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RurAlps

Inizio progetto gennaio 2025

SINTESI
RurAlps risponde al bisogno valorizzare il patrimonio culturale e l’identità architettonica rurale specifica dei territori alpini nella sua duplice finalità di rinascita e recupero materiale e immateriale. L’architettura rurale riveste un ruolo significativo nelle funzioni ecosistemiche e nel paesaggio, andando ad integrare necessità tra loro complementari: conservare un prezioso patrimonio culturale, preservare habitat naturali e biodiversità, mantenere le funzioni tipiche legate all’agricoltura, favorire un approccio sostenibile promuovendo l’utilizzo di materiali locali e tecniche costruttive tradizionali. Le architetture rurali si determinano storicamente in tipologie funzionali all’abitare e a soddisfare funzioni legate alla produzione agricola, oltre alla conservazione dei prodotti per la sussistenza invernale. Il recupero di queste architetture, elementi connotativi di un territorio, è da intendersi nella sua accezione materiale e immateriale e richiede una progettazione multidisciplinare che racchiude aspetti compositivo-tipologici, tecniche di restauro consolidamento per la riduzione della vulnerabilità, integrando prospettive antropologiche per garantire un risultato efficace. RurAlps mira a leggere e valorizzare l’architettura rurale intesa come tessuto connettivo tra cultura, ambiente e tradizione: in quest’ottica il suo recupero diviene fondamentale per preservare la memoria e promuovere la sostenibilità ambientale ed antropica ed insieme per rispondere a quella esigenza di competenze, necessaria nei territori transfrontalieri (con particolare riferimento a quello rurale) per compiere quel salto di qualità finalizzato alla creazione di nuovi modelli di turismo responsabile, sostenibile, esperienziale e di prossimità con conseguente incremento della resilienza dei modelli economici e sociali delle aree rurali, contrastando lo spopolamento delle aree ed aumentandone, di contro, l'attrattività attraverso nuovi concetti di sviluppo più improntati alla destagionalizzazione. I luoghi oggetto dell’intervento, localizzati lungo l’asse transfrontaliero e distribuiti in aree montane a vocazione prettamente rurale, definiscono un paesaggio culturale e antropizzato in cui gli edifici, isolati o raccolti in nuclei, realizzati secondo le tecniche e i caratteri dell’architettura tradizionale, si fondono nel paesaggio agricolo artificialmente “addomesticato” attraverso elementi infrastrutturali o manufatti tecnici che arricchiscono la montagna di un patrimonio diffuso: muri di sostegno, terrazzamenti, muri di confine, viabilità campestre, opere di irreggimentazione irrigua. In questi territori, che diventeranno i luoghi pilota degli interventi, si concretizzerà l’essenza della valorizzazione attraverso azioni di conservazione, riqualificazione e recupero del patrimonio materiale e immateriale, promuovendo la creazione di una Rete di Architetture Rurali Alpine Transfrontaliere, di conservazione e trasferimento oltre che di creazione di nuove competenze attraverso la strutturazione e diffusione di nuovi modelli formativi che garantiranno, nel breve e medio termine, il rafforzamento della resilienza del settore turistico anche attivando nuovi modelli di business e strategie di destagionalizzazione e diversificazione delle offerte con conseguente attivazione di nuovi posti di lavoro.

OBIETTIVO 
RSO 4.6 Rafforzare il ruolo della cultura e del turismo sostenibile nello sviluppo economico, nell'inclusione sociale e nell'innovazione sociale
RurAlps darà vita a una comunità di pratica transfrontaliera basata su un modello per:
- censimento delle architetture rurali
- modalità di riqualificazione e rifunzionalizzazione del patrimonio materiale e immateriale
- creazione e trasferimento di competenze 
- rilancio turismo esperienziale e slow
- creazione di società resilienti basate sull'impiego sostenibile delle risorse locali in cui RurAlps opererà, beneficiando delle esperienze della precedente programmazione, capitalizzandone i risultati

CAPOFILA
Comune di Spriana (Sondrio)

PARTNER
Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana (Cantone Ticino)
Regione Autonoma Valle d'Aosta
Institut Agricole Régional (Valle d'Aosta)
Politecnico di Milano - Dipartimento di Architettura e Studi Urbani  (Milano)
Ente Regionale per i Servizi all'Agricoltura e alle Foreste (Sondrio)
Gruppo di Azione Locale Valtellina s.c. a r.l. (Sondrio)
Associazione Museo di Valmaggia (Cantone Ticino)

BUDGET
1.436.364,80 €
76.681,03 CHF (contributo svizzero) 

RILEVANZA E CONTESTO
Il progetto affronta le sfide con un approccio innovativo basato su tecnologie digitali per il censimento e la fruizione anche immersiva del patrimonio a scopo turistico e didattico, incoraggiando una visione sistemica ed un inquadramento multidisciplinare della valorizzazione del patrimonio materiale. Si adotterà un approccio partecipativo tra i soggetti coinvolti: quelli impegnati in prima persona nella valorizzazione del patrimonio (amministrazioni, operatori di settore, professionisti) e i fruitori finali ovverosia turisti, includendo anche quelli con disabilità durante le fasi di progetto. Ciò darà luogo ad un processo innovativo, soprattutto per la modellizzazione e la formazione, nella fase di co-creazione delle soluzioni ai bisogni del territorio in termini di nuove funzionalità dei luoghi e nuove competenze e trasferimento degli antichi saperi e tradizioni. Ulteriore elemento di innovazione sarà garantito dall'approccio integrato nella definizione delle modalità di censimento, di progettazione della riqualificazione e rifunzionalizzazione dei beni che non avverrà in maniera puntuale ma strutturata, sistemica e sovraregionale. Per la realizzazione del progetto si ricorrerà a tecniche consolidate di rilievo per la raccolta ed elaborazione di dati per la successiva valutazione dello stato di degrado del patrimonio materiale e l’individuazione di eventuali criticità architettonico-strutturali. Attraverso il confronto di metodologie e prassi dei diversi partner, RurAlps permetterà di affinare le procedure di censimento dell’architettura rurale, implementando, ottimizzando e rendendo maggiormente fruibile un patrimonio conoscitivo rilevante per le decisioni e le strategie di gestione del territorio, con un forte impatto sociale nell’ottica di sostenere politiche efficaci di sviluppo consapevole.
Contemporaneamente saranno definiti modelli innovativi di rifunzionalizzazione delle architetture rurali che garantiscano soluzioni sostenibili ed una risposta ai nuovi concetti di turismo che si stanno diffondendo a seguito della pandemia. Tali modelli permetteranno la progettazione degli interventi di riqualificazione che verranno avviati in alcuni dei siti pilota dove saranno testati. Le modalità di recupero e di rifunzionalizzazione del patrimonio saranno inoltre la base per l'inquadramento delle nuove professionalità necessarie per lo sviluppo del turismo sostenibile e dell’innovativo prototipo di comunità turistica resiliente e sostenibile.
Attraverso percorsi formativi sviluppati ad hoc verranno trasferiti, direttamente agli attori del territorio di oggi e di domani, le competenze necessarie per la rigenerazione delle architetture garantendo la sostenibilità nel tempo degli interventi di riqualificazione.Il patrimonio materiale diviene quindi volano per uno sviluppo territoriale basato sul patrimonio immateriale prevalentemente legato al sistema delle conoscenze. RurAlps permetterà al bene architettonico rurale di acquisire una nuova vita, non più legata esclusivamente alla sua storia nel contesto, ma ad una nuova storia in un nuovo contesto. Il bene riacquista il suo valore di patrimonio comune perché lo sviluppo economico dei luoghi si basa su quel patrimonio. L'impianto di questi nuovi modelli dovrà essere testato in termini di impatto sociale, economico e di efficacia. Parallelamente nella fase di sviluppo dei modelli formativi saranno erogati corsi per accrescere le competenze tecniche ed operative utili alla rigenerazione delle architetture rurali, più adeguati alle nuove funzioni e ai concetti di turismo che le accompagnano compreso quello inclusivo sperimentando, sensibilizzando e promuovendo le pari opportunità. I percorsi formativi prevedranno anche la creazione di cantieri didattici in due siti pilota, il borgo di Spriana in Valmalenco - SO e il “Padiglione di Mgr. Duc”, quale esempio di una tipologia di edilizia rurale molto diffusa nella Valle d’Aosta detta “Casa delle Vigne”, che saranno oggetto di applicazione delle competenze scaturite dalla formazione sia sulla manutenzione delle reti sentieristiche che sulla lavorazione e riqualificazione delle architetture rurali in pietra a secco o di quelle più specificamente legate alle nuove funzioni. All’interno dei siti pilota, saranno creati spazi per presentare al visitatore le tecniche innovative per il recupero utilizzate, il contesto ambientale e paesaggistico all’interno del quale il bene è inserito, la sua funzione rurale e gli utilizzi a cui era destinato: è questo il caso specifico del terzo pilota il nucleo dei Grotti di Cevio Vecchio - CH- adiacente all’importante istituzione culturale come il Museo di Valmaggia e della Casa delle Vigne. In generale, trattandosi di edifici rurali presenti nel contesto territoriale alpino, la funzione, la dislocazione e gli utilizzi saranno selezionati nell’ottica di rappresentare le tipologie più comuni presenti all’interno del territorio transfrontaliero.

GRUPPI TARGET
Autorità pubblica locale
Autorità pubblica regionale
Cittadini
Centro istruzione/formazione e scuola

PIANO DI LAVORO
L’obiettivo iniziale è la lettura del territorio volta alla restituzione di modelli della conoscenza. Oggetto delle attività di censimento sarà il patrimonio materiale e immateriale legato alle architetture rurali intese come tessuto connettivo tra cultura, ambiente e tradizione. Tali modelli saranno applicabili in molteplici contesti fragili delle aree montane transfrontaliere e potranno essere utilizzati per descrivere non solo lo stato di fatto delle architetture e dei contesti in cui sorgono, ma divenire veri e propri strumenti di controllo e gestione della trasformazione del territorio rurale nel tempo. In particolare, attraverso la cooperazione, che permetterà il confronto e lo scambio di metodologie ed esperienze, si definiranno pratiche di analisi e strategie rigenerative finalizzate alla valorizzazione dei territori oggetto di studio. 
Il secondo obiettivo è il consolidamento di un programma di formazione modulare basato sui sistemi duali italiano e svizzero, attraverso il trasferimento del know-how nell’ambito della conservazione e della valorizzazione del patrimonio rurale materiale e immateriale transfrontaliero e la promozione della sostenibilità culturale ed economica delle comunità coinvolte. I corsi formativi permetteranno di rispondere alle problematiche strutturali di abbandono e di progressivo deterioramento dei territori rurali transfrontalieri. I percorsi offriranno competenze rispetto alla conoscenza, al recupero e alla conservazione delle architetture rurali sia dal punto di vista delle tipologie costruttive che dal punto di vista del mantenimento degli ambienti sui cui esse sorgono. La sensibilizzazione rispetto al patrimonio rurale permetterà la nascita di nuove professionalità che si occuperanno dell’arte dei manufatti in pietra a secco, della loro valorizzazione e dello sviluppo del turismo sostenibile.
Infine si vuole concretizzare l’attività di analisi, progettazione dei modelli e formative, attraverso azioni di conservazione, riqualificazione, e valorizzazione, intervenendo su casi pilota lungo il territorio transfrontaliero. La messa a terra degli interventi permetterà la creazione di modelli di rigenerazione e valorizzazione del patrimonio rurale materiale e immateriale che potranno essere replicati in contesti analoghi. Le attività si concretizzeranno nella creazione di una rete di Architetture Rurali Alpine Transfrontaliere. 

RISULTATI
Attualmente il partenariato è composto da 8 organizzazioni e 4 partner associati. Durante le attività di progetto i partner lavoreranno per estendere la rete, prima di tutto nelle aree del Programma e successivamente a livello europe, per raccogliere l’interesse e il contributo di quelle organizzazioni che possono valorizzare output e prodotti del progetto. Entro la fine del progetto tutti i partner e gli stakeholder firmeranno un Memorandum of Understanding che testimonierà l’impegno preso oltre la fine del finanziamento.
Un altro risultato considera il numero complessivo di visitatori che accederanno ai siti culturali pilota oggetto degli interventi di Ruralps. Ci si aspetta che entro un anno dalla conclusione del progetto almeno 120 visitatori accederanno alla Casa delle Vigne; 80 visitatori accederanno a Scilironi e ai sentieri ripristinati e 100 ai Grotti di Cevio.
Un ultimo risultato considera il numero di partecipanti che verranno raggiunti con le attività di formazione e che hanno attivamente completato il programma a seconda di quello più in linea con le proprie competenze. Al fine di monitorare le presenze verranno raccolti i dati dei partecipanti in modalità cartacea o digitale a seconda della soluzione scelta in fase di implementazione del pilota. Verrà inoltre raccolto il feedback di chi frequenterà i programmi di formazione, per valutare la qualità del servizio. I partecipanti attesi entro la fine del progetto saranno 150 mentre ci si aspetta di raddoppiare il numero a 300 dopo la fine del progetto


 

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