Inizio progetto gennaio 2025
SINTESI
Il progetto si propone di creare una Regione Retica, ovvero un Organismo istituzionale permanente, mirando a sviluppare una cooperazione solida e a costruire un dialogo continuo tra le due realtà territoriali. Partendo dalla crescente interconnessione tra mercati, lavoro, ricerca e cultura oltre i confini, l'obiettivo è costruire una Comunità Locale Transfrontaliera, che rispetti le peculiarità locali e rafforzi le relazioni storico-economiche. Questo sforzo sarà supportato da uno strumento di governance transfrontaliera, volto a sviluppare strategie condivise per migliorare la qualità della vita dei cittadini e delle imprese su entrambi i lati del confine.
Nella fase attuativa del progetto, l'attenzione si concentrerà sull'effettiva realizzazione delle attività pianificate e sull'avvio delle strutture e dei processi necessari per raggiungere gli obiettivi stabiliti. A partire dall'individuazione di una sede adeguata e la creazione di una segreteria tecnica congiunta, incaricata della gestione amministrativa e operativa del progetto, verrà sviluppata una piattaforma digitale dedicata che agevoli la comunicazione e la collaborazione tra i membri del progetto. Infine, si istituisce un osservatorio permanente, responsabile di raccogliere, analizzare e raccogliere dati e informazioni rilevanti al progetto anche attraverso l’istituzione di tavoli tecnici, fornendo così una solida base per l'attuazione delle strategie.
Successivamente, durante la fase attuativa del progetto, verranno poste le basi per tradurre le idee e i piani in azioni concrete e tangibili, istituendo le strutture e i processi necessari per garantire il successo dell'iniziativa. Il progetto affronta le sfide e le opportunità attraverso un approccio collaborativo, coinvolgendo tutti i partner nel processo decisionale e nella realizzazione delle soluzioni. Si propone l'individuazione di strumenti stabili di collaborazione, preparando così il terreno per la costituzione di un organismo transfrontaliero, la Regio Retica. Questo processo seguirà un percorso di cooperazione e conoscenza, guidato da una Cabina di Pilotaggio che definirà la metodologia di lavoro funzionale alle realizzazioni di tutte le azioni necessarie.
L'obiettivo fondamentale è quello di incentivare attivamente lo scambio di informazioni, esperienze e buone pratiche tra i territori coinvolti.
OBIETTIVO
ISO 6.2 Potenziare una amministrazione pubblica efficiente mediante la promozione della cooperazione giuridica e amministrativa e della cooperazione fra cittadini, attori della società civile e istituzioni, in particolare con l'intento di eliminare gli ostacoli di tipo giuridico e di altro tipo nelle regioni frontaliere
Promuovere una governance efficace e la cooperazione tra regioni transfrontaliere per migliorare la coesione economica e sociale, riducendo le disparità regionali attraverso politiche mirate e favorendo l'integrazione delle comunità locali al fine di favorire la creazione di una comunità sovralocale giuridicamente costituita a beneficio della comunità alpina transfrontaliera dell'area funzionale Grigioni-Lombardia.
CAPOFILA
Provincia di Sondrio
PARTNER
Regione Maloja (Cantone dei Grigioni)
Regione Bernina (Cantone dei Grigioni)
BUDGET
482.000 €
100.000 CHF (contributo svizzero)
RILEVANZA E CONTESTO
L’area di Programma è compresa nell’area funzionale Grigioni-Lombardia e include, nello specifico, le aree transfrontaliere della Provincia di Sondrio e delle Regioni Maloja e Bernina per un’estensione totale di 3.196 kmq per la parte italiana e 1.210,9 kmq per la parte svizzera per un totale di 204.301 abitanti.
Parte dell’antica Rezia, regione geografica alpina abitata dal popolo dei Reti che corrispondeva alla zona adesso compresa tra Svizzera, Baviera, Svevia, Austria, Trentino-Alto Adige, provincia di Belluno e valli della Lombardia settentrionale, tra cui la Valtellina, condivide non solo la morfologia ma anche storia, identità e cultura. In Rezia, infatti, coabitarono e si succedettero diverse popolazioni: ai suoi primi abitatori noti, i Reti, seguirono nuclei celtici e latini; poi arrivarono le invasioni barbariche e la penetrazione germanica fu tanto intensa, da portare alla germanizzazione dell'area posta a nord dello spartiacque alpino.
In anni più recenti il territorio condivide una storia di cooperazioni transfrontaliere, che, in periodi di pace, hanno influenzato in maniera determinante la vita delle popolazioni alpine ed hanno favorito la fusione delle tradizioni regionali, creando un'eredità culturale comune. L’economia dell’area su entrambi i lati della frontiera è incentrata sul settore dei servizi, nel cui ambito il turismo svolge un ruolo centrale; il manifatturiero e l’edilizia, costituite da piccole aziende, sono molto importanti e competitivi ma anche l’agricoltura impiega un buon numero di occupati e produce prodotti locali di qualità. A limitare la flessibilità delle aziende è la ristrettezza del mercato del lavoro. Le piccole aziende, infatti, spesso non sono in grado di addestrare autonomamente il personale specializzato di cui hanno bisogno; inoltre, spesso, gli imprenditori sono insufficientemente informati sul mercato del lavoro dei Paesi limitrofi ed è proprio per questa ragione che si rende necessaria una maggiore trasparenza sul mercato del lavoro. L’area è fortemente interessata dal fenomeno del frontalierato, lavoratori frontalieri che dalla provincia di Sondrio si spostano regolarmente per lavorare nel Canton Grigioni e in particolare nell’area dell’Engadina. Emerge dai dati raccolti che nel primo trimestre del 2023 l'Ufficio federale di statistica ha censito 10.165 lavoratori pendolari in terra retica. Oltre il doppio rispetto a 10 anni fa e il 16% in più dello stesso periodo del 2022. Alberghiero e gastronomia, con 660 permessi in più, la fanno da padrone, seguiti dalla vendita al dettaglio, dalla costruzione e in piccola parte dai trasporti: aziende di bus, ferrovie, impianti di risalita.
Il territorio si caratterizza quindi per numerosi elementi comuni, che superano il mero confine geografico: le ricchezze naturali e paesaggistiche; la posizione geografica tra alcuni grandi agglomerati urbani e spazi economici che costituiscono un'area di passaggio tra il nord ed il sud; radici storiche e linguistiche: gruppi etnici con diverse lingue madri e tradizioni, che hanno anche assunto molti valori dei popoli confinanti e migranti; analogie demografiche, socioeconomiche, del lavoro e dei trasporti.
Nonostante i molti elementi comuni, le medesime problematiche sociali ed economiche, i progetti transfrontalieri e gli accordi di cooperazione transfrontaliera come l’Intesa tra la Regione Lombardia, la Provincia di Sondrio e il Cantone dei Grigioni, per lo sviluppo del traffico pubblico regionale e transfrontaliero e della sua componente turistica, l’attuale visione programmatoria si presenta disgiunta e frammentata da politiche differenti attuate nei due Paesi; manca un dialogo comune produttivo e proattivo, una visione d’area nella programmazione dello sviluppo.
Il progetto si pone l’obiettivo di creare una Comunità Retica, un Organismo politico di cooperazione e confronto permanente, orientato a sviluppare e promuovere la cooperazione e a costruire un dialogo costante attraverso lo studio e la conoscenza delle due realtà territoriali con una lettura uniforme e concordata, quale condizione essenziale per promuovere lo sviluppo e la coesione.
La vita e la professionale, lo studio e si svolgono in spazi che travalicano i confini amministrativi. Negli ultimi decenni in tutto il mondo, ma soprattutto in Europa, sono state abbattute molte barriere. Oggi i mercati delle merci, del lavoro e della ricerca, ma anche le reti di trasporto e le offerte culturali sono intimamente interconnessi e gli scambi transfrontalieri fanno ormai parte della nostra realtà quotidiana. Molte persone vivono da un lato del confine e lavorano e consumano dall’altro. Le aziende cercano e trovano clienti, partner commerciali e manodopera specializzata anche oltre frontiera.
Partendo dagli elementi di criticità, dai punti di forza e dalle sinergie sopra descritte si intende costruire una Comunità Locale Transfrontaliera, tutelando peculiarità e caratteristiche, rafforzando le relazioni storico economiche e il senso di appartenenza.
Si propone quindi di sviluppare uno strumento di governance transfrontaliera, istituzionale e riconosciuto, che consenta di affrontare congiuntamente le sfide comuni, per rendere stabile e sistematica la collaborazione: un modello volto allo sviluppo e all’attuazione di strategie condivise che migliorino la vita dei cittadini e delle imprese su ambo i lati del confine e che consentano di mobilizzare le risorse e le energie disponibili ottimizzandone l’efficacia.
GRUPPI TARGET
Autorità pubblica locale
Autorità pubblica regionale
Autorità pubblica nazionale
Gruppi di interesse incluso ONG
Educazione superiore e organizzazione di ricerca
Impresa
PMI
Cittadini
Ospedale e centro medico
PIANO DI LAVORO
Rafforzare la cooperazione tra enti e istituzioni locali per lo scambio di dati e buone pratiche, istituire network transfrontalieri per definire bisogni e istanze comuni da sottoporre ai principali decisori politici e supportare gli scambi di esperienze all'interno del territorio di cooperazione o con altre aree transfrontaliere interessate.
Il progetto propone un percorso di cooperazione tra territori confinanti, creando un momento di incontro e confronto tra culture e realtà diverse ma interdipendenti su problematiche comuni. Lo scambio di informazioni e competenze è fondamentale per la realizzazione delle azioni di cooperazione, che comprendono il trasferimento e l'adattamento di strumenti, metodologie e prassi per sviluppare una strategia comune e un unico organismo di cooperazione.
RISULTATI
Le attività sono volte a raggiungere un accordo comune. Inoltre, ci si aspetta che con questi risultati e il conseguente raggiungimento di accordi, cambi anche la dinamica delle relazioni tra le parti coinvolte. Potrebbe verificarsi un miglioramento delle relazioni, una maggiore capacità di lavorare insieme per affrontare sfide comuni o perseguire obiettivi condivisi. In questo risultato il valore obiettivo è rappresentato non dalla popolazione, intesa come numero, ma dai loro rappresentanti.
Ci si aspetta attraverso questo risultato la possibile creazione della Regio Retica che con l'implementazione della cooperazione e il rafforzamento politiche di coesione a livello transfrontaliero, le organizzazioni coinvolte possano beneficiare di una maggiore integrazione economica, sociale e politica. Inoltre, la cooperazione transfrontaliera può contribuire a migliorare la coesione territoriale, a promuovere lo sviluppo sostenibile e a creare opportunità di crescita per tutta la collettività. Il valore obiettivo è inteso come numero di organizzazioni che potrebbero sottoscrivere e creare l'organismo giuridico.