Inizio progetto gennaio 2025
SINTESI
Il progetto VISTA TICINO si propone di superare l’attuale sistema di governance del Ticino (fortemente condizionato dai confini nazionali e regionali), spingendo i decisori politici verso un cambio di prospettiva che consiste nel porre il corso d’acqua e le sue esigenze di funzionalità ecosistemica e ambientale al centro delle scelte e delle riflessioni politico, economiche e sociali. Questo cambio di prospettiva comporta un importante lavoro di concertazione e di ricerca che si porterà avanti con il progetto VISTA TICINO capitalizzando studi pregressi e costruendo un processo territoriale fondato sul dialogo, lo scambio e la collaborazione tra i diversi livelli di competenze e ruoli in gioco in un’area complessa come quella del bacino del Ticino.
In estrema sintesi VISTA TICINO si propone di fornire e far adottare uno strumento di gestione integrata per la porzione di territorio caratterizzata dal fiume Ticino: questo strumento potrebbe essere il Contratto di Fiume. Per affrontare e vincere questa sfida il primo passaggio è riuscire a condividere una visione comune. Per questo è cruciale promuovere il dialogo e la cooperazione transfrontaliera, allargare la collaborazione dai livelli politici e amministrativi ai livelli della società civile. Il bacino del fiume Ticino ha un ruolo nevralgico nel territorio alpino, posizionandosi all’interno di tre regioni chiave dello spazio alpino, Regione Lombardia, Regione Piemonte e Cantone Ticino (CH), rappresenta un corridoio ecologico molto esteso, culla di funzionalità ecologica, sociale ed economica fiorente, coinvolgendo portatori di interesse molto estesi e variegati. L'obiettivo generale del progetto consiste nel porre le basi per l’avvio di una politica di gestione internazionale del bacino Ticino basata sul modello del Contratto di Fiume. Questo strumento, ampliamente diffuso in Italia, vuole superare gli ostacoli legati ai limiti amministrativi e alle diverse competenze degli enti. Nel caso specifico vuole porsi come punto di collegamento tra tutti gli strumenti attualmente vigenti, al fine di facilitare la comunicazione e la promozione di progetti intersettoriali e consentire di affrontare i problemi ambientali con la corretta prospettiva e ampiezza senza i limiti dettati dai confini di stato o di competenza.
OBIETTIVO
ISO 6.2 Potenziare una amministrazione pubblica efficiente mediante la promozione della cooperazione giuridica e amministrativa e della cooperazione fra cittadini, attori della società civile e istituzioni, in particolare con l'intento di eliminare gli ostacoli di tipo giuridico e di altro tipo nelle regioni frontaliere
Attivare il dialogo e il coinvolgimento tra gli attori rilevanti affinché si avvii un processo di territorio in grado di sviluppare una politica di gestione olistica del bacino del Ticino basata sul modello Contratto di Fiume. Ottenere che i diversi attori coinvolti adottino un “cambio di approccio” nell’affrontare il tema della gestione della “risorsa Ticino” e passare da una visione “nazionale e monotematica” allo sviluppo di strategie condivise transnazionali.
CAPOFILA
Ente Regionale per i Servizi all'Agricoltura e alle Foreste
PARTNER
Fondazione Bolle di Magadino (Cantone Ticino)
Istituto Oikos ETS (Varese)
Parco Lombardo della Valle del Ticino
Parco Ticino Piemontese (Novara)
Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale ETS (Venezia)
Ufficio dei corsi d'acqua - Dipartimento del territorio / Divisione delle costruzioni (Cantone Ticino)
Ufficio della natura e del paesaggio - Dipartimento del territorio (Cantone Ticino)
BUDGET
761.227,96 €
71.231,00 CHF (contributo svizzero)
RILEVANZA E CONTESTO
La pianificazione coordinata della riqualificazione degli ecosistemi del corridoio ecologico del fiume Ticino su ampia scala territoriale rappresenta un’importante opportunità di cambiamento. Gli ampi sforzi messi in atto sinora dagli enti territoriali costituiscono un trampolino di lancio verso un approccio sistemico, in cui gli attori italiani ed elvetici del territorio creano reti e sinergie per affrontare insieme le sfide correnti. Tuttavia, nonostante gli ingenti sforzi introdotti sia in termini di risorse umane che economiche, l’attuale sistema di governance non è riuscito a costruire una risposta sufficientemente soddisfacente ed incisiva da superare gli ostacoli esistenti.
Per questo è necessaria una visione di ampio respiro, che richiede la condivisione di decisori politici, tecnici, dei portatori di interesse e dei cittadini per definire necessità e soluzioni attraverso processi partecipativi quali il Contratto di Fiume. La metodologia che sta alla base del processo di Contratto di Fiume, se ben costruita e applicata consente di ottenere risultati e impatti significativi a medio-lungo termine e su vasta scala territoriale, senza richiedere ulteriori sforzi in termini economici o di risorse umane ma la disponibilità ad un cambio di prospettiva nell’affrontare, da parte degli attori coinvolti, i problemi di gestione e sviluppo del bacino fluviale e la disponibilità ad applicare in modo corretto e continuativo detta metodologia. Il progetto VISTA TICINO, che pone le basi per l’avvio del processo Contratto di Fiume Ticino, risponde direttamente alle sfide e alle opportunità comuni evidenziate anche nello studio di diagnostica territoriale dell'area di confine Svizzera-Italia. Detto studio sottolinea come sia fondamentale rafforzare i rapporti tra le istituzioni cantonali e regionali, nonché tra i governi di Berna e Roma, per migliorare il dialogo istituzionale e promuovere una cooperazione più efficace. Il progetto VISTA TICINO, nel porre le basi per lo sviluppo del Contratto di Fiume Ticino, mira proprio a favorire nei diversi attori coinvolti (decisori politici, tecnici degli Enti, ecc.) il “cambio di approccio” nell’affrontare il tema della gestione della “risorsa Ticino”. Si propone in sintesi di passare da una visione “nazionale e monotematica” allo sviluppo di strategie condivise a livello transfrontaliero, basandosi sulla metodologia del processo di Contratto di Fiume per affrontare le difficoltà e sfruttare le opportunità.
Il lavoro svolto per il “Piano di riqualificazione del corridoio ecologico del Ticino” (2021) in cui si era già individuata l’attivazione di un contrato di fiume come una possibile strada di miglioramento della governance, e la firma dell’Accordo di collaborazione per la costituzione di un tavolo di lavoro finalizzato a creare e rafforzare la governance transnazionale del corridoio ecologico del Fiume rappresenta un punto di partenza. Tale accordo, che formalizza la nascita dell'Iniziativa Ticino, è stato firmato nel 2021 dai principali enti territoriali italiani e svizzeri che operano nell’area, tra cui Canton Ticino, i Parchi del Ticino di Lombardia e Piemonte, Fondazione Bolle di Magadino, ERSAF, Provincia di Pavia e di Varese e che in buona parte sono partner del progetto VISTA TICINO. Il progetto VISTA TICINO parte da questo lavoro attivando il Tavolo di Lavoro per sviluppare, dettagliare e adeguare alla realtà transazionale del Ticino la metodologia alla base del processo di Contratto di Fiume.
Il progetto VISTA TICINO mira a mettere in luce i vantaggi, i nodi da superare e le opportunità che la firma del Contratto di Fiume Ticino porterebbero alla gestione del Ticino. Vuole essere propedeutico alla costruzione di un percorso utile ad affrontare le esigenze locali e che abbia un impatto economico e sociale sul territorio orientato a creare un valore aggiunto a livello transfrontaliero. VISTA TICINO vuole affrontare le sfide del territorio attraverso la preparazione dello stesso all’adozione di un Contratto di Fiume. Il CdF è un processo, in continua evoluzione, avviato in Italia nei primi anni 2000 che ha la caratteristica e la capacità di adattarsi alle esigenze locali e di svolgere il ruolo di collegamento tra queste e le disposizioni comunitarie, la pianificazione sovraordinata e di settore, integrando i diversi aspetti ambientali e socioeconomici.
GRUPPI TARGET
Autorità pubblica locale
Autorità pubblica regionale
Autorità pubblica nazionale
Gruppi di interesse incluso ONG
Organismo giuridico transfrontaliero
Cittadini
PIANO DI LAVORO
Normativa, coinvolgimento, campo d’azione e partenariato CdF. Elaborare una analisi comparata delle normative UE e CH, delle tipologie di accordi internazionali, fornire il quadro dello stato attuale del sistema di governace sottolineando punti di forza e di debolezza. Si intende esaminare e approfondire la complessa realtà normativa italiana e svizzera e lo stato attuale del sistema di governance, con particolare attenzione all'individuazione delle forme di accordo internazionale che possano migliorare il dialogo tra i diversi partner nel rispetto delle diverse normative.
Obiettivi della seconda fase:
- Costruire una visione sistemica dello stato attuale rispetto alle tematiche ambientali del bacino del fiume Ticino come qualità, quantità delle acque e funzionalità ecosistemiche.
- Mettere in luce lo stato attuale del sistema ambientale attraverso un'analisi del contesto territoriale del bacino del fiume Ticino a partire dal quadro conoscitivo pregresso
- Individuare eventuali approfondimenti necessari in modo da colmare eventuali lacune conoscitive.
- Stilare una lista di obiettivi condivisi.
Obiettivo finale definire una proposta di Contratto di Fiume, che tenga conto delle esigenze specifiche degli attori del bacino e delle peculiarità del territorio. La proposta sarà opportunamente sviluppata dal tavolo di lavoro.
RISULTATI
Il progetto porterà al miglioramento delle modalità di gestione del bacino del Ticino mediante il rafforzamento della collaborazione tra gli enti istituzionali coinvolti (Cantone Ticino, Regione Piemonte, Regione Lombardia) . Inoltre il progetto VISTA TICINO porterà alla definizione di una metodologia di collaborazione che, una volta codificata, sarà fondata sui principi del Contratto di Fiume. I principi del CdF che prevedono il coinvolgimento diretto di tutti i livelli istituzionali politici e tecnici delle amministrazioni coinvolte e delle organizzazioni non governative prevede che le tematiche siano affrontate in una ottica sistemica e multi obiettivo. In estrema sintesi l'approccio metodologico "CdF" permette di considerare il bacino fluviale del Ticino come un "unicum" in cui i diversi temi (qualità ambientale, funzionalità ecosistemica, fruizione, qualità delle acque, ecc.) sono trattati superando sia tutti i "vincoli" dettati dai confini e dalle competenze dei singoli attori.
Il numero di persone coinvolte è riferito agli abitanti residenti nei territori di competenza delle amministrazioni che potenzialmente aderiranno al Contratto di Fiume Ticino (dati ISTAT 2019 e Popolazione della Svizzera nel 2019): Parco del Ticino Lombardo popolazione 450.000, Parco del Ticino Piemonte 650.000, Popolazione ticinese 357.000 TOTALE: ca. 1.457.000 milioni.