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TRANSBORO

Inizio progetto gennaio 2025

SINTESI
Il progetto TRANSBORO si inserisce nell’ambito di una collaborazione emergente tra enti italiani (Università del Piemonte Orientale e Università di Pavia), e ticinesi (Exeris Bio) per lo sviluppo di nuovi approcci per il trattamento radiologico di malattie oncologiche per le quali le attuali terapie sono insoddisfacenti. La BCNT è una forma innovativa di radioterapia che sfrutta la capacità di un isotopo del boro di distruggere selettivamente le cellule tumorali per irraggiamento con neutroni a bassa energia: TRANSBORO si pone come obiettivo scientifico lo sviluppo di nuovi vettori di boro. Gli output saranno nuove formulazioni, a diverso TRL, che avranno dato risultati promettenti negli studi pre-clinici del progetto e che potranno essere proposti come mediatori della BNCT. Benché esista un tessuto di imprese ed enti di ricerca potenzialmente in grado di affrontare la tematica, riteniamo sia necessario incrementare il livello di collaborazione per generare sia una massa critica che possa affrontare tematiche di ampio respiro sia un  valore aggiunto attraverso il trasferimento di conoscenza all’uso di nuove tecnologie in clinica. Oltre all’aspetto scientifico, l’area di Programma ha necessità di figure professionali altamente qualificate nell’ambito biochimico e biomedico. Il progetto ha pertanto anche l’intento di affrontare questa sfida reclutando laureati di cui incrementare la formazione.

OBIETTIVO
RSO 1.1 Sviluppare e rafforzare le capacità di ricerca e di innovazione e introduzione di tecnologie avanzate
L’obiettivo generale del progetto è l'aumento della competitività territoriale degli enti coinvolti attraverso una collaborazione volta alla preparazione di nuovi prodotti per la terapia a cattura neutronica del boro, avendo come scopo finale il trattamento radiologico di pazienti oncologici. Inoltre, il progetto porterà alla preparazione di personale con formazione multidisciplinare. Si ritiene di poter incrementare la cooperazione transfrontaliera e di mantenerla al termine del progetto.

CAPOFILA
Università del Piemonte Orientale - Dipartimento di Scienze del Farmaco (Novara)

PARTNER
Exeris Bio SA (Cantone Ticino)
Università degli Studi di Pavia
Brick42 SA (Cantone Ticino)

BUDGET
524.768,80 € 
172.237,50 CHF (contributo svizzero)

RILEVANZA E CONTESTO
TRANSBORO punta allo sviluppo di nuove molecole e di nuove formulazioni per la veicolazione di boro a tessuti tumorali per la terapia a cattura neutronica del boro o BNCT. Questo trattamento prevede attualmente la somministrazione di una sostanza, la borofenilalanina (BPA), o più raramente il borocaptato (BSH), che veicolano l'isotopo non radioattivo boro-10 all'interno delle cellule cancerose, che presentano un metabolismo diverso rispetto ai tessuti sani. Quando le cellule tumorali hanno assorbito una quantità significativa di boro-10, vengono irraggiate con un fascio di neutroni a bassa energia e, il boro-10, per cattura di un neutrone produce particelle ionizzanti che liberano la loro energia entro il volume cellulare provocando danni irreparabili al DNA, risultando letale. Grazie alla selettività del farmaco borato, le cellule neoplastiche vengono colpite in modo mirato mentre i tessuti sani che contengono meno boro, vengono risparmiati. Questa strategia terapeutica rappresenta quindi una promettente alternativa per combattere tumori che non possono essere trattati con la radioterapia convenzionale. TRANSBORO prevede la formazione di studenti pre- e post-laurea su un progetto di interesse diretto per i partner industriali e indiretto per il campo biotech/pharma. Il capofila italiano (UPO) è coinvolto nella tematica oggetto della ricerca da più di 20 anni e ha una comprovata esperienza internazionale, come testimonia, tra l’altro, il fatto che sia membro del Board of Councilors della International Society for Neutron Capture Therapy. 

GRUPPI TARGET 
Ospedale e Centro medico
Educazione superiore e organizzazione di ricerca
Centro di istruzione/formazione e scuola
Cittadini

PIANO DI LAVORO
Il primo obiettivo è la preparazione di nanoparticelle a base proteica, utilizzando una proteina già approvata per l’uso clinico, all’interno della quale verranno incluse sia la BSH sia, in alternativa la BPA. 
Il secondo passo è giungere alla stabilizzazione delle nanoparticelle e ottimizzazione del carico di boro tramite mutagenesi sito-specifica. 
L'ultimo passo sarà la produzione di una proteina di fusione, o chimera, costituita dall'unione tra le nanoparticelle e una proteina ad elevata affinità per il boro. 

RISULTATI
Gli output generati dal progetto possono portare all'introduzione di innovazione alle PMI coinvolte nel progetto e, potenzialmente, anche ad altre aziende coinvolgibili per una prosecuzione delle attività.
Al termine del progetto si prevede di predisporre un accordo formale almeno tra i partner di progetto per continuare la cooperazione dopo la fine del progetto stesso.
 

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