Inizio progetto gennaio 2025
SINTESI
La Sfida comune dell'area di Programma a cui il progetto punta è quella di rilanciare potenziare e ammodernare il ruolo degli agricoltori biologici di montagna attraverso l’unione tra tradizione e nuove tecnologie, puntando anche ad una nuova linfa dovuta al coinvolgimento di agricoltori di giovane età più propensi a recepire ed applicare le nuove tecnologie in agricoltura.
Il progetto Interreg SMARTBIOVAL punta a diffondere informazioni e conoscenza verso gli agricoltori biologici di montagna rispetto alle nuove tecnologie esistenti stimolando un reale ammodernamento delle aziende agricole e una formazione tecnologica e digitale di base degli operatori dell’intera filiera agroalimentare biologica.
Questa esigenza è transfrontaliera e riguarda tutte le aziende agricole biologiche montane, sia italiane che svizzere.
Il progetto SMARTBIOVAL punta allo sviluppo e alla diffusione nell’area montana transfrontaliera di progetto delle tecnologie digitali all’intero processo produttivo, dalla semina alla raccolta e valorizzazione degli scarti, fino alla trasformazione e alla distribuzione dei prodotti agricoli. L’obiettivo è quello di rendere l’intero sistema agricolo biologico di montagna più efficiente, sostenibile e competitivo.
I principali output del progetto che saranno prodotti sono quelli di:
- Maggiore efficienza nella gestione delle risorse: grazie ad esempio all’uso di sensori, droni e robot. L’agricoltura 4.0 consente una gestione più efficiente delle risorse, come l’acqua, i fertilizzanti e i pesticidi. Ciò significa che le risorse possono essere utilizzate in modo più mirato, riducendo gli sprechi e migliorando la resa delle colture.
- Maggiore produttività: l’agricoltura 4.0 consente una maggiore produttività grazie all’automatizzazione di alcune attività, come la semina, la raccolta e la gestione del bestiame. Ciò significa che i contadini biologici di montagna possono ottenere maggiori rese con meno sforzo.
- Maggiore sostenibilità: grazie all’uso di tecnologie digitali, l’agricoltura 4.0 può contribuire a ridurre l’impatto ambientale dell’agricoltura, ad esempio attraverso la riduzione degli sprechi, la gestione più efficiente delle risorse e l’utilizzo di tecniche agricole più sostenibili.
- Migliore qualità dei prodotti: l’agricoltura 4.0 consente di monitorare in modo più preciso la salute delle colture e del bestiame, garantendo così una migliore qualità dei prodotti agricoli.
- Maggiori opportunità di mercato: grazie all’utilizzo di tecnologie digitali, l’agricoltura 4.0 consente di accedere a nuovi mercati e di creare nuove opportunità di business, ad esempio attraverso la vendita diretta online o la produzione di alimenti biologici.
- Una concreta mitigazione e adattamento al cambiamento climatico e la valorizzazione dei servizi ecosistemici dell’agricoltura biologica.
- Lo stimolo alla conversione di aree agricole convenzionali verso il metodo biologico e lo stimolo verso l’imprenditoria giovanile e femminile.
Chiaramente a beneficiarne non saranno solo le imprese delle filiera biologica transfrontaliera italiana e svizzera , ma la cittadinanza, il territorio e le future generazioni.
L’area di progetto è quella della provincia di Sondrio in Lombardia e della Valposchiavo nel Canton Grigioni. Il motivo per cui è necessario un approccio transfrontaliero in quest’area è dal fatto che si tratta di un territorio molto simile dal punto di vista geografico ed unito dal punto di vista idrografico e della morfologia delle valli (la Valposchiavo e di fatto una valle laterale della Valtellina. I due territori hanno forti legami anche dal punto di vista storico (si pensi all’antica Rezia), sociale (molte famiglie si sono sviluppate a cavallo del confine e il fenomeno dei frontalieri è ancora molto presente) ed economico (da sempre i due territori sono fortemente legati da scambi commerciali e attività transfrontaliere anche in riferimento all’asse nord sud tra nord Lombardia e la svizzera interna).
OBIETTIVO
RSO 1.1 Sviluppare e rafforzare le capacità di ricerca e di innovazione e introduzione di tecnologie avanzate
Rilanciare, potenziare e ammodernare il ruolo degli agricoltori biologici di montagna attraverso l’unione tra tradizione e nuove tecnologie, favorendo il trasferimento tecnologico tra i due Paesi, puntando sulla ricerca, innovazione e introduzione di tecnologie digitali. Questo porterà indirettamente ad una tutela del territorio in Provincia di Sondrio e nella Valposchiavo, rispetto alla transizione ecologica e mitigazione dei cambiamenti climatici.
CAPOFILA
Comunità Montana Valtellina di Sondrio
PARTNER
Regione Bernina (Cantone dei Grigioni)
Fondazione Fojanini di Sondrio
Camera di Commercio Industria e Artigianato di Sondrio
ERSAF Morbegno (Sondrio)
Valtellinabio srl (Sondrio)
Associazione 100% (bio) Valposchiavo (Cantone dei Grigioni)
Associazione Agricola Poschiavo (Cantone dei Grigioni)
Birrificio Pacifich (Cantone dei Grigioni)
Azienda Agricola Godenzi (Cantone dei Grigioni)
Azienda Agricola Biologica Raselli (Cantone dei Grigioni)
Azienda Agricola Bio Isepponi (Cantone dei Grigioni)
BUDGET
986.437,62 €
180.000,00 CHF (contributo svizzero)
RILEVANZA E CONTESTO
Valtellina e Valposchiavo sono vallate confinanti, appartenenti allo stesso bacino idrografico e dai tratti economici, sociali e culturali molto simili. In entrambe le realtà, l’agricoltura è ancora un elemento identitario importante e svolge un ruolo fondamentale per il territorio, potenziando la biodiversità, stabilizzando i versanti e conservando il paesaggio.
Le unità produttive del settore agricolo sono 2.446 per un totale di circa 3.500 addetti in Valtellina e 87 aziende per circa 200 addetti in Valposchiavo. Le difficoltà economiche generali, la mancanza di ammodernamento tecnologico, la necessità di una transizione ecologica dei modelli produttivi agricoli stanno creando, tuttavia, non pochi problemi al settore, rischiando di comprometterne da un lato l’occupazione e l’identità, dall’altro le funzioni ambientali e paesaggistiche.
L’agricoltura biologica 4.0, e la sperimentazione di nuove tecnologie, (digitali, di recupero degli scarti e immagazzinamento CO”, di agricoltura di precisone) oltre che essere tecnologicamente all’avanguardia migliorando la gestione delle risorse, l’impatto sull’ambiente e la produttività, risulta coerente con l’immagine di naturalità della montagna garantendo maggiormente il consumatore e assicurando sostenibilità ecologica ed economica al sistema, rappresentando così una grande opportunità. Per la Valposchiavo si tratterebbe di proseguire lungo il percorso intrapreso da tempo con il progetto 100% Bio Valposchiavo, migliorando la specializzazione delle aziende, la qualità dei prodotti e la penetrazione nei mercati. Per la Valtellina si tratterrebbe di innescare una svolta significativa negli indirizzi produttivi del settore agricolo e nei suoi rapporti con il settore turistico (si pensi alle Olimpiadi invernali Milano – Cortina).
Ciò rientra in una prospettiva di “riscoperta” della regionalità transfrontaliera; l’abbinamento fra Bio e area regionale transfrontaliera potrà rafforzare la competitività delle aziende.
Il progetto vuole mettere a confronto esperienza diverse e know how dei due territori e delle due nazioni (politiche agricole nazionali).
Come per altri settori, anche il comparto agricolo biologico, è stato investito dalle conseguenze di alcuni fenomeni globali che hanno evidenziato la necessità di adottare aggiornamenti e adattamenti in grado di mitigare gli effetti locali che questi eventi e processi possono causare.
Tra i fenomeni che si possono citare come esempio negli ultimi anni vi sono gli effetti del cambiamento climatico oppure le situazioni socio economiche globali causate da eventi come il conflitto russo-ucraino e la crisi pandemica che hanno causato di conseguenza una ripresa delle attività in parte frenata dal sostenuto rialzo dei prezzi delle materie prime e dalla siccità (cambiamenti climatici) che ha investito sia Italia che Svizzera.
In un contesto di questo tipo, l’innovazione tecnologica e digitale, a supporto dei diversi processi agricoli, è un tema sempre più rilevante. Stiamo parlando dei progressi del comparto in un’ottica di agricoltura 4.0 o smart farming.
Il progetto Interreg SMARTBIOVAL punta a diffondere informazioni e conoscenza verso gli agricoltori biologici di montagna rispetto alle nuove tecnologie esistenti stimolando un reale ammodernamento delle aziende agricole e una formazione tecnologica e digitale di base degli operatori dell’intera filiera agroalimentare biologica.
Questa esigenza è transfrontaliera e riguarda tutte le aziende agricole biologiche montane, sia italiane che svizzere.
Lo smart farming può consentire alle imprese agricole biologiche di montagna di impiegare in modo sinergico ed interconnesso le tecnologie avanzate di informazione e telecomunicazione (ICT) nell’agricoltura per portare comprovati benefici ai diversi operatori del settore, al territorio e all’ambiente.
Le tecnologie innovative e digitali nelle quali possono investire gli agricoltori biologici di montagna agricoltori, sono ad esempio software gestionali e di commercializzazione, sistemi di monitoraggio e controllo per le macchine e le attrezzature agricole, sistemi di monitoraggio delle coltivazioni e dei terreni, software e attrezzature per la gestione della filiera e la promozione - commercializzazione dei prodotti, sistemi di monitoraggio e previsioni dei parassiti/malattie delle piante (detti anche DSS, cioè decision support system, ad esempio per la simulazione della ticchiolatura e carpocapsa del melo, e per peronospora e oidio della vite), e utilizzo di trappole a controllo remoto per i fitofagi di melo e vite (recentemente testate nell’ambito del progetto Mogeinvite finanziato dal GAL-Valtellina valle dei sapori).
Anche nuove tecnologie come la produzione di Biochar attraverso un processo tecnologicamente avanzati di pirolisi a partire da materiale di scarto della filiera dell’agricoltura biologica rappresenta nell’arco alpino una reale innovazione che necessita una fase di sperimentazione e di studio attraverso progetti pilota e divulgazione tecnico-scientifica tra gli operatori.
GRUPPI TARGET
Autorità pubblica locale
Autorità pubblica regionale
Autorità pubblica nazionale
Agenzia settoriale
Fornitore di infrastrutture e servizi pubblici
PIANO DI LAVORO
Informazione, sperimentazione, formazione e assistenza tecnica: attività destinate ad accrescere la conoscenza e la diffusione delle tecnologie innovative e avanzate anche digitali dell’agricoltura biologica nell’area di progetto.
Promozione e commercializzazione delle produzioni bio attraverso tecnologia digitali avanzate: accrescere la competitività, ampliare il mercato e potenziare la capacità di esportazione delle imprese attraverso nuovi strumenti digitali e nuove tecnologie. L’obiettivo sarà perseguito implementando azioni SMART di promozione, commercializzazione e valorizzazione delle produzioni bio, in favore dell’intero partenariato, mirando a rafforzare la cooperazione tra i due paesi e tra aziende svizzere e italiana con attività B to B transfrontaliera. Saranno sviluppate soluzioni digitali finalizzate a favorire la commercializzazione dei prodotti verso i clienti finali B to C. Saranno quindi attuate sia iniziative specifiche di alcuni partner sia iniziative trasversali valevoli per le aziende dell’intero territorio oggetto del progetto.
Implementazione tecnologica avanzata del Centro del Biologico della Montagna Alpina: assicurare il successo del progetto oltre lo scadere dello stesso, garantendone una reale futura continuità. Le attività consisteranno anche nell’implementazione del Centro del Biologico della Montagna Alpina (Centro del Biologico) attraverso installazione di sistemi di gestione domotica automatizzata e di sistemi di visita altamente tecnologici dotati di intelligenza artificiale. Il Centro del Biologico oggi già esistente è un luogo fisico dove le azioni intraprese nel progetto troveranno opportunità di ulteriore elaborazione e sviluppo.
Realizzazione, gestione e promozione impianti sperimentali per la produzione di Biochar biologico: realizzazione a fini della sperimentazione di impianti di pirolisi per la produzione di biochar. Gli impianti rappresentano una notevole innovazione tecnologica nella realtà dell’area di progetto, tanto più se applicata alla filiera dell’agricoltura biologica. Per la parte italiana si tratta di un impianto di pirolisi sperimentale (quindi non a scopi produttivi e imprenditoriali) che verrà alimentato da scarti provenienti dalla filiera dell’agricoltura biologica di montagna. L’impianto sarà utilizzato per sperimentare la resa e l’efficienza in base ai vari prodotti testati. Tra gli effetti positivi sul suolo e sulle colture c'è la capacità di aumentare la ritenzione idrica, grazie alla sua elevata porosità. Il suolo ammendato con biochar consente una maggiore disponibilità di acqua e contrasta gli effetti della siccità, con evidenti vantaggi anche sul risparmio di energia. Il biochar è un sottoprodotto della pirolisi (90% di contenuto di carbonio).
Eventi: questo pacchetto ha l’intento di far conoscere il progetto e l’agricoltura biologica alpina in chiave moderna e altamente tecnologica, la qualità dei suoi prodotti e la sua valenza sociale ed ecologica al mondo dei consumatori nel modo più diretto e tradizionale, attraverso viste guidate e la seconda Fiera del biologico della montagna alpina (tema della fiera: Agricoltura biologica di Montagna 4.0).
RISULTATI
Tutte le organizzazioni partner di progetto coinvolte nel progetto continueranno a collaborare per mantenere attive le soluzioni di progetto transfrontaliere ottenute.
A seguito della realizzazione delle piattaforme le organizzazioni che collaboreranno a livello transfrontaliero saranno molte di più ma di difficile stima attualmente.
Conteggio delle micro, piccole e medie imprese partner del progetto che hanno introdotto un'innovazione a livello di prodotto/processo produttivo/ servizio: 2 imprese con impianto di produzione di Biochar.