale di monitoraggio degli aspetti idrologici e idraulici per lo studio/valutazione degli eventi alluvionali e dei fenomeni erosivi. La medesima tecnologia con un utilizzo più legato al fenomeno del trasporto solido trova applicazione sulla vasca di sedimentazione costituendo per l’amministrazione uno strumento sia di monitoraggio del riempimento della stessa sia di programmazione finanziaria per il mantenimento della perfetta funzionalità dell’opera. Il carattere sperimentale delle soluzioni adottate seppur consolidato in contesti analoghi, ma nuovo per il regime torrentizio che caratterizza i corsi d’acqua lecchesi, si presta al coinvolgimento delle istituzioni scientifiche per l’avvio di laboratori didattici, e attività di divulgazione aperte a soggetti diversi. Verrà realizzata una piattaforma di osservazione integrata nel nuovo ponte di attraversamento in località S.Egidio, andando a costituire un’oasi didattica sul corso d’acqua dove verranno messe a disposizione delle scuole e della cittadinanza le informazioni relative alla nuova tecnologia introdotta. Le azioni intraprese a diversi livelli si allineano ai principi del Contratto di Fiume recentemente sottoscritto dal Comune, che costituisce un’opportunità di divulgazione delle conoscenze ed implementazione di nuove strategie di difesa del territorio. 
La Regione Moesa è costituita dalle valli Mesolcina e Calanca e conta attualmente 12 comuni per un totale di ca. 9’000 abitanti. Le due valli sono caratterizzate da ripidi fianchi montani modellati dall’azione erosiva dei due fiumi principali: la Moesa (in Mesolcina) e la Calancansca (in Calanca). I villaggi sono prevalentemente situati sui fondovalle, spesso direttamente a ridosso dei ripidi pendii e/o in fascia pedemontana a quote comprese tra i 280 m s.l.m (San Vittore) e i 1'610 m s.l.m (Mesocco – San Bernardino). In considerazione dell’inquadramento geomorfologico precedentemente esposto, i territori dei 12 Comuni della Regione Moesa sono accomunati nell’essere assoggettati a pericoli naturali di diversa natura, spesso di tipo gravitativo e da dissesto idrogeologico. La crescente occorrenza di processi piovosi molto intensi e concentrati (bombe d’acqua), sovente accompagnati da forti raffiche di vento e trombe d’aria, assume carattere decisivo quale fattore d’innesco. Al contempo il danneggiamento delle aree boschive di protezione favorisce la predisposizione di eventi successivi, rispettivamente di processi erosivi che nelle immediate vicinanze dei corsi d’acqua comporta un incremento delle volumetrie di materiali mobilizzabili da prima e da seconda fonte. In questo contesto il progetto sul lato elvetico prevede l’approfondimento di ben 13 casi di studio.
ll progetto affronta il tema della mitigazione del rischio idrogeologico in maniera innovativa grazie alla realizzazione di opere di difesa strumentate, così che siano note in tempo reale le condizioni di loro sollecitazione e funzionamento. Aspetto innovativo peculiare del progetto sarà la sperimentazione in contesto alpino dell'integrazione della fibra ottica nei rivestimenti arginali.

GRUPPI TARGET
Cittadini
Centri di istruzione/formazione e scuola
Autorità pubblica locale
Autorità pubblica regionale
Gruppi di interesse, incluso ONG
Educazione superiore e organizzazione di ricerca
PMI

PIANO DI LAVORO
Progettazione sistemi di misura e monitoraggio avanzata per i piccoli bacini prealpini: in particolare verranno censite e rilevate le opere attualmente esistenti nei siti selezionati e si definirà per ciascuno di essi la tipologia di intervento.
Seguirà la realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio, tramite interventi mirati alla riduzione della vulnerabilità e dell'esposizione. Gli interventi in Regione Moesa si concentreranno prevalentemente  sulla strumentazione di opere di difesa a fune a protezione dei sentieri in ambito montano e alla sperimentazione dell'uso di fibra ottica per il monitoraggio dell'interazione di movimenti gravitativi profondi con gli argini. Gli interventi nell'area di Lecco consisteranno nel ripristino di un tratto arginale danneggiato in località Sant'Egidio che sarà attrezzato con un sistema di rete sensorizzata. 
La terza fase è dedicata alla sperimentazione dei sistemi sviluppati ed installati, e alla capitalizzazione delle informazioni raccolte durante questa fase. Il confronto tra i dati raccolti e la modellazione permetterà inoltre di migliorare ed affinare quest'ultima, in vista di una applicazione di carattere predittivo. 
L'ultimo obiettivo è l'aumento della consapevolezza e conoscenza da parte di cittadini e operatori. Si concentra sulla parte laboratoriale rivolta a scuole dell’obbligo, secondarie di secondo grado e studenti universitari. Inoltre, grazie alla presenza dell’oasi didattica, si attiveranno formazioni mirate ai operatori di Protezione Civile, tecnici degli enti locali e professionisti ed agli stakeholder. Inoltre saranno coinvolte le scuole dei due territori attraverso l'Ufficio Scolastico di Lecco ed il Gruppo di lavoro della Regio Insubrica dedicato alle scuole.

RISULTATI
Grazie allo sviluppo di sistemi di allerta e monitoraggio attraverso reti sensorizzate sperimentate nel corso del progetto, sul territorio risulterà attiva per il lungo periodo un'innovativa "opera di difesa intelligente" connessa alla struttura comunale di gestione delle emergenze in caso di eventi naturali.
Formazione per i dipendenti, professionisti ed operatori di settore sui sistemi di monitoraggio, allerta, gestione emergenze nonché di sensibilizzazione sui fenomeni connessi al cambiamento climatico e al dissesto idrogeologico. 
Costruzione e avvio di un tavolo permanente (attraverso un Protocollo) che raccolga le linee di indirizzo strategico- operative inerenti al sistema di monitoraggio delle emergenze connesse al dissesto idrogeologico; nonché le modalità di condivisione dati legati a sperimentazioni esistenti o future.
 

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