Inizio progetto gennaio 2025
SINTESI
Il progetto SINTAB – Sviluppo Integrato per la Natura Transfrontaliera e la Biodiversità – persegue l’Obiettivo Specifico 2.7 del Programma Interreg VI-A Italia-Svizzera 2021-2027, la cui sfida è quella della riduzione dell’inquinamento, protezione della natura e della biodiversità. Per raggiungere lo scopo, SINTAB si prefigge come Obiettivo Generale quello di rafforzare la cooperazione transfrontaliera per la gestione condivisa delle risorse naturali, strutturando un confronto scientifico per migliorare la conservazione della biodiversità, il monitoraggio e la gestione di problematiche ambientali. Per questo le attività prevedono l'implementazione di protocolli transfrontalieri per la gestione di problematiche ambientali come le neofite invasive nei corsi d’acqua o la gestione e protezione delle aree umide sul territorio interregionale, al fine di rendere più efficaci gli interventi a tutela della biodiversità, sviluppando metodologie di monitoraggio e banche dati condivise aggiornabili nel tempo, grazie anche alle sinergie e alla collaborazione tra organizzazioni transfrontaliere che continueranno a collaborare su questi aspetti anche dopo la chiusura del progetto. Il progetto prevede non solo di tutelare e monitorare l’esistente, bensì di riqualificare aree importanti per la biodiversità - aree umide ma non solo - danneggiate a causa degli estremi eventi climatici che negli ultimi anni affliggono il nostro territorio. Saranno così ad esempio ripristinati il Giardino Montano alla Cittadella della Scienza al Campo dei Fiori, le aree umide nei PLIS della Bevera e della Valle del Lanza, aree di gestione dei due parchi regionali - Il Parco Campo dei Fiori e il Parco della Pineta di Appiano Gentile e Tradate - ma che richiedono l’attività condivisa tra diverse organizzazioni, nonché la partecipazione delle amministrazioni locali. Il progetto in questo si pone l’obiettivo di coinvolgere maggiormente e sensibilizzare le amministrazioni locali sulle tematiche di progetto, che spaziano dalla tutela della biodiversità alla consapevolezza e mitigazione dei cambiamenti climatici, grazie anche al potenziamento della struttura di monitoraggio climatico presso l’Osservatorio A. Schiaparelli. Nel progetto c’è spazio anche per la costruzione di nuovi ambienti per lo sviluppo e tutela della biodiversità, come nel Comune di Cantello – sito nella provincia di Varese al confine con il Comune di Stabio sulla parte svizzera – che tra le attività ha quella di realizzare un bioparco con annessa area umida a fruizione della cittadinanza italo-svizzera. Inoltre, sempre a Cantello, sarà avviato un intervento di contrasto all’inquinamento da rifiuti solidi causato da una piattaforma ecologica posta al confine, rendendo quindi di nuovo accessibile un’area che porta al corso d’acqua Rio dei Gioghi, con la riqualificazione della sua rete sentieristica. Parlando di nuovo e innovazione sul territorio, il Parco Pineta creerà il Pineta Hub, primo centro di studio per la biodiversità transfrontaliera sul territorio.
OBIETTIVO
RSO 2.7 Rafforzare la protezione e la preservazione della natura, la biodiversità e le infrastrutture verdi, anche nelle aree urbane, e ridurre tutte le forme di inquinamento
Rafforzamento della cooperazione transfrontaliera per la gestione condivisa delle risorse naturali strutturando un confronto scientifico per migliorare la conservazione della biodiversità, il monitoraggio e la gestione di problematiche ambientali. I beneficiari del progetto sono le amministrazioni italo-svizzere che gestiscono il patrimonio naturale, grazie alla creazione di banche dati e protocolli di gestione; la cittadinanza con attività di formazione e miglioramento di infrastrutture verdi.
CAPOFILA
Parco Regionale della Pineta di Appiano Gentile e Tradate (Como)
PARTNER
CSD Ingegneri SA (Cantone Ticino)
Parco Regionale Campo dei Fiori (Varese)
Comune di Cantello (Varese)
ANCI Lombardia
BUDGET
1.463.200 €
180.000 CHF (contributo svizzero)
RILEVANZA E CONTESTO
Il progetto SINTAB – Sviluppo Integrato per la Natura Transfrontaliera e la Biodiversità - si dimostra nella sua attuazione rilevante innanzitutto per la tutela delle aree umide e di contrasto alle neofite invasive tra Italia e Svizzera, tematica che riveste una grande rilevanza per entrambi i territori, poiché affronta una serie di sfide comuni e offre opportunità importanti per la conservazione dell'ambiente e lo sviluppo sostenibile. Di fatto le neofite invasive non si fermano dinanzi ad un confine regionale o nazionale. Il problema è diffuso su tutta la fascia di confine tra il Canton Ticino e la Regione Lombardia, con interventi ad oggi effettuati in maniera unilaterale, e quindi inefficaci. Andando a soddisfare l’Obiettivo Specifico di Programma OS7 Riduzione dell'inquinamento, protezione della natura e della biodiversità, il progetto SINTAB si pone come Obiettivo Generale quello di rafforzare la cooperazione transfrontaliera per la gestione condivisa delle risorse naturali, le cui sfide più importanti possono essere così riassunte:
Conservazione della biodiversità: le aree umide sono habitat cruciali per una vasta gamma di specie animali e vegetali. La tutela di queste aree contribuisce alla conservazione della biodiversità, garantendo la sopravvivenza di specie rare e minacciate che dipendono da questi habitat.
Regolazione idrica: le aree umide svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione idrica, assorbendo e trattenendo l'acqua durante le piogge intense e rilasciandola gradualmente durante i periodi di siccità. Questa funzione è cruciale per prevenire inondazioni e garantire una gestione sostenibile delle risorse idriche.
Mitigazione dei cambiamenti climatici: le aree umide agiscono anche come serbatoi di carbonio, contribuendo alla mitigazione dei cambiamenti climatici assorbendo e immagazzinando grandi quantità di carbonio. La protezione e il ripristino delle aree umide possono quindi contribuire alla lotta contro il riscaldamento globale.
Turismo sostenibile e ricreazione: le aree umide offrono opportunità per lo sviluppo di turismo sostenibile e attività ricreative come birdwatching ed escursioni naturalistiche. Queste attività possono generare entrate economiche per le comunità locali, promuovendo al contempo la consapevolezza ambientale e la conservazione. Lo stesso vale per il tema della biodiversità in senso più ampio: riqualificare spazi deputati alla conoscenza delle specie e al loro rispetto aperti ai turisti, alla cittadinanza e alle scuole, così come creare un polo di studio della biodiversità transfrontaliera in una delle aree protette di confine, significa capitalizzare i risultati del progetto e dare corso a nuove progettualità che hanno nella tutela dell’ambiente e la sua salvaguardia il proprio obiettivo principale.
In sintesi, il progetto di tutela delle aree umide e di contrasto alle neofite invasive tra Italia e Svizzera è necessario per affrontare sfide ambientali cruciali e offre opportunità significative per la conservazione della biodiversità, la gestione sostenibile delle risorse idriche e lo sviluppo economico delle comunità locali. La cooperazione transfrontaliera è fondamentale per affrontare efficacemente le problematiche e garantire la protezione a lungo termine delle aree umide condivise tra i due paesi. Non solo. Il confronto transfrontaliero pone le basi per collaborazioni future su formazione e informazione, oltre alla condivisione di buone pratiche per la gestione della biodiversità lungo il confine, da sviluppare in percorsi di studio che possono trovare il loro punto di riferimento nelle aree riqualificate e oggetto di intervento del progetto nonché in un nuovo polo per lo studio della Biodiversità.
Ci sono diversi approcci innovativi che possono essere adottati per affrontare le sfide legate alla tutela delle aree umide tra Italia e Svizzera e di contrasto alle neofite invasive, il tutto sfruttando al meglio le opportunità offerte da questi ecosistemi. Alcuni di essi includono:
Tecnologie avanzate per il monitoraggio e la gestione: l'uso di tecnologie innovative come droni, satelliti e sensori remoti può migliorare il monitoraggio e la gestione delle aree umide. Questi strumenti possono fornire dati in tempo reale sull'andamento delle acque, sulla biodiversità e sulle attività umane nelle aree umide, consentendo una risposta più tempestiva e mirata alle minacce ambientali.
Approcci basati sull'ecosistema: piuttosto che concentrarsi esclusivamente sulla protezione di singole specie o habitat, gli approcci basati sull'ecosistema considerano l'intero ecosistema delle aree umide e le interazioni tra le sue componenti biologiche e fisiche
GRUPPI TARGET
Autorità pubblica locale
Autorità pubblica regionale
Educazione superiore o organizzazione di ricerca
Gruppi di interesse incluso ONG
Cittadini
PMI
PIANO DI LAVORO
Gestione aree umide di confine: creazione di protocolli di gestione condivisa delle aree umide al confine.
Gestione specie neofite invasive transfrontaliere: creazione di protocolli di gestione condivisi delle neofite invasive nei corsi d'acqua transfrontalieri.
Salvaguardia del patrimonio naturale e della biodiversità interregionale: implementazione degli habitat e delle infrastrutture per la tutela della biodiversità.
RISULTATI
Le attività di progetto prevedono di formare - oltre che di informare - sia le amministrazioni pubbliche, sia ETS, professionisti o altre organizzazioni, che lavorano sul territorio per la protezione dell’ambiente e la divulgazione sulle tematiche ambientali. La formazione sarà quindi necessaria soprattutto sui risultati dei monitoraggi e sui protocolli di gestione condivisi delle neofite come delle aree umide, ma anche sulla riqualificazione di aree oggetto di intervento.
Lo scopo del progetto è quello di attivare una rete di collaborazione solida e duratura nel tempo che permetta di raggiungere risultati comuni in maniera efficace ed efficiente, generando anche economicità per la gestione delle problematiche ambientali sul territorio, grazie alla condivisione di know how e risorse proprie. Il valore dell'obiettivo conteggia i 5 partner di progetto: il Parco Pineta, il Parco Campo dei Fiori, il Comune di Cantello, ANCI Lombardia e CSD Lugano per parte svizzera.
Le soluzioni riguardano il protocollo per il monitoraggio dinamico dei corsi d'acqua e l'individuazione di protocolli condivisi per la gestione delle neofite invasive presenti sul territorio interregionale nonché il protocollo per il monitoraggio delle aree umide e l'individuazione di protocolli per la gestione delle aree umide transfrontaliere. Le soluzioni sono elaborate congiuntamente da partner svizzero e partner italiani, al fine di renderle applicabili ed efficaci su entrambi i lati del confine. Le soluzioni saranno applicate entro al fine del progetto ma mantenute anche dopo, aggiornate nel tempo congiuntamente data la loro natura intrinseca di reciprocità delle informazioni.